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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

lunedì 28 luglio 2008

Il grande Lebowski - Joel Coen

Ecco qui un altro film non particolarmente conosciuto, ma ciononostante di buona qualità: Il grande Lebowski.

Jeffrey Lebowski (Jeff BridgesLa leggenda del re pescatore, K-Pax - Da un altro mondo, L'uomo che fissa le capreTideland - Il mondo capovolto), detto Drugo, è un pacifista tranquillone, la cui vita tranquilla è scossa da un evento improvviso: due tipi loschi entrano a casa sua e urinano sul suo tappeto.
Detto così probabilmente non fa venire molta voglia di vedere il film, ma questo è solo l'incipit...
Una volta fatto il misfatto (delicata citazione di Harry Potter che non sfuggirà agli appassionati), egli va a raccontarlo ai suoi due compari di bisbocce, nonché compagni di squadra nel torneo di bowling.
Uno dei due è Walter (John Goodman; la mitica serie Pappa e ciccia, ma anche I Flinstones, Arizona Junior, La papessa, e tanti altri film), un omone iroso e aggressivo che cita in continuazione la guerra in Vietnam, mentre l'altro è Donnie (Steve BuscemiBig fish, Le iene, Fargo), un uomo gentile e remissivo.
Walter suggerisce a Drugo di andare dal Lebowski cui era diretta la spedizione punitiva degli urinanti, un vecchio ricco sulla sedia a rotelle (David Huddleston: il nome dice poco, ma il suo volto riporta a diversi film di Bud Spencer e Terence Hill, per esempio I due superpiedi quasi piatti o Nati con la camicia), per chiedergli la sostituzione del tappeto leso.
Il vecchio manderà Drugo a quel paese (come plausibile, peraltro), ma poi lo richiamerà per domandargli aiuto in relazione al rapimento della sua giovane e bella moglie.

Cominciano qui, da questa bizzarra combinazione tra tappeto, urina e moglie, le vicissitudini di Drugo e dei suoi due amici, che porteranno a numerose situazioni bizzarre e paradossali... e in effetti il film ha un vago sapore surreale.

Questo in effetti è un punto centrale di Il grande Lebowski, commistione tra commedia, surreale e dramma.
È drammatico in particolare il finale del film, che è cosparso da numerose scene di tipo onirico e che è altamente formativo ed educativo in relazione a quanto si può reagire diversamente al medesimo evento (ovviamente in base alle proprie energie interiori) e a come si possa essere sempre sereni al di là del fatto che esternamente capitino cose più o meno positive (o più o meno considerate tali). Nel dettaglio, Drugo praticamente non reagisce mai in modo egoico, prendendo le cose sul personale... e sì che di cose gliene capitano parecchie, e tutte "ingiuste".

Il film propone anche qualche frase esistenzialmente interessante, anche se più che le singole frasi, peraltro estrapolate dal contesto. è l'insieme che risulta ispirante.

"A volte si incontra un uomo che è l'uomo giusto al momento giusto nel posto giusto... là dove deve essere."

"Non posso risolvere i tuoi problemi. Solo tu puoi."

"Non serve nascondersi dietro al pacifismo."

"Cos'è che fa di un uomo un uomo?
Essere pronto a fare quel che è più giusto a ogni costo."

"La sua bellezza è la sua semplicità."

"Queste anime infelici non possono amare."

In conclusione, Il grande Lebowski è a mio avviso un buon film, assolutamente sottovalutato, che vale la pena vedere, sia come apprendimento che come intrattenimento.

Fosco Del Nero



Titolo: Il grande Lebowski (The big Lebowski).
Genere: commedia, surreale, drammatico.
Regista: Joel Coen.
Attori: Jeff Bridges, John Goodman, Steve Buscemi, John Turturro, Julianne Moore, David Huddleston, Sam Elliott, Philip Seymour Hoffman, Tara Reid, Ben Gazzara.
Anno: 1997.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.

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