mercoledì 8 maggio 2019

I miei vicini Yamada - Isao Takahata

Se Hayao Miyazaki non ha bisogno di presentazioni, e ormai per una fetta di pubblico assai vasta dal momento che i suoi film d’animazione hanno conquistato il mondo, Isao Takahata invece sì.
Molto semplicemente, si tratta del collaboratore con cui Miyazaki, nell’ormai lontano 1985, creò lo Studio Ghibli, destinato poi nel tempo a divenire una delle maggiori case di produzione d’animazione del mondo.

Se Miyazaki si è segnalato soprattutto come regista, Takahata si è dedicato soprattutto alla produzione, pur non disdegnando egli stesso la direzione di qualche film, ovviamente d’animazione.

Gli ultimi due titoli sono a mio avviso i migliori, e anzi Pom Poko può rivaleggiare in bellezza, originalità, profondità e grazia con i titoli del suo più blasonato collega.
Anche La storia della principessa splendente ha una sua bellezza poetica, per quanto è un film più delicato e meno intenso di altri dello Studio Ghibli. Ma è quello che ci interessa di più nella recensione del film di oggi, I miei vicini Yamada, giacché la tecnica di realizzazione è la medesima, con dei disegni assai semplici, che paiono presi direttamente da un manga: tratti rapidi, disegni e soprattutto fondali incompleti o appena accennati, colori acquerellati, grande leggerezza e rapidità di movimento.

A me tale tecnica non piace molto, ma sarà questione di gusti.

Se la tecnica non mi fa impazzire in generale, ho apprezzato di più La storia della principessa splendente, che almeno propone una storia, e molto dolce e immaginifica, nonché immersa nella natura per una sua buona parte.
Viceversa, molto semplicemente, I miei vicini Yamada illustra molte scene di vita quotidiana della suddetta famiglia Yamada, nonna, padre, madre, figlio maggiore e figlia minore, nelle sue varie sfaccettature, mostrando complessivamente dei personaggi simpatici ma un po’ debolucci: non una famiglia di “vincitori” o di “superuomini-superdonne”, ma una famiglia di persone normali con le proprie debolezze e le proprie abitudini.

Non c’è una trama, dunque, ma solo un collage di numerosissimi episodi, anche molto rapidi come durata.
Anche questo, è questione di gusti, e io non mi sono appassionato troppo a tale collage.

Ogni tanto spunta fuori una canzone… e come sempre in questi casi la lingua originale è migliore rispetto a quella doppiata.

I miei vicini Yamada nel complesso è un film anche simpatico, ma che non va oltre il livello sufficiente-discreto, e che va a confermare il grande divario esistente, perlomeno in media, tra i film interni allo Studio Ghibli: da un lato Miyazaki e dall’altro gli altri registi.

Fosco Del Nero



Titolo: I miei vicini Yamada (Hohokekyo tonari no Yamada-kun).
Genere: animazione, commedia, comico.
Regista: Isao Takahata.
Anno: 1999.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.