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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

domenica 7 marzo 2010

Pomodori verdi fritti - Jon Avnet

La recensione odierna è dedicata a un film del 1991 diretto da Jon Avnet e basato su un romanzo di Fannie Flagg: il titolo di tale romanzo è Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop, mentre quello del film è stato riadattato in Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, o, semplicemente, Pomodori verdi fritti.

Trattasi di un film discretamente noto, e che peraltro mi avevano già consigliato diverse persone ma che non mi ero mai deciso a vedere… finora.

Pomodori verdi fritti sostanzialmente racconta due storie, aventi protagonisti e periodi temporali differenti.
La prima è quella di Evelyn Couch, donna di mezz’età frustrata e in crisi d’identità.

La seconda è quella raccontata da Ninny Threadgoode alla stessa Evelyn, conosciuta nell’ospizio in cui vive la prima, sugli avvenimenti di alcuni decenni prima in un piccolo paesino del sud degli Stati Uniti.

Nel primo caso, abbiamo il momento di crescita dell’impacciata Evelyn, in crisi col marito, col cibo e col mondo intero.

Nel secondo invece, che poi costituisce la magna pars del film, le vicende di Idgie e Ruth, due ragazze degli anni 30 alle prese col maschilismo e col razzismo di quei tempi.

Senza tanti giri di parole, dico subito che Pomodori verdi fritti non mi è piaciuto molto: la cornice narrante, con dunque la crisi esistenziale di Evelyn, è inconsistente e quasi patetica.
Inoltre, ogni volta che Kathy Bates (l’attrice che interpreta Evelyn) è inquadrata, è scientificamente impossibile non pensare a Misery non deve morire, cosa che impedisce ulteriormente il coinvolgimento col personaggio di questo film.

Il narrato, invece, ossia gli Usa meridionali degli anni 30 (appena 80 anni fa… eppure sembrano passate ere geologiche), interessa un poco di più, anche se la mia impressione è quella di un’occasione sprecata, col film che non decolla mai e, a mio avviso, anche un casting poco efficace.
Le due protagoniste, per esempio, secondo me avrebbero potuto essere rese meglio.

Inoltre, la storia mi ha dato l’impressione di essere in qualche modo bloccata, non evoluta, e in tal senso non mi ha sorpreso venire a sapere poi che i fan del libro sono rimasti delusi della trasposizione cinematografica: personaggi non riportati in video, episodi importanti tagliati, la storia d’amore lesbica tra le due protagoniste mai affrontata…

… anche se qualcosa dal film si intuiva, perlomeno dall’ambientazione generale del tutto; evidentemente il regista non ha avuto il coraggio di andare fino in fondo, fatto che certo non depone a suo favore.

Inoltre, ho l'intima certezza che il personaggio di Idgie si sarebbe potuto caratterizzare molto meglio.
Peccato, perché l’incipit pareva promettente…

In definitiva, Pomodori verdi fritti è secondo me è un film meno che sufficiente, che potrebbe comunque destare l’interesse di coloro che hanno letto il libro o di coloro che fossero interessati a una rappresentazione filmica degli Stati Uniti di quel periodo.

Fosco Del Nero



Titolo: Pomodori verdi fritti (Fried green tomatoes).
Genere: drammatico, commedia.
Regista: Jon Avnet.
Attori: Kathy Bates, Jessica Tandy, Mary Stuart Masterson, Mary-Louise Parker, Stan Shaw, Gailard Sartain, Timothy Scott, Cicely Tyson, Chris O'Donnell, Gary Basaraba, Jo Harvey Allen, Macon McCalman, Richard Riehle, Lois Smith.
Anno: 1991.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.

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