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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 3 aprile 2019

Il ragazzo invisibile - Gabriele Salvatores

Non sono un grande fan del cinema italiano… e come potrei, dal momento che è precipitato ad un livello qualitativo medio imbarazzante e che è clamorosamente assente proprio nelle nicchie per me più importanti e d'impatto per l'immaginario collettivo, come animazione e in fantastico…

Persino nell’unico genere in cui il cinema italiano di decenni fa aveva un valore, la commedia, è degenerato a livelli inquietanti, specie se si considera che i film prodotti in una nazione la rispecchiano come cultura e consapevolezza.

Se poi uno dei più importanti registi italiani, Gabriele Salvatores, propone un film come Il ragazzo invisibile, allora questa è la prova che possiamo solo risalire.

Andiamo subito a parlare della trama sommaria de Il ragazzo invisibile, film del 2014: siamo a Trieste, dove Michele Silenzi vive con sua madre Giovanna. Lui è un adolescente timido, impacciato e preso di mira dai bulli della scuola, tali Ivan e Brando. Lei è un commissario di polizia.
Altri protagonisti degni di nota: Stella, la ragazza di cui Michele è infatuato; lo psicologo Basili, che giunge nella scuola di Michele in seguito ad alcune sparizioni di bambini per aiutare a livello mentale i ragazzi; Andreij, un misterioso uomo non vedente.
Il titolo del film si riferisce al fatto che Michele un bel giorno scopre di possedere il dono dell’invisibilità… e di non essere l’unico ragazzino dotato di talenti di tal fatta, tanto che vi è qualcuno che si interessa ad essi per sfruttarli in qualche modo.

Bene, passo subito al dunque: la storia è davvero scontata, e peraltro prende le mosse da un elemento affatto originale; i dialoghi del film sono penosi (occorre essere sinceri); la recitazione è di bassa qualità; gli effetti speciali sono pochi e certamente non notevoli; trama e finale sono telefonati. 

Come se tali difetti non bastassero, la cosa peggiore del film è un’altra: la poca credibilità-coerenza interna. E non mi riferisco ovviamente al discorso dei poteri speciali, ma proprio alla coerenza e al buon senso. Ad esempio: abbiamo dei bulli che sparano proiettili di vernice dentro la scuola e nessuno dice niente e nessuno li sospende (già il fatto che andassero in giro con dei fucili  di discrete dimensioni avrebbe dovuto portare quantomeno al sequestro degli oggetti in questione); sempre i suddetti bulli picchiano compagni di scuola di fronte a tutti, con centinaia di testimoni, e nessuno dice niente e nessuno prende provvedimenti; abbiamo dei bulli che se la prendono proprio col figlio di un commissario di polizia, cosa alquanto stupida; superata in stupidità solo dal fatto che il suddetto figlio non dice niente al genitore commissario.

E questo senza contare la banalità del fatto che la persona divenuta invisibile procede a compiere tutte quelle azioni da luogo comune che più banali non potrebbero essere (e peraltro danno bene l’idea della cultura che c’è dietro): la vendetta contro i propri nemici (dimostrando peraltro di essere della loro stessa pasta, e questo è forse l’unico insegnamento utile del film, anche se per converso), andare a guardare le ragazze nude nello spogliatoio femminile, etc.

E non è tutto: la madre che sta cercando il figlio raccoglie i suoi vestiti da terra senza accorgersi che sono ancora caldi perché appena tolti; il ragazzino in questione va in giro sempre nudo, pure dopo che viene sorpreso nel suddetto spogliatoio femminile dopo essere improvvisamente tornato visibile… sa che gli risuccederà, eppure va di nuovo in giro nudo; senza contare scene ridicole come quella dell’asciugamano in testa o di come il giovane si fa mettere nel sacco dalla sorella bambina, o del fatto che Stella non si accorge dell’uguaglianza dell’evento dell’uomo invisibile con un telo sulla testa nello spogliatoio femminile e in camera sua.

L’unica parte bella e ben fatta del film è quella relativa al racconto flashback sui ragazzi speciali e sugli esperimenti, che poi dà il la alla seconda parte del film, tutta azione e movimento.

Globalmente parlando, Il ragazzo invisibile è un film di livello men che mediocre, triste rappresentante del livello medio del cinema italiano.
Costato abbastanza, per essere un film di nostra produzione, negli incassi non ha raggiunto i costi di produzione… cosa che però non ha scoraggiato i produttori dal programmare il suo seguito, Il ragazzo invisibile 2. Santa pazienza.

Fosco Del Nero



Titolo: Il ragazzo invisibile.
Genere: fantastico, commedia, sentimentale.
Regista: Gabriele Salvatores.
Attori: Ludovico Girardello, Valeria Golino, Fabrizio Bentivoglio, Christo Jivkov, Noa Zatta, Assil Kandil, Filippo Valese, Enea Barozzi.
Anno: 2014.
Voto: 4.
Dove lo trovi: qui.


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