Anche se, a dirla tutta, le differenza sono forse troppe, e io credo che le storie vadano mantenute il più possibile simili alle originali.
Se il film guadagna azione e dinamismo rispetto ai suoi predecessori, perde invece in colori ed umorismo, in questa storia praticamente assente. E' inoltre stato dedicato davvero poco spazio alle relazioni interpersonali, sentimentali in primis, per cui il regista non sembra essere affatto portato.
Sono scelte, e certamente è stato scelto Yates per dare un taglio più maturo e serio, se non proprio drammatico-horrorifico, all'ultima parte della saga.
Nel complesso, comunque, Harry Potter e l’Ordine della Fenice è un buon film; a mio avviso di qualità inferiore a quella dei tre che lo hanno preceduto, ma comunque ancora di buon livello.
Fosco Del Nero
ADDENDUM del 25/08/20: questo addendum sarà ancora più lungo rispetto agli altri che lo hanno preceduto, dal momento che il film porta numerosi spunti ed elementi affini con il periodo storico che stiamo vivendo in questo momento.
Il film inizia subito con due dissennatori: ritorna dunque l'elemento del dissennatori-volador che attaccano l'essere umano per nutrirsene; è il medesimo mito dei vampiri, ma su base eterico-spirituale piuttosto che fisico-materiale.
La seconda cosa interessante da notare è lo zio di Harry, il babbano per eccellenza, ossia colui che non capisce niente per eccellenza, l'emblema dell'essere umano contemporaneo ottuso e meschino... e lo è anche nel corpo, giacché evidentemente è qualcuno che non ha avuto rispetto per il proprio corpo, che non conosce le leggi della natura e della vita e che riflette tale sua ignoranza all'esterno: nessuna conoscenza, nessuna disciplina, nessuna padronanza, nessun rispetto.
Il casting di Harry Potter è stato eccellente fin dai primi episodi.
Terza cosa da notare: iniziano a vedersi i primi prodromi di un regime. Falsità sui giornali, disinformazione, processi a innocenti.
Tale elemento aumenterà di tono man mano: politica, informazione giornalistica, lobby varie... tutte tese ad affermare ai quattro venti, a reti unificate, le loro menzogne, utili a portare avanti una certa agenda.
Viceversa, chi afferma qualcosa di opposto, ossia chi afferma il vero, viene screditato in automatico e a più riprese. Vi ricorda niente?
Altro elemento interessante del film: la storia si ripete. In passato c'è stata una guerra civile, col rischio di una dittatura feroce... e di nuovo si presentano i medesimi fatti, segno che la lezione non è stata appresa.
Anche questo elemento è molto attuale, in relazione ai tempi che corrono.
Proseguiamo con la figura irritante, prepotente, menzognera, vigliacca, psichicamente e fisicamente violenta, di Dolores Umbridge, la quale ricorda moltissimo i politici, i giornalisti e i personaggi pubblici contemporanei, nella loro supponente e arrogante falsità.
Harry dice, a qualcuno che gli sta dando del bugiardo: "Ti conviene leggere Il profeta, come la tua stupida mamma: ti dirà quello che devi sapere".
All'interno del film, Harry si sta evidentemente riferendo alle falsità giornalistiche.
All'esterno del film, va notato che il giornale in verità si chiama La gazzetta del profeta, mentre Il profeta è il famoso libro spirituale di Kahlil Gibran. Ho controllato e anche nella versione inglese del film non viene nominato il nome intero del giornale, ma solo la versione abbreviata, che coincide col noto testo spirituale. Magari questa è una coincidenza, ma una coincidenza interessante.
La questione delle falsità della stampa di regime rimane invece inalterata.
Il personaggio di Dolores Umbridge, inoltre, rappresenta perfettamente, oltre che l'arrogante disinformazione pubblica attuale, anche quella specie di finto buonismo imperante nei tempi contemporanei: si veste di rosa, ha decine di immagini di gattini nel suo ufficio, parla con un tono apparentemente dolce, fa finta di essere premurosa... però si vede bene che è tutto finto e che sta mentendo...
... esattamente come i personaggi pubblici attuali che essa rappresenta (ripeto: politici, giornalisti, personaggi pubblici, presunti virologi, etc).
Dice Luna, un personaggio non a caso legato, nel film, alla verità, alla dolcezza ("Lovegood") e all'informazione libera (il padre gestisce l'unico giornale non di regime): "Se io fossi Tusaichi, vorrei che ti sentissi tagliato fuori da tutti gli altri, perché se tu sei da solo, non sei una grande minaccia".
Questo è esattamente il paradigma informativo, anzi disinformativo, della stampa e della televisione attuali. Chi non se ne rende conto non ci vede.
A un certo punto, Dolores Umbridge viene nominata "Inquisitore Supremo", ossia colui che decide cosa è vero, cosa è falso, chi può andare in giro, chi no, chi può parlare, chi deve essere premiato o punito, chi organizza le ronde per individuare i dissidenti, etc.
