American beauty è un film che giustamente è salito agli onori della cronaca, tra Oscar, premi vari e discussioni sulle tematiche sociali da esso rappresentate.
In sostanza, il film rappresenta una sorta di manifesto (critico) della società americana, tanto linda fuori quanto devastata al suo interno da problemi di varia natura, tanto da apparire ipocrita nel suo ottuso perbenismo. Insomma, parliamo di "sepolcri imbiancati”, come disse qualcuno tempo fa... anche se nel film c'è più di quanto sembri a prima vista, o comunque esso si fa leggere secondo diversi livelli di sguardo.
Ma partiamo dagli interpreti di questi intenso film: il protagonista principale, nonché voce narrante (poco utilizzata, comunque), è
Lester Burnham (
Kevin Spacey;
K-Pax,
The life of David Gale,
The big kahuna,
Un sogno per domani,
Il negoziatore,
I soliti sospetti,
Seven), un padre di famiglia sull’orlo di una crisi di nervi, oberato dalle responsabilità e poco stimato, e con buoni motivi, dalla moglie e dalla figlia.
La moglie è Carolyne (Annette Bening; A proposito di Henry, Mars Attacks!), una donna votata all’immagine sociale e al successo professionale.
La figlia è Jane (Thora Birch; The hole), un'adolescente ribelle che cerca un punto di riferimento.
Nel film rivestono un ruolo fondamentale nella trama anche
Ricky Fitts (
Wes Bentley;
Hunger games,
Interstellar), bizzarro compagno di scuola di Jane che stringerà un rapporto sia con Lester che con Jane stessa, il colonnello
Frank Fitts (
Chris Cooper;
Il ladro di orchidee,
Interstate 60,
Seabiscuit - Un mito senza tempo), padre di Rick, un uomo apparentemente tutto d’un pezzo ma in realtà assai fragile, e
Angela (
Mena Suvari;
American school,
American pie), che fungerà da deus ex machina della vita di Lester, risvegliandone l’ardore… e non solo a livello attrattivo giacché l’uomo si invaghisce di lei, ma anche e livello umano, visto che Lester modifica in modo spettacolare il suo approccio alla vita.
Un doverosa citazione anche per Peter Gallagher, il Sandy Cohen di O. C. - Orange County, che in American beauty interpreta Buddy Kane, un personaggio secondario, benché anch’esso importante per l’evoluzione degli eventi.
Il film ha molto da dare e da dire, tanto che si fatica a cominciare da qualche parte.
Comincio allora dicendo che raramente il titolo di un film è stato così azzeccato, visto che il film è molto americano e al contempo propone molta bellezza.
Sinteticamente, poi, dirò che la fotografia è ottima, le recitazioni convincenti, la trama sorprendente e che sono numerose le scene o le frasi che si fanno ricordare a lungo.
Tra le prime, la scena dei petali che cadono dal soffitto, quella della busta di plastica o il finale stesso.
Tra le seconde, le seguenti.
"È una cosa stranissima: mi sento come se fossi stato in coma per circa vent'anni e ora mi stessi risvegliando."
"Tutto quello che deve capitare capita, presto o tardi."
"È una gran cosa quando realizzi di avere ancora l’abilità di sorprenderti."
"Quando vedi una cosa del genere, è come se Dio ti guardasse fisso, solo per un secondo.
E se stai attento puoi ricambiare lo sguardo."
"È stato il giorno in cui ho capito che c'era tutta un'intera vita dietro ogni cosa, e un'incredibile forza benevola che voleva che sapessi che non c'era motivo di avere paura mai"
"A volte c’è così tanta bellezza nel mondo che non riesco ad accettarla, e il mio cuore sta per franare."
"Oggi è il primo giorno del resto della tua vita."
"Hai paura?"
"Io non ho mai paura."
"Quell'istante non è affatto un istante: si allunga per sempre, come un oceano di tempo."
"Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo, ma è difficile restare arrabbiati quando c'è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme, ed è troppo: il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare. E poi mi ricordo di rilassarmi, e smetto di cercare di tenermela stretta, e dopo scorre attraverso me come pioggia... e io non posso provare altro che beatitudine per ogni singolo momento della mia stupida, piccola vita.
Non avete la minima idea di cosa sto parlando, ne sono sicuro; ma non preoccupatevi, un giorno l'avrete."
Ogni ulteriore commento sarebbe riduttivo: se non avete ancora visto American beauty, guardarlo è senza dubbio un'ottima idea. Se lo avete già visto, invece, potrebbe essere una buona idea riguardarlo facendo caso al contrasto tra le lotte dell'ego (successo, fama, immagine di sé, giudizio altrui) e la resa (visione della bellezza, serenità interiore, accettazione, fiducia).
All'interno di tale contrasto, interessante notare i due approcci alla vita: uno (quello della moglie) molto mentale e orientato a successo, autostima e pensiero positivo e l'altro (quello del marito) che a un certo punto molla gli ormeggi, qualunque attaccamento o aspettativa, e diviene un emblema della serenità interiore. Non a caso la prima comincia un rapporto con "Il re dell'immobiliare", mentre il secondo si avvicina a Ricky, l'unico personaggio del film davvero centrato e capace di vedere la bellezza del mondo.
Fosco Del Nero
Titolo: American beauty (American beauty).
Genere: drammatico, psicologico, esistenziale.
Regista: Sam Mendes.
Attori: Kevin Spacey, Thora Birch, Annette Bening, Mena Suvari, Chris Cooper, Wes Bentley, Sam Robards, Peter Gallagher.
Anno: 1999.
Voto: 8.5.
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