La vita segreta delle parole è un film decisamente drammatico, che dispiega il suo contenuto di tristezza lungo tutto il suo evolversi, prima lasciandolo intuire e poi spiegandolo a parole.
E già, per quanto mi riguarda, non si comincia bene, dato che i film deprimenti non sono affatto il mio genere preferito.
Anzi, per dirla tutta, La vita segreta delle parole è il ritratto della monotonia e della depressione, con la sua protagonista che si mostra come una sociopatica paranoica.
Il lato negativo è dunque la totale mancanza di gioia.
Quello positivo?
Il fatto che la storia sia molto delicata, e a tratti struggente (ma così torniamo al punto negativo).
Altro lato positivo è il rapporto che si instaura tra i due protagonisti: l’infermiera e l’uomo che essa cura (Tim Robbins), sopravvissuto a un incidente e del tutto dipendente dalle cure esterne.
Preferenza per commedia o dramma a parte, alcune cose non convincono:
- il film spesso sembra puntare al drammatico per il drammatico, puntando dunque tutto sulla sofferenza al di là di altri contenuti. Una scelta narrativa troppo facile (metterla sul facile pathos).
- il protagonista prima sembra incapace anche delle cose più elementare, come mangiare o urinare, mentre poco dopo muove le mani, accarezza, abbraccia e non sente più dolore per le ustioni sul suo corpo.
In definitiva, La vita segreta delle parole è una storia delicata e la descrizione del rapporto profondo che si instaura tra un’infermiera dal passato difficile e un uomo sopravvissuto a un incidente non bastano per realizzare una film meritevole di essere guardato (nonostante la buona recitazione di Tim Robbins e Sarah Polley).
Almeno, secondo me, poi fate voi….
Fosco Del Nero
Titolo: La vita segreta delle parole (La vida secreta de las palabras).
Genere: drammatico.
Regista: Isabel Coixet.
Attori: Sarah Polley, Tim Robbins, Javier Camara, Julie Christie, Sverre Anker Ousdal, Eddie Marsan, Steven Mackintosh.
Anno: 2005.
Voto: 5.
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