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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 5 febbraio 2019

Barry Lyndon - Stanley Kubrick

Ho visto tutti i film di Stanley Kubrick dagli anni “60 in poi, ma curiosamente nel blog ne sono recensiti solo due, Eyes wide shut e Il dottor Stranamore, dal momento che gli altri li avevo visti prima di aprire il blog.

Uno di essi lo recupero con la recensione di oggi: Barry Lyndon.

Si tratta di un film girato nel 1975 e tratto dal romanzo settecentesco Le memorie di Barry Lyndon  di William Makepeace Thackeray.

Ecco la trama sommaria (davvero sommaria, giacché nel film succedono tante cose e la storia è parecchio lunga e ariosa con i suoi 184 minuti): Redmond Barry è un piccolo signorotto della campagna irlandese. Da ragazzo, egli si invaghisce della sua cugina Nora Brady, che invero lo aveva incoraggiato, tanto da cercare di mandare a monte il di lei matrimonio con l’abbiente capitano inglese John Quin.
Con un inganno egli viene allontanato dalla campagna e mandato a Dublino, ma un malaugurato incontro indirizzerà altrimenti la sua vita, e in modo assai avventuroso: egli si arruolerà nell’esercito inglese, poi in quello prussiano, poi lavorerà come spia, poi nel gioco d’azzardo, poi si accaserà in un ricco matrimonio di convenienza… e poi, raggiunto l’apice di ricchezza e prestigio, inizierà la sua parabola discendente.

Barry Lyndon è sempre rimasto un film sui generis nella filmografia di Stanley Kubrick, non solo perché esula dai temi comunemente da lui affrontati, come società, politica, guerra, violenza, sesso, ma perché non offre una chiave di lettura… o meglio, non offre una chiave di lettura chiara, giacché una morale di fondo in realtà c’è.

Non è però una morale in senso classico, e anzi in quel senso assistiamo all’ironico destino di un uomo, nella sua parabola di ascesa e discesa, il quale uomo parte idealista e si procura guai, sale al vertice divenendo man mano più immorale, e poi cade proprio quando giunto al massimo della sua amorevolezza e compassione.
Il tutto sembra quasi un paradosso, quasi una descrizione beffarda della vita, ma in realtà le cose sono più semplici: Barry Lyndon è un affresco, un grande e bellissimo affresco, sull’impermanenza della vita umana e delle cose del mondo (mammona e regno dei cieli, direbbe Gesù).

Ecco, Kubrick, che era vicino a certi ambienti esoterici, ricordiamolo sempre, i quali gli sono costati probabilmente la vita subito dopo la direzione del troppo chiaro Eyes wide shut, nei suoi film inserisce sempre qualcosa di profondo; non siamo a livelli di maestria esistenziale, ma quantomeno in essi vi troviamo indizi sulla vita e sulla società in cui viviamo, il che è comunque molto più di quanto troviamo nei film comuni.

Rimanendo sul piano più prettamente tecnico, Barry Lyndon è bellissimo, ed è uno spettacolo per occhi e orecchie: solenne e malinconico al tempo stesso, girato tra Inghilterra, Irlanda e Germania, ispirato nelle ambientazioni e nei costumi a quadri, stampe e disegni dell’epoca, il film, al di là della storia, propone una sorta di affresco visivo del Settecento, e non a caso il film ottenne i premi Oscar per la scenografia, per i costumi e per la fotografia.
Furono persino usate le candele per le scene notturne, e la sola luce solare per le scene diurne per assicurare il massimo realismo e fedeltà a quei tempi.

Anche la musica, sottofondo costante tra marcette e musiche da camera, è assai importante, e anzi direi invadente, nel senso buono del termine.

Insomma, Barry Lyndon è un gran film, come tutti i film di Kubrick che ho visto: monumentale nella tecnica cinematografica… e curioso nella sceneggiatura, ciò che potrà piacere o meno al singolo spettatore, e che personalmente vi consiglio di inquadrare nel modo prima detto: l’impermanenza delle cose materiali, fatto che ha in sé un grande insegnamento se ci si pensa, poiché invita al non attaccamento.

Fosco Del Nero



Titolo: Barry Lyndon (Barry Lyndon).
Genere: drammatico, commedia, avventura.
Regista: Stanley Kubrick.
Attori: Ryan O'Neal, Marisa Berenson, Patrick Magee, Hardy Krüger, Steven Berkoff, Gay Hamilton, Marie Kean, Diana Körner.
Anno: 1975.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.


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