E' la fase ulteriore del regime, quella a cui non siamo ancora arrivati ma che è in programma (sperando che non ci si arrivi, ovviamente, ma il programma è questo): libertà ancora più limitate, diritto di parola negato, arresti e punizioni, e via discorrendo.
Non a caso, nel film seguono menzogne giornalistiche sempre più spudorate, che letteralmente distorcono la realtà, al fine di orientare l'opinione pubblica e permettere al regime di continuare ad avanzare. Idem come sopra.
La censura non si abbatte solo su coloro che sono destinatari dell'informazione e dell'istruzione, ma agisce anche e soprattutto sui professionisti intermediari: nel film sono gli insegnanti, nella nostra realtà sono gli insegnanti, i dottori, i giornalisti, le forze dell'ordine, etc.
Nel film, qualche insegnante è mandato via, qualcuno è maltrattato, e comunque tutti vengono "messi in riga".
Idem come sopra: ci siamo in mezzo.
Quelli che si allineano facilmente al regime crescente chi sono?
Sono i repressi e i violenti: sono i controllori-delatori in stile Gazza, sono le persone malevoli come Draco e i suoi amici.
I due personaggi più libertari di tutti, i gemelli Winsley, viceversa, si ribellano e sbeffeggiano il sistema... uscendone in qualche modo.
Peraltro, e la cosa è curiosa, anche nel film la dittatura va avanti a colpi di decreti ministeriali e amministrativi, ma mai con le leggi... ma questo è possibile solo se l'opposizione è compiacente e fa essa stessa parte dell'agenda.
Altro elemento, questo di maggior interesse dal punto di vista esistenziale: stanti le menzogne pubbliche e lo svuotamento didattico (anche questo tema dolente dell'ultimo periodo), i ragazzi hanno l'idea di studiare da soli, ed Harry viene promosso insegnante: così, colui che era un allievo diviene egli stesso insegnante, perché evidentemente ha maturato quelle conoscenze-competenze-qualità che lo rendono idoneo per la "salita di livello".
Colui che prima beneficiava dell'istruzione diventa così istruttore egli stesso: prima riceveva, e ora dà... ma nel dare ovviamente riceve. E' il passaggio di ogni individuo a un certo punto del percorso evolutivo.
Proseguiamo: con uno dei suddetti decreti amministrativi si vietano le riunioni tra studenti e tutti i gruppi studenteschi. Di più: si vieta ai ragazzi di stare troppo vicini.
Col senno di poi, questo è quasi incredibile: nel quinto film di Harry Potter si parlava di "assembramenti" e di "distanziamento sociale". I raggruppamenti vengono vietati affinché le persone non siano pericolose.
La Umbridge in classe dice: "Non ci sarà bisogno di parlare".
Hermione ironicamente aggiunge, sottovoce: "Nemmeno di pensare".
Subito dopo tutti gli studenti vengono sottoposti a un interrogatorio per "sospette attività illecite": passiamo così dalla repressione della dissidenza alla punizione del sospetto. A tal scopo vengono costituite delle squadre di vigilantes-delatori.
Anche questa è una cosa tipica delle dittature, e infatti se n'è già visto qualche prodromo.
Nella conclusione del film, c'è un evento spirituale vero e proprio: la possessione di Harry da parte di Voldemort. Ricordo a tutti che L'esorcista non è un film di genere fantastico, e che se l'animo è debole, esso si presta a invasioni di ogni tipo.
Il male non si accontenta di uccidere, ma vuole possedere le anime delle creature deboli.
Infatti, in quel frangente Voldermort dice a Harry: "Così debole, così vulnerabile".
Harry gli risponde, giustamente: "Tu sei il debole: non conoscerai mai l'amore o l'amicizia, e mi dispiace per te". Questa è la posizione dello spirito animicamente evoluto e compassionevole: non odia nemmeno i demoni... ma non li fa entrare in casa propria e lotta contro le tenebre.
Il film si conclude come confido che si concluderà anche la storia reale: la verità viene fuori, chi ha usato violenza viene messo sotto investigazione, i ruoli vengono ristabiliti.
Come diceva Buddha: "Tre cose non possono essere nascoste a lungo: il sole, la luna e la verità".
Chiudo con alcune citazioni tratte dal film.
"La paura fa fare alla gente cose terribili."
"Caramel sta ostacolando la verità a ogni passo."
"Tutti abbiamo sia luce che oscurità dentro di noi. Ciò che conta è da che parte scegliamo di agire."
"Arriva una tempesta: faremo meglio a essere pronti quando arriverà."
Titolo: Harry Potter e l’Ordine della Fenice (Harry Potter and the Order of Phoenix).
Genere: fantasy, fantastico, drammatico.
Regista: David Yates.
Attori: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Gary Oldman, Jason Isaacs, Helena Bonham Carter, Ralph Fiennes, Robbie Coltrane, Michael Gambon, Brendan Gleeson.
Anno: 2007.
Voto: 7.5.
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