Slide # 1

Slide 1

Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

Slide # 2

Slide 2

L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

Slide # 3

Slide 3

Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

Slide # 4

Slide 4

Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

Slide # 5

Slide 5

Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 30 luglio 2024

Anni ruggenti - Luigi Zampa

Finora su Cinema e film c’eran stati due soli film di Luigi Zampa, due classici: Il vigile  e Ladro lui, ladra lei.
Quest’oggi li raggiunge un altro classico: Anni ruggenti.

Il film, ispirato al libro L'ispettore generale di Nikolaj Gogol, è stato girato nel 1962 ed è ambientato ancora prima, nel 1937, in pieno periodo fascista.
Il protagonista è un eccellente Nino Manfredi.

Passiamo alla trama del film: Omero Battifiori è un assicuratore romano affiliato al fascismo. Un dì viene mandato, per lavoro, nel comune meridionale di Gioiavallata, dove per un equivoco viene preso per un gerarca fascista inviato a ispezionare la zona e vigilare sul comportamento dei vari rappresentanti del potere, a cominciare dal podestà Salvatore Acquamano, con la cui figlia Omero avvia una reciproca simpatia.

Ritenendo, le persone del posto, che si tratta di un ispettore giunto dalla sede centrale romana, tutti lo trattano in un certo modo, cosa che genera numerosi equivoci.
Parallelamente, si intravedono le malefatte e le ruberie dei vertici locali, ai danni inevitabilmente della gente comune, che spesso vive in miseria.

Il film Anni ruggenti merita due commenti, uno cinematografico e l’altro socio-politico.

Il commento cinematografico è semplice: il film è davvero un ottimo film, ben sceneggiato e ben eseguito. La recitazione è all’altezza, i dialoghi sono efficaci e spesso brillanti, la fotografia regala momenti belli e suggestivi.

Il commento socio-politico è altrettanto semplice: quando una realtà politica è terminata, o quando una guerra è terminata, la moda di sparare sulla Croce Rossa degli sconfitti c’è sempre stata… con le difficoltà del caso nel riconoscere verità e menzogna.
D’altronde, i tempi contemporanei ci hanno dimostrato con evidenza irrefutabile che molti hanno difficoltà a riconoscere verità/realtà e menzogna/finzione persino dal vivo, per le cose che stanno succedendo in tempo reale (elezioni, pandemie, guerre, etc)… figuriamoci dunque quando le cose sono manipolabili decenni o centinaia di anni dopo. 

Lasciando da parte tali considerazioni generali, Anni ruggenti si dimostra film valido e godibile sotto molti aspetti, e Luigi Zampa si conferma regista di livello… tanto che, in omaggio al motto “non c’è due senza tre”, certamente mi cercherò qualcos’altro di suo.

Fosco Del Nero



Titolo: Anni ruggenti.
Genere: commedia, storico.
Regista: Luigi Zampa.
Attori: Nino Manfredi, Linda Sini, Gino Cervi, Michèle Mercier, Gastone Moschin, Angela Luce, Carla Calò, Salvo Randone, Dolores Palumbo, Mario Pisu, Rosalia Maggio.
Anno: 1962.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.



martedì 23 luglio 2024

Terminator - James Cameron

Con la recensione odierna si fa un tuffo negli anni Ottanta, con uno dei suoi film più rappresentativo: Terminator.

Siamo nel 1984 quando il regista James Cameron, che divenne famoso proprio grazie alla pellicola in questione (già presente nel blog per i film Aliens - Scontro finale e Avatar), fa uscire il primo Terminator, ottenendo tanto successo da generare un vero e proprio franchise, fatto di altri film, serie tv, fumetti e videogiochi.

Ecco la trama del film, che all’epoca era piuttosto originale (oggi sarebbe considerata banale): in una giornata (non proprio) qualunque nella Los Angeles del 1984, due creature arrivano dal 2029, una umana e una robotica.

