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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 17 dicembre 2024

Ruby Red 2 - Il segreto di Zaffiro - Felix Fuchssteiner, Katharina Schöde

Nella recensione di Ruby Red, il primo film dell’omonima trilogia, avevo scritto che, data la mediocrità del prodotto, non ero sicuro di vedere il suo seguito, ossia Ruby Red 2 - Il segreto di Zaffiro 2.

Alla fine l’ho guardato, spinto non dalla curiosità per la storia, i personaggi e dunque la qualità cinematografica del primo film, bensì incoraggiato dai contenuti che proponeva, pur se lievi, oscillanti tra elemento interiore esistenziale ed elemento esteriore cospirativo… anche se mi attendevo un’ulteriore calo della qualità, dal momento che, con i seguiti, statisticamente è quasi sempre così. 

Detto, fatto.

Diamo comunque uno sguardo alla trama di Ruby Red 2 - Il segreto di Zaffiro, film uscito nel 2014, ossia un anno dopo il suo predecessore: Gwendolyn e Gideon, che ora sono una coppia, continuano nei loro viaggi nel tempo, un po’ inviati dalla Loggia di Saint Germain, un po’ per loro iniziativa, visto che molte cose non tornano alla ragazza, sempre più dubbiosa se mettersi al servizio del Conte e della sua sette segreta.

Nelle sua indagini, Ruby incontra nuovamente Lucy e Paul, i ribelli dalla Loggia, che per sfuggirle si sono trasferiti nel passato e che le sono più vicini di quanto la ragazza pensasse.
In tutto ciò, il rapporto tra lei e Gideon vacilla, visto che il ragazzo pare ben sistemato sotto l’ala del suo mentore Saint Germain, pur se anch’egli pare oscillare un poco.

Se il primo Ruby Red era mediocre, Ruby Red 2 - Il segreto di Zaffiro è ancor peggio quanto a qualità: mantiene il tono adolescenziale del primo, in stile Twilight, aggiunge un elemento che vorrebbe essere forse umoristico ma che si rivela davvero scarso, il gargoyle invisibile che vede solo la protagonista, e propone scene imbarazzanti come la canzone-ballo tratta dal Rocky Horror Picture Show e improvvisata in una serata elegante del 1780: l’imbarazzo non sta nel fatto che i due ragazzi improvvisino la cosa, una cantando da ubriaca e l’altro suonando al piano, ma che il pubblico del 1780 gradisca lo spettacolo.
E il pubblico del 2020 lo gradisce? 

Sono spariti, purtroppo, anche i pochi contenuti esistenziali che il primo film proponeva… ma è rimasto qualcosa a livello di tematiche cospirative, e forse questo qualcosa, pur se poco, rende il film quantomeno degno di esistere.

Elemento interessante: se i cattivi son quelli di una setta inglese, i buoni son quelli di una setta-confraternita italiana, fiorentina per la precisione. Sono loro a citare un brano del Nuovo Testamento… di gran lunga la cosa di maggior valore che c’è in tutto il film.

Ecco un paio di frasi estratte da Ruby Red 2 - Il segreto di Zaffiro.

“Come dovrebbe stare una persona che si trova per secoli in un delirio infinito?
Diciamo che non vedo l’ora di risvegliarmi.”

“Rivestitevi dell’armatura di Dio.
La nostra battaglia è contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebra.”

“Lo scopo del suo Nuovo Ordine Mondiale non è il benessere dell’umanità, ma solamente il suo.
Lavora al suo piano di dominio da secoli insieme alla sua élite.
Saranno in grado di controllare tutto: flussi finanziari, raccolti, approvvigionamento idrico, vaccini, scuole, ed elimineranno tutto ciò che non coincide con la loro visione dell’umanità”.

Il film sarà anche scarso, ma pochi anni dopo l’umanità occidentale si è trovata immersa nella previsione fatta in Ruby Red 2: curioso peraltro che tra le altre cose nomini anche i vaccini, nonché la censura-manipolazione che negli ultimi anni è passata da essere discreta a essere evidente, persino ufficiale.
Almeno in questo, sì, il film ha una sua utilità per coloro che si ostinano a essere dei babbani.

Fosco Del Nero



Titolo: Ruby Red 2 - Il segreto di Zaffiro (Saphirblau).
Genere: fantasy, adolescenziale, sentimentale. 
Regista: Felix Fuchssteiner, Katharina Schöde.
Attori: Josefine Preuß, Florian Bartholomäi, Karl Walter Sprungala, Peter Simonischek, Pierre Kiwitt, Maria Ehrich, Rüdiger Vogler, Johannes von Matuschka, Jannis Niewöhner, Chiara Schoras.
Anno: 2014.
Voto: 4.
Dove lo trovi: qui.



martedì 10 dicembre 2024

L’arte di arrangiarsi - Luigi Zampa

Mi sono guardato L’arte di arrangiarsi, film italiano del 1954, non tanto perché il protagonista era Alberto Sordi, quanto perché il regista era Luigi Zampa, autore di alcuni classiche commedie all’italiana, come Il vigileLadro lui, ladra lei e Anni ruggenti.(le prime due con Alberto Sordi, peraltro).

Inoltre, L’arte di arrangiarsi veniva consigliato online come uno dei migliori film  italiani dell’epoca.

