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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 28 ottobre 2020

Rollerball - Norman Jewison

Ho trovato Rollerball in un elenco dei film classici degli anni “70 e me lo sono guardato, anche perché esso è stato diretto da Norman Jewison, famoso per buoni titoli quali Il violinista sul tetto, I soldi degli altri o Jesus Christ superstar.

Nel cast di attori, viceversa, nessun nome o volto a me noto, e al contrario una pletora di attori di contorno, con un solo protagonista… ma anche lui sconosciuto.

Quanto al genere del film, siamo sulla fantascienza distopica, per quanto essa ponga l’accento più sul fattore sociale e politico che non su quello tecnologico.
Anzi, parte importante del film è di tipo sportivo, e lo stesso titolo del film indica lo sport apprezzato in quel contesto sociale: siamo nel 2018, per noi presente ma per i produttori del film 43 anni nel futuro, e il mondo, dopo una Terza Guerra Mondiale e le Guerre Corporative, è profondamente mutato nel suo assetto socio-politico-culturale.
A decidere e governare su tutto il mondo sono le Corporazioni, dirette dal Consiglio, il quale ha provveduto al benessere generale; effettivamente, tutti stanno bene e a nessuno manca niente… se non la libertà, col Consiglio che decide tutto per tutti, comprese le separazioni coniugali e la formazione di nuove coppie (in ciò, semplificando notevolmente le cose, occorre dire: che risparmio di tempo nei divorzi...).
Persino una delle persone più famose nel globo, Jonathan E., giocatore di punta della squadra di rollerball di Houston, squadra campione del mondo in carica, è soggetto a tali direttive e deve sottostare di buon grado; in passato, ad esempio, gli è stata sottratta la moglie, sembra perché fosse gradita a un membro del Consiglio, e gli è stata assegnata una nuova compagna (bella anche questa, per onor di verità). Ora all’uomo viene imposto di dimettersi dalla squadra di rollerball, cosa che egli fatica ad accettare e che lo porterà a ribellarsi al sistema, nonostante esso cerchi di eliminarlo, ma in modo “pulito”, ossia nelle partite del gioco, che diventano sempre più violente e letali.

Tecnicamente Rollerball si inserisce in quel filone della fantascienza chiamato “distopia” (il contrario dell’“utopia” di Tommaso Moro), reso celebre da opere come Fahrenheit 4511984 e Il mondo nuovo, e poi letteralmente esploso cinematograficamente con film come Brazil, MatrixL’uomo che fuggì dal futuroLa fuga di LoganThe islandV per vendettaEquilibrium, senza contare saghe recenti quali Hunger games, Maze runner o Divergent, molto diverse per tipo e qualità del film.

Tuttavia, ad essere onesto, Rollerball non ha né il carisma né la profondità né il simbolismo di tali opere, risultando un semplice film di intrattenimento, e nemmeno particolarmente brillante.

Più che su dialoghi o situazioni si punta sullo sport e la sua violenza, oppure su donne, sesso e festini (a proposito, nel film la donna è trattata letteralmente come un oggetto); davvero poca roba, specie se confrontata con i più nobili dei film suddetti.

Al tempo senza dubbio i film del suddetto genere non erano frequenti (oggi tra Aeon FluxUltravioletIn time, Oblivion e tutti i loro confratelli, ne esce qualcuno ogni anno), e forse per questo Rollerball aveva spiccato sugli altri, distinguendosi perlomeno per il genere, ma visto con gli occhi di poi, e con gli occhi di qualcuno che del suddetto genere si è guardato o letto tutto quello che trovava, il film, ripeto, non è gran cosa e se ne può fare tranquillamente a meno, nonostante abbia una discreta tensione scenica.

Fosco Del Nero



Titolo: Rollerball (Rollerball).
Genere: fantascienza, drammatico, sportivo, distopico.
Regista: Norman Jewison.
Attori: James Caan, Maud Adams, John Houseman, John Beck, Moses Gunn, Pamela Hensley, Barbara Trentham, John Normington, Shane Rimmer, Ralph Richardson, Robert Ito, Nancy Bleier.
Anno: 1975.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.



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