Quella umana è Kyle Reese, un soldato della Resistenza; quella robotica è il famoso cyborg interpretato da Arnold Schwarzenegger, una macchina inviata dal futuro per uccidere Sarah Connor, la futura madre di John Connor, colui che nel futuro avrebbe portato la resistenza umana alla vittoria contro le macchine che nel frattempo avevano preso il potere, scatenato una guerra nucleare e ridotto di molto il numero degli esseri umani sul pianeta.

Sia l’uomo che la macchina hanno la missione di trovare Sarah Connor: il primo per proteggerla, la seconda per ucciderla. Ne deriva una battaglia senza esclusione di colpi… e con molte sparatorie e inseguimenti.

Forse Terminator ha fatto presa su una parte del pubblico di allora soprattutto per l’aspetto tecnologico e per quello adrenalinico, ma la parte più interessante del film, quella che certamente gli ha dato spessore, è quella umana: il delicato triangolo che si instaura tra il leader del futuro John Connor, il suo fedele soldato Kyle Reese e la futura madre Sarah Connor… la quale, nel 1984, è ovviamente ignara di tutto quello che sta per succedere.

Ben eseguito come lavoro cinematografico, all’epoca innovativo, Terminator, come altri film di genere simile mette in allarme sui pericoli di affidarsi troppo alla tecnologia, oramai giunta a livello di IA piuttosto elaborata. Quello che in passato era uno spunto narrativo, in effetti in un qualche futuro potrebbe diventare un problema vero e proprio, nel momento in cui qualcuno decidesse di affidare a una IA il governo di una città, di una regione o di una nazione (suppongo che si inizierà, come esperimento, con singoli centri abitati, dapprima piccoli).

Si spera con esiti migliori di Terminator, con tutto il rispetto per un film che è stato iconico, all’epoca, e che ha un suo senso ancora oggi.

Fosco Del Nero



Titolo: Terminator.
Genere: fantascienza, drammatico.
Regista: James Cameron.
Attori: Michael Biehn, Arnold Schwarzenegger, Linda Hamilton, Lance Henriksen, Paul Winfield, Bill Paxton, Rick Rossovich, Earl Boen, Dick Miller, Bess Motta, Bruce M. Kerner. 
Anno: 1984.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui



martedì 16 luglio 2024

Un affare di famiglia - Hirokazu Kore'eda

Spesso guardo film che mi ero segnato in passato, senza ricordarmi per quale motivo: è stato così per Un affare di famiglia, di cui non rammentavo né la ragione dell’appunto, né il genere o la provenienza del film.

È stato comunque tutto chiaro una volta visto il film. Il motivo per cui me lo ero segnato era probabilmente il fatto che avesse vinto la Palma d’Oro a Cannes nel 2018, anno di uscita del film.

Il genere oscilla tra la commedia e il drammatico. 
La provenienza è quel Giappone che mi piace tanto… pur se mi piace più nell’animazione che non nella recitazione.

Ad ogni modo, andiamo a tratteggiare la trama di Un affare di famiglia, film diretto da Hirokazu Kore'eda (che non conosco e che leggo essere specializzato nel ritrarre i rapporti familiari): nella grande Tokyo, una famiglia vive in grandi difficoltà economiche, in un piccolo e modesto appartamento, sbarcando il lunario come può, tra lavoretti e furti: c’è la vecchia Hatsue, c’è la coppia composta da Osamu e Nobuyo, c’è la più giovane e disinibita Aki, che lavora in un sex club, c’è il ragazzino Shota… e arriva anche la piccola Yuri, che di fatto viene sottratta a una coppia che la maltrattava.

In tutto ciò, c’è un dettaglio: non si tratta di una famiglia, ma di un’accozzaglia di persone, dal momento che le uniche due con un rapporto di parentela sono la nonna Hatsue e la nipote Aki.