Partiamo dalla trama sommaria del film in questione (che sarebbe il primo terzo di una sorta di trilogia, insieme ad Anni difficili e Anni facili): Rosario Scimoni è una sorta di banderuola opportunista, in ogni senso. Politicamente parlando, passa dal socialismo al fascismo con grande facilità (beh, non fu l’unico a essere onesti); a livello di donne, cerca le più abbienti ancor più che le più belle; a livello di lavori, passa dalla politica al cinema, sempre alla ricerca di un successo “facile”.
Il tutto, col sorriso sulle labbra e con buone maniere, alla vecchia maniera, pur in mezzo a eventi anche difficili, come la guerra mondiale.

Evidenzio due cose, già evidenziate in passato: Alberto Sordi era un grandissimo attore e dominava lettreralmente la scena davanti alla telecamera. Questa è una nota ovviamente positiva.

La nota negativa è che egli si è prestato soprattutto (non so se per scelta sua o perché gli veniva proposto quello) a ruoli letteralmente diseducativi: personaggi disonesti, voltagabanna, infingardi… probabilmente influenzando, con il suo grande successo, la stessa cultura italiana di quei decenni, certamente non in positivo. 

È venuto prima l’uovo o la gallina? Qui film venivano prodotti perché erano il riflesso della cultura italiana, e quindi il suo risultato, o la hanno influenzata, e quindi erano la causa? 
Probabilmente entrambe le cose.

Ancor prima, il discorso si può applicare pari pari a Totò e, allargando il discorso, anche a Vittorio De Sica e Vittorio Gassman): è una mera coincidenza che i più rappresentativi attori italiani abbiano interpretato soprattutto ruoli di questo tipo?

Personalmente, gradisco non eccessivamente i film del genere “commedia truffaldina”: qualche situazione simpatica, qualcosa di divertente, ma non si va molto oltre.

Almeno, così è stato per L’arte di arrangiarsi di Luigi Zampa… nettamente il peggiore dei tre film citati, dal mio punto di vista.

Fosco Del Nero



Titolo: L’arte di arrangiarsi.
Genere: commedia. 
Regista: Luigi Zampa.
Attori:  Alberto Sordi, Franco Coop, Elli Parvo, Armenia Balducci, Nando Bruno, Giacomo Furia, Piero Pastore, Turi Pandolfini, Tullio Tomadoni, Antonio Acqua.
Anno: 1954.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.



martedì 3 dicembre 2024

Final destination - James Wong

Quando Final destination uscì, nel 2000, ero un giovane studente dell’università, e mi ricordo che il film ebbe un notevole successo, tanto da dar vita a svariati seguiti, fino al quinto film, di qualità tuttavia nettamente discendente. 
Al tempo vidi il secondo e forse il terzo, ma il livello del primo se n’era già andato.

Peraltro, il film è stato l’unica produzione degna di nota del regista James Wong, che infatti non ha diretto niente di rilevante a parte proprio Final destination. Il quale era rilevante sia perché ben girato, con un’ottima tensione scenica, sia perché assai originale… cosa di non poco conto dal momento che, tra cinema e serie tv, ormai assistere a qualcosa di nuovo era ed è raro.

Peraltro, trama a parte, il film per quanto mi riguardava partiva già in positivo poiché, per gli attori presenti, mi ricordava Dawson’s creekAmerican pie e Heroes… tutti prodotti che avevo seguito a suo tempo (di qualità non eccelsa, ma mi ricordavano l'adolescenza).

Detto questo, passiamo ora alla trama di Final destination, che non vedevo da oramai tanti anni e che ho voluto rispolverare: Alex Browning è un liceale neworkese, un po’ introverso, che sta per partire in gita di classe a Parigi… questo sino a che, già seduto sull’aereo, ha una visione-sogno dell’aereo stesso che esplode, per poi svegliarsi di soprassalto mentre accadono gli esatti eventi della sua visione.

A quel punto dà di matto, urla che l’aereo sta per esplodere, che tutti devono scendere e così via: il risultato è che la sicurezza del volo fa scendere lui, una sua compagna di classe che gli ha creduto nonché svariati altri ragazzi, nonché una professoressa, i quali si erano alzati dai loro posti (questo punto della trama è un po’ debole, ma fa niente), volenti o nolenti.

Questi personaggi scendono… e subito dopo vedono l’aereo esplodere in cielo: Alex ha visto il futuro o semplicemente porta male? 

Le cose peggiorano quando, a tali “sopravvissuti” che non avrebbero in teoria dovuto scendere dal volo, iniziano a capitare incidenti strani, tanto che l’FBI si interessa al caso.

La trama di Final destination, come detto, all’epoca era originale. 
Il film, quanto a esecuzione, non fa gridare al capolavoro, visto che non vi sono contenuti profondi (di tipo metafisico-esistenziale, che avrebbero benissimo potuto esservi, dato il tema), ma è ben eseguita in quanto a tensione e adrenalina.

Il film ebbe un ottimo successo al botteghino, vinse anche qualche premio e diede vita al franchising, tuttavia assai meno fortunato.

Fine della storia di Final destination: ora che l’ho riguardato, non credo che lo rivedrò mai più.

Fosco Del Nero



Titolo: Final destination.
Genere: fantastico, thriller. 
Regista: James Wong.
Attori: Devon Sawa, Kerr Smith, Ali Larter, Tony Todd, Kristen Cloke, Seann William Scott, Daniel Roebuck, Roger Guenveur Smith, Chad Donella, Amanda Detmer, Brendan Fehr, Forbes Angus, Lisa Marie Caruk, Christine Chatelain,
Anno: 2000.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.




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