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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 12 settembre 2018

La tela animata - Jean-François Laguionie

La tela animata è l’ennesimo film d’animazione francese che vedo.
Franco-belga, per essere precisi, e anche quest’accoppiamento tra paesi non è una novità, animazione o meno che sia.

Curiosamente, spesso i film d’animazione francesi vanno a parare sul tema della diversità, o addirittura su quello della dualità: penso a I figli della pioggia, ad Azur e Asmar, a Ernest e Celestine, e probabilmente a qualcun altro che ora non mi viene in mente.

Senza dubbio ciò è frutto della cultura francese multietnica, fatta di europei (peraltro tra francesi mediterranei e francesi nordici c’è un abisso), di maghrebini, di persone dei territori d’Oltralpe, cosa che ha costituito una sorta di esperimento sociale per svariati decenni, e lo è tuttora.

Sul valore dell’animazione francese mi sono già dilungato varie volte, ed ai titoli già citati aggiungo semplicemente gli ultimi tre film d’animazione recensiti, anch’essi meritevoli: La bottega dei suicidiLe avventure di Zarafa, giraffa giramondo, Mune - Il guardiano della Luna… e anche quest’ultimo, ora che ci bado, presenta assai forte l’elemento della contrapposizione e della diversità.

Ma ecco la trama de La tela animata, diretto nel 2011 da Jean-François Laguionie, nome che però mi è nuovo: all’interno di un dipinto vi sono tre categorie di personaggi, a seconda di come li ha lasciati il pittore: i “completi”, i personaggi finiti in tutto e per tutto, ovviamente molto orgogliosi del loro status superiore, gli “incompleti”, quelli quasi completati ma a cui manca comunque qualcosa, visti come cittadini di serie B, e gli “schizzi”, i semplici disegni abbozzati a matita, visti come rifiuti umani (umani si fa per dire).
Il classismo del primo gruppo, aizzato dal Gran Candeliere, si fa via via maggiore, divenendo vero e proprio razzismo (a proposito di diversità e società multietnica con varie classi sociali), e spingendo uno sparuto gruppo di personaggi, il completo Ramo, l’incompleta Lola e lo schizzo Plume a cercare il pittore, di cui non si hanno da tempo notizie, affinché possa terminare tutti i suoi personaggi, e risolvere il problema così alla radice.
Il che implica, ovviamente, arrivare al confine del loro quadro, uscirne, vagare per lo studio del pittore, entrare in altri quadri a chiedere informazioni, oppure per sbaglio, finché…

Che dire, La tela animata è certamente un film originale, che peraltro all’originalità della trama unisce anche una discreta dose di poesia, essendo certamente più un film di sensazione che non un film d’azione o di spettacolarità.

Tuttavia, esso presenta anche alcuni difetti: intanto, è molto lento, e anzi a tratti annoia; in secondo luogo, affronta un tema affatto nuovo, e lo fa in modo un po’ semplicistico; infine, ha un tratto grafico per nulla entusiasmante, e che anzi, di sicuro, certi troveranno bruttino, con una computer grafica spesso non ben amalgamata ai disegni bidimensionali.
Da questo punto di vista, personalmente, è il film che mi è piaciuto meno tra quelli citati in questo articolo.

Un po’ per la mancata bellezza visiva (avrebbe potuto essere qualcosa di assai più notevole, occorre dirlo), un po’ per l’esecuzione un po’ banale e semplicistica, finale compreso, non lo annovero tra i migliori dell’animazione francese da me visti, per quanto abbia dei bei momenti di quando in quando, momenti che perlomeno fanno guadagnare a La tela animata una valutazione sufficiente. 

Fosco Del Nero



Titolo: La tela animata (Le tableau).
Genere: animazione, fantastico.
Regista: Jean-François Laguionie.
Anno: 2011.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.

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