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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 12 novembre 2024

The curse - Nathan Fielder

Mi ero segnato la serie tv The curse dal momento che l’avevo trovata in qualche classifica delle migliori serie degli ultimi anni.

Un’eresia, che fa il paio con svariate classifiche di “migliori film” che ho visto di recente, fatte probabilmente da ragazzini che non hanno memoria storia del cinema o, peggio, da personaggi pagati per pubblicizzare qualcosa piuttosto che qualcos’altro. 

Da quali ambienti provenga The curse è molto chiaro, sia nell’energia, sia nei simboli. Abbastanza presto fanno capolino nei vari episodi (pochi, per fortuna, solamente dieci... l’unico motivo per cui ho completato la visione, in modo da poter scrivere la recensione e risparmiare l’agonia a qualcun altro) i soliti simboli-elementi del mondialismo-globalismo-Illuminati: l’occhio che tutto vede, il capron-befometto, l’ebraismo/sionismo e probabilmente qualcos’altro che mi è sfuggito.

Non mi sono sfuggite però parecchie altre cose che vengono propagandate: il cambiamento climatico (prima era il riscaldamento globale, che però non stava avendo molto successo, e allora hanno ampliato il concetto per poterci mettere dentro qualunque cosa), i bavagli in bocca, la sessualità di bassissimo livello, cultura di livello ugualmente basso, una perenne sudditanza psicologica rispetto alla cultura non occidentale, lo yoga kundalini messo in ridicolo.

E tutto questo da parte di protagonisti tutti, e ripeto tutti, psichicamente disagiati e squilibrati, ognuno a modo suo: The curse è davvero uno spettacolo umano deprimente. È così che quelle creature vedono gli insetti subumani? O è così che li vogliono far diventare?

Il tocco finale è che il centro della serie è la produzione di case ecologiche… per contrastare il cambiamento climatico!
Ci mancavano tematiche gender e poi c’era il pacchetto completo.

Davvero ridicoli… altre serie tv hanno introdotto i soliti argomenti manipolatori, ma almeno accanto a sceneggiature di qualità, o a fotografie di valore.

Qua l’unica cosa di valore è l’interpretazione di Emma Stone, davvero brava e credibile; non a caso, l’avevo già apprezzata in Benvenuti a ZombielandThe help e Sotto il cielo delle Hawaai.

Per il resto, The curse è davvero un prodotto di valore umano e narrativo bassissimo: il finale è ridicolo come l’intera opera.

Per coloro che si stessero chiedendo se quei simboli sono mere coincidenze… non lo sono: chi ha già fatto i compiti a casa sa che compaiono ripetutamente, sempre gli stessi, in certi prodotti. Per esempio, finita questa serie, per rifarmi un po’ la bocca sono passato a riguardami una vecchia serie tv che mi è sempre piaciuta molto, ossia Veronica Mars: qua la qualità di produzione c’è, ma ci sono anche i soliti simboli: l’occhio che tutto vede dentro una piramide appare sin dal primo episodio, in bella vista, mentre per il bafometto c’è da attendere qualche episodio in più.

Fosco Del Nero



Titolo: The curse. 
Genere: serie tv, drammatico.
Ideatore: Nathan Fielder.
Attori:  Nathan Fielder, Emma Stone, Benny Safdie,  GiGi Erneta, Corbin Bernsen, Barkhad Abdi, Constance Shulman, Jerry G. Angelo, Hans Christopher, Diana Navarrete, Nizhonniya Austin.
Anno: 2023.
Voto: 3.
Dove lo trovi: qui.



martedì 5 novembre 2024

Spicchi di cielo tra baffi di fumo - Kozo Kusuba

Non mi ricordo perché, oramai molto tempo fa, mi fossi appuntato il nome della serie animata Spicchi di cielo tra baffi di fumo. Forse perché era ambientata in Italia, forse perché la sigla iniziale è molto bella, o forse perché pareva una storia all’antica, piena di impegno e buoni sentimenti.

Sta di fatto che mi sono visto l’intero cartone… pur mettendoci un poco di tempo, visto che nel frattempo non mi stava entusiasmando.

Ma andiamo con ordine, cominciando con le basi: la serie si compone di trentatré episodi, di circa 23-24 minuti ciascuno e, come detto, comincia con una sigla molto bella, cantata da Cristina D’Avena, ma, curiosamente, affatto nota, forse perché, bellezza della canzone a parte, il cartone non è mai stato famoso qui in Italia… nonostante sia ambientato proprio da noi!

Alcune difficoltà nella distribuzione, compresa una parziale censura, probabilmente non lo hanno aiutato.

Detto questo, passiamo alla trama di Spicchi di cielo tra baffi di fumo: il giovane Romeo, ragazzino dalla grande volontà e dallo spirito nobile, vive con la sua famiglia in un paesino della bassa Svizzera, quando è costretto, a causa di difficoltà economiche, a promettersi al cinico Antonio Luini, con cui firmerà un contratto (un contratto un po’ naif, a dire il vero). Questi porterà lui e altri ragazzi a Milano, dove verranno venduti agli spazzacamini del posto come aiutanti.

Nella città lombarda, il ragazzo consocerà prima la famiglia Rossi, i suoi padroni, e poi tanti altri spazzacamini nelle sue identiche condizioni, con cui formerà il gruppo dei Fratelli del Camino. Tra questi, spicca decisamente Alfredo, che Romeo aveva già incontrato durante il suo viaggio e che diviene capo del gruppo. Il quale dapprima si troverà a rivaleggiare con l’altra banda dei Lupi Guerrieri e poi a sostenere lo stesso Alfredo in una sua battaglia personale che coinvolgerà nientemeno che nobili e Re.
In tutto ciò, Romeo si distinguerà per il coraggio e per la sua dedizione.

Spicchi di cielo tra baffi di fumo è un prodotto per l’infanzia, in ogni senso: la trama è semplice, scialba e poco strutturata, e i personaggi ugualmente sono semplici, molto stereotipati. Su questo versante il prodotto è davvero mediocre, e ancor meno che mediocre.
I disegni e l’animazione sono quelli tipici degli anni "90, quindi anch’essi semplici per l’occhio moderno… ma questo non è il problema principale.

Il problema principale è che l’opera è poco convincente nella sceneggiatura e parecchio melensa nell’essenza.
A conti fatti, la sigla è di gran lunga la parte migliore di Spicchi di cielo tra baffi di fumo… ma sfortunatamente non ha avuto la fama che meritava, probabilmente perché il cartone non si è mai diffuso per via della sua scarsa qualità.

Fosco Del Nero



Titolo: Spicchi di cielo tra baffi di fumo (Romio no aoi sora).
Genere: serie animata.
Regista: Kozo Kusuba.
Anno: 1995.
Voto: 4.5
Dove lo trovi: qui.



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