Pur senza essere una famiglia in senso legale, il gruppo è molto unito a livello umano e si sostiene vicendevolmente, pur nelle ristrettezze della sua umile vita, non mancando di apprezzare i bei momenti, come una gita al mare.

L’arrivo della piccola Yuri, ribattezzava Rin e cambiata nell’aspetto per sottrarla alle eventuali attenzioni di conoscenti, poliziotti e assistenti sociali, vivacizza la situazione… come la vivacizza anche un incidente occorso a Shota.

Devo dire la verità: ho apprezzato Un affare di famiglia. Il film non ha alcuna pretesa morale, concettuale o culturale, ma è interessante nel tratteggiare uno scenario umano alternativo, che per quanto ci riguarda è sia quello della “famiglia” in questione, ma anche quello della società giapponese.
Pur con le loro debolezze, assai evidenti e non edulcorate, ci si affeziona ai personaggi, e non si fa fatica a solidarizzare con lo sguardo finale della piccola Yuri/Rin.

Detto questo, se penserò al cinema giapponese continuerò a pensare a Otomo, Miyazaki od Hosoda, non al pur interessante Un affare di famiglia, giacché l’afflato e l’ampiezza sono ben diversi.

Fosco Del Nero



Titolo: Un affare di famiglia (Manbiki kazoku).
Genere: commedia, drammatico.
Regista: Hirokazu Kore'eda.
Attori: Lily Franky, Sakura Andô, Mayu Matsuoka, Kirin Kiki, Jyo Kairi, Miyu Sasaki, Kengo Kora, Chizuru Ikewaki, Naoto Ogata, Sôsuke Ikematsu, Yôko Moriguchi, Moemi Katayama, Yuki Yamada, Akira Emoto
Anno: 2018.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.



martedì 9 luglio 2024

Weathering with you - La ragazza del tempo - Makoto Shinkai

Weathering with you - La ragazza del tempo è il sesto film di Makoto Shinkai che vedo, dopo Oltre le nuvole, il luogo promessoci5 cm per secondYour nameIl giardino delle paroleViaggio verso Agartha.

Il motivo per cui ho visto quasi tutti i suoi film (mi manca solo l’ultimo: Suzume) è molto semplice: sono bellissimi da vedere, letteralmente una gioia per gli occhi.

Il motivo per cui nessuno di essi ha avuto una valutazione ottima è presto detto: le sceneggiature non sono granché, palesando sempre il medesimo difetto… nonostante il regista non sia più ai suoi primi lavori, il che suggerisce che si tratti di una carenza strutturale mai affrontate. 

Nel dettaglio, i film di Shinkai sono melodrammatici e tendenzialmente infantili-adolescenziali, ben lontani dalle vette di Miyazaki, a cui è stato (indegnamente) accostato. Più di Shinkai, personalmente accosto ad Hayao Miyazaki Mamoru Hosoda… se non proprio il figlio Goro Miyazaki (ma saremmo comunque in ambito Studio Ghibli, come pure per Takahata o per Yonebayashi).

Ma andiamo alla trama di Weathering with you - La ragazza del tempo: Hodaka, un ragazzo sedicenne, va a Tokyo scappando dalla famiglia e s’imbatte subito nelle prime difficoltà… dove dormire, come mantenersi, dove trovare lavoro. Dopo un empasse iniziale, si sistema presso Keisuke e Natsumi, i quali portano avanti una piccola casa editrice, e poi conosce Hine, nonché il di lei fratellino Nagi, la quale ha la capacità di modificare il clima portando il sereno…

… capacità ovviamente molto richiesta sul mercato, che i due cercheranno di sfruttare mettendo su una piccola attività in proprio.
Tuttavia, le donne con tale capacità, si scopre strada facendo, sono attese da un destino infausto.

Shinkai ci mette dentro un po’ di tutto: vita cittadina, amicizie, lavoro, amore, tematiche fantastiche, come peraltro fatto anche nei suoi lavori precedenti… ma il risultato è il solito: un eccellente opera dal punto di vista visivo; una storia piuttosto deludente, per non dire del tutto mediocre, dal punto di vista narrativo.

