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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 10 settembre 2024

Il messia del diavolo - Willard Huyck, Gloria Katz

Mi ero segnato Il messia del diavolo perché avevo letto che il film aveva atmosfere lovecraftiane… e che era considerato una sorta di piccolo cult movie del genere horror.

Datato 1974, i due registi Willard Huyck e Gloria Katz non mi dicevano niente… anche se il primo mi ha riportato a uno dei film più curiosi della mia infanzia, ossia Howard e il destino del mondo, mentre la seconda leggo che ha partecipato alla stesura di alcune sceneggiature famose, come  American Graffiti e Indiana Jones e il tempio maledetto.

Passiamo a descrivere, sommariamente, la trama de Il messia del diavolo: il film inizia con la protagonista, Arietty, rinchiusa in un ospedale psichiatrico dopo gli eventi che le sono occorsi, e che rivisita a beneficio dello spettatore.

La giovane e avvenente donna si era recata presso il paese di Point Dume alla ricerca del padre, un famoso pittore di cui non aveva più notizie. Giunta sul posto, s’imbatte in situazioni e personaggi strani, tra benzinai e collezionisti d’arte. 
Conosce Thom e le sue due compagne-amanti (Toni e Laura), e s’avvicina a lui, anch’egli alla ricerca del di lei padre, volendo acquistare dei dipinti.

I due, anzi, i quattro, troveranno ben altro, sotto forma di mangiatori di carne umana simili a zombie, un poco più ben tenuti ed eleganti della media, adoratori di strane divinità.

Effettivamente i temi de Il messia del diavolo sono abbastanza lovecraftiani, e l’incipit inserirebbe immediatamente la storia nel novero di quelle del genere, sia per stile che per storia (le ultime lettere di uomo che diviene sempre più bizzarro per poi smettere di dare notizie).

Tuttavia, il film si perde dopo l’ottimo abbrivio iniziale: da un lato è molto lento e concettoso, dall’altro lato col suo stile dandy si abbina male al tipo di argomento trattato.

Il film è famoso per l’aspetto stilistico, ed effettivamente c’è del buono nella pellicola, ma è stato altrettanto criticato per la lentezza. Ambo le cose sono veritiere.

Di mio, ho apprezzato l’avvio, ma poco altro, con la valutazione finale che è il diretto risultato del tutto.

Rimanendo su Lovecraft, a oggi il film più lovecraftiano che conosco è tuttora Dagon: B movie, se vogliamo, ma eccellente e fascinoso nella sua nicchia di seconda fascia.
Curioso che la letteratura dello scrittore di Providence finora sia stata letteralmente ignorata dalle grandi produzioni: forse troppo difficile da mettere su schermo, o forse troppo scomoda per certe sue vicinanze con gruppi che effettivamente sono dediti a sacrifici, consumo di carne e sangue umano, rituali a beneficio di deità infere.

Fosco Del Nero



Titolo: (Messiah of evil).
Genere: horror.
Regista: Willard Huyck, Gloria Katz.
Attori: Marianna Hill, Royal Dano, Michael Greer, Joy Bang, Anitra Ford, Charles Dierko, Elisha Cook Jr.
Anno: 1974.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui



martedì 3 settembre 2024

Suzume - Makoto Shinkai

Suzume è l’ultimo film girato finora da Makoto Shinkai e, nel blog, segue a ruota i vari 5 cm per secondIl giardino delle paroleYour nameViaggio verso AgarthaOltre le nuvole, il luogo promessoci e Weathering with you - La ragazza del tempo.

Voti discreti, pur senza mai raggiungere l’eccellenza… nonostante l’eccellenza visiva, quella sì, sia stata abbondantemente raggiunta, e forse persino superata. 

Partiamo dalla trama di Suzume e poi vediamo il resto: Suzume è una ragazzina che vive in un paesino nella Prefettura di Miyazaki, nell’isola più meridionale del Giappone, Kyushu (tra le quattro grosse, lasciando perdere Okinawa e dintorni).

Un dì, incontra un ragazzo, Sota, che si rivela essere un “chiudiporta”, ossia l’erede di una famiglia che per missione va in giro per il Giappone a chiudere il portali tra la realtà umana e l’Altrove. Quando i due reami entrano in conflitto, dall’Altrove giunge presso gli uomini, non visto da nessuno tranne che dagli “addetti ai lavori”, una sorta di verme gigantesco il quale, quando si alza e ricade al suolo, causa terremoti più o meno importanti (ecco perché il Giappone ha tanti terremoti!).

Il giovane ragazzo, tuttavia, viene trasformato in una seggiola (sì, in una seggiola) da una sorta di gatto parlante, che letteralmente trascina ragazza e ragazzo-seggiola in giro per il Giappone, sino al nord.
In mezzo a tutto ciò: natura, città, azione, sentimenti, fantasy e altro ancora.

Nella recensione di Weathering with you - La ragazza del tempo, avevo scritto che Shinkai, forte nell’aspetto tecnico-visivo ma assai debole in quello della sceneggiatura e dei contenuti, avrebbe fatto meglio ad andare a lezione da Miyazaki (non la Prefettura, ma il regista) e dallo Studhio Ghibli in generale… e forse è quello che ha fatto. 

Suzume è certamente il più ghibliano tra i suoi film, nel proporre un mix tra natura, tecnologia, atmosfera fantasy, due protagonisti di genere contrapposto e una missione di fondo. Le citazioni della Prefettura di Miyazaki e dell’Italia (da cui lo Studio Ghibli prende il nome), per non parlare dell’avvio del film che ricorda molto La città incantata, non sembrano in tal senso casuali, ma veri e propri omaggi.

All’elemento fantastico si unisce peraltro un elemento reale: il Giappone è spesso scosso da terremoti più o meno gravi, e quello del Tohoku del 2011 ha causato molti danni, molte vittime ed è rimasto impresso nella memoria collettiva. Suzume vi si riferisce in modo quasi diretto, perdendo con ciò parte della sua atmosfera fantastica.

La quale peraltro non è certamente solida come quella dei film dello studio d’animazione che abbiamo citato. Nonostante un ottimo avvio, Suzume si perde un po’ per strada… e la durata di due ore non aiuta, nel senso che il film avrebbe potuto e dovuto durare molto meno, non essendo altro, in fin dei conti, che una sorta di rincorsa al gatto e al prossimo portale. 

Inoltre, Shinkai proprio non sa gestire l’aspetto umano, risultando sempre tendente al melenso e al melodrammatico: negli eventi, nei dialoghi e nella colonna sonora. Con Suzume ha allentato un poco la presa, comunque, forse essendo stato messo sull’avviso in tal senso.

La mia sensazione è sempre la stessa: il talento visivo-tecnico di Shinkai è quasi sprecato, essendo messo a frutto di opere deboli e poco incisive, adatte forse al largo pubblico emotivo, forse quello più occidentale e occidentalizzato, ma decisamente meno al tradizionale pubblico giapponese e appassionato dei film Ghibli.

Fosco Del Nero



Titolo: Suzume (Suzume no tojimari).
Genere: anime, animazione, fantasy, sentimentale. 
Regista: Makoto Shinkai
Anno: 2023.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui



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