Il punto dolente è sempre la tendenza melensa che il regista giapponese mette nelle sue storie, a cui vorrebbe dare, forse scimmiottando altri registi suoi colleghi, un afflato epico, senza però riuscirsi e anzi risultando stucchevole.

Probabilmente farebbe meglio a basarsi su sceneggiature altrui, o su romanzi di successo, e attenersi strettamente a quanto vi trova, limitandosi a curare la parte tecnica, in cui viceversa eccelle (specie nei colori e nei giochi di luce).

Mi vedrò anche Suzume, e poi avrò finito, per ora almeno, con i film d’animazione di Makoto Shinkai (a cui farebbe bene probabilmente un po’ di apprendistato allo Studio Ghibli, almeno relativamente alla parte “interiore-emotiva” delle produzioni).
 
Fosco Del Nero



Titolo: Weathering with you - La ragazza del tempo (Tenki no ko).
Genere: animazione, anime, drammatico, sentimentale. 
Regista: Makoto Shinkai.
Anno: 2019.
Voto: 6. 
Dove lo trovi: qui.





martedì 2 luglio 2024

Men in black 2 - Barry Sonnenfeld

Su Cinema e Film finora erano stati recensiti Men in black e Men in black 3, ma mancava Man in black 2… carenza che viene colmata con la recensione di oggi.

Men in black 2 è uscito nel 2002, a distanza di cinque anni dal suo predecessore, che fu un prodotto di grande successo. Il sequel propone praticamente lo stesso schema, in tutto: il regista è sempre Barry Sonnenfeld, i due attori principali sono sempre Will Smith e Tommy Lee Jones… pur se cambia il personaggio secondario femminile, che passa da Linda Fiorentino a Rosario Dawson.

Viene tuttavia introdotto un antagonista femminile (per modo di dire), interpretato da Lara Flynn Boyle, indimenticabile protagonista della serie tv I segreti di Twin Peaks, una delle serie televisive più importanti di tutti i tempi.

Passiamo alla trama sommaria di Men in black 2: la cattiva Serleena vuole impadronirsi della Luce di Zartha, lasciata dagli Zarthiani sulla Terra alcuni decenni prima. L’Agente J, ora non più novellino e decisamente più pratico, richiama dalla sua “pensione” l’Agente K, che si suppone essere l’unico a sapere come andarono le cose tempo addietro con il prezioso manufatto.
Comincia così un nuovo turbinio di azione, effetti speciali, umorismo e gag.

Men in black 2 applica alla lettera il motto “Squadra che vince non si tocca”… e non tocca quasi niente, compresi vermoni e cane parlante. Il risultato, quasi inevitabile, è che il film risulta poco originale, per quanto ben eseguito, fatto evidente anche nel riscontro della critica: da un lato premi, dall’altro nomination come film deludente. 

La cosa si spiega facilmente: il film è piacevole, ma prevedibile, ben diretto ma affatto indimenticabile… tanto che lo avevo visto una volta molti anni fa (prima di aprire il blog), ma per l’appunto mi ero dimenticato praticamente tutto.

Ne esce fuori una sufficienza stiracchiata, forse più di stima. 
È andata comunque meglio che con Men in black 3, che ho viceversa recensito e che mi ricordo essere ancora peggio del secondo film della serie.

Fosco Del Nero



Titolo: Man in black 2
Genere: commedia, fantascienza.
Regista: Barry Sonnenfeld.
Attori: Tommy Lee Jones, Will Smith, Rosario Dawson, Lara Flynn Boyle, Rip Torn, Johnny Knoxville, Tony Shalhoub, Patrick Warburton, Jack Kehler, David Cross, Colombe Jacobsen-Derstine. 
Anno: 2002.
Voto: 6. 
Dove lo trovi: qui.



Il mondo dall'altra parte