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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

domenica 30 maggio 2010

Hitch - Lui sì che capisce le donne - Andy Tennant

Ho già visto Hitch - Lui sì che capisce le donne anni fa, quando uscì, e non ne ebbi un gran giudizio finale.

Tuttavia, il film mi aveva lasciato nel tempo un ricordo tutto sommato positivo, forse per la leggerezza con cui affronta un argomento così importante, sia per la presenza di Will Smith, attore che è un mio pupillo fin dai tempi di Willy - Il principe di Bel-Air.

Il giudizio, come detto, non era stato troppo positivo, nonostante una certa vivacità della storia, per il modo banale in cui era stata dipanata.
Tuttavia, di recente mi è venuta voglia di rivederlo…

… e il giudizio non è cambiato di una virgola.

Ecco la trama di Hitch: Alex "Hitch" Hitchens (Will Smith) è noto come Dottor Rimorchio: il suo lavoro è quello di fa sbocciare uomini timidi e insicuri in campo sentimentale al fine di far conquistare loro la donna dei loro sogni.
Non solo un maestro seduttore, quindi, ma un vero e proprio consulente dei sentimenti.

Uno dei clienti di Hitch è Albert Brennaman (Kevin James), follemente innamorato di Allegra Cole (Amber Valletta), donna giovane, bella e ricca… peraltro il suo datore di lavoro.

Il duo Hitchens-Brennaman sembra procedere bene col programma… fino a che non si mette in mezzo una certa Sara Melas (Eva Mendes) , giornalista di gossip…

Il quartetto si intersecherà in vari modi, col film che, più che il pubblicizzato manuale sulla seduzione che al tempo presentavano i trailer, consiste più che altro in una commedia sentimentale dal taglio, come si diceva, vivace e spigliato.

Certamente, anche (soprattutto?) per merito di “Willy”, che come sempre buca lo schermo con la sua personalità briosa e spumeggiante.
Anche gli altri tre attori principali, comunque, sembrano “in parte”.

Tuttavia, Hitch - Lui sì che capisce le donne non propone una storia innovativa o dei dialoghi brillanti, incamminandosi peraltro su binari piuttosto banali, e sminuendo così l’incipit viceversa promettente; alla fine della fiera, difatti, non abbiamo altro che qualche personaggio stereotipato (il seduttore che però si rivela profondo, l’imbranato che ha successo nel suo sogno d’amore, la donna in carriera che ha difficoltà nelle relazioni col sesso opposto, etc) e un lieto fine decisamente annunciato.

Impressione mediocre confermata, quindi, e non a caso il regista del film, Andy Tennant, non si ricorda per nessun capolavoro, e solo per altri film di cassetta di modesto valore.

Insomma, se non avete ancora visto Hitch, guardatelo solo se siete fan sfegatati di Will Smith, o se, più semplicemente, volete vedere una commedia innocua e a tratti divertente.

Fosco Del Nero



Titolo: Hitch - Lui sì che capisce le donne (Hitch).
Genere: commedia, comico, sentimentale.
Regista: Andy Tennant.
Attori: Will Smith, Eva Mendes, Amber Valletta, Kevin James, Julie Ann Emery, Casper Andreas, Ato Essandoh, Adam Arkin, Robinne Lee.
Anno: 2005.
Voto: 5.5.
Dove lo trovi: qui.

mercoledì 26 maggio 2010

Up - Pete Docter, Bob Peterson

Up è l’ultima fatica del duo Pixar-Disney, sodalizio ormai collaudato a colpi di incassi record ai botteghini.
Incassi e non solo: per il suddetto film di animazione sono arrivate anche cinque nomination agli Oscar 2009, di cui due vittorie (miglior film di animazione e miglior colonna sonora).

Partiamo dal genere: si tratta di una commedia d’avventura di genere decisamente surreale-grottesco, se non proprio fantastico: difatti, si vedono villette volare grazie a dei palloncini, cani parlanti, etc.

Ecco in sintesi la trama di Up: Carl Fredricksen è un bambino molto timido e sognatore.
Il suo eroe è l’avventuriero Charles Muntz, partito dagli Usa alla volta del Sud America alla ricerca di scoperte di vario tipo, in primis nuove specie di animali.

Un giorno Carl conosca Ellie, una bambina come lui appassionata di viaggi e avventure, tanto loquace lei quanto timido lui.
Tra i due nasce subito una bella amicizia… che poi diventa matrimonio… e poi pure vedovanza, visto che la vita dei due è passata in rassegna in tempi record.

Questa cosa sorprende da subito: ci si è appena affezionati ai personaggi, che li si vede invecchiare e, almeno quello di Ellie, morire.

Tutto nei piani, comunque, visto che il protagonista della storia è il vecchio Carl, diventato nel mentre, oltre che vedovo, anche un po’ scorbutico.
Cosa di cui si accorge rapidamente il piccolo Russell, bambino di 8 anni e giovane esploratore alla ricerca di medaglie da boyscout.

I due, in maniera imprevedibile, si ritrovano coinvolti assieme in una grande avventura in Sud America, alla ricerca delle mitiche Cascate Paradiso.

Dico subito che a livello tecnico la produzione è ineccepibile: grafica e sonoro sono assolutamente all’altezza, come peraltro usuale nelle recenti produzione di animazione (penso a Wall-E, Coraline e la porta magica, Kung-fu Panda, Wallace & Gromit).

Anche i personaggi di Up sono ben caratterizzati, nonostante una certa penuria; alla fine i protagonisti umani sono tre, più i vari animali più o meno parlanti.

La trama rimane tutto sommato assai semplice, e anzi nella prima mezz’ora si presenta lenta nel ritmo e senza grosse emozioni.
Da quel momento in poi, tuttavia, il tutto si vivacizza divenendo più piacevole e coinvolgente.

Up è un discreto film di animazione, a mio avviso, anche se non meritevole di premi e clamori vari.

In tal senso, ho apprezzato di più i già citati Wallace & Gromit e Coraline e la porta magica, per non parlare di alcuni altri film di animazione che ho recensito di recente, ossia i favolosi Azur e Asmar e I figli della pioggia.

Tutti quelli citati, comunque, sono decisamente più che sufficienti, e magari il gusto individuale può portare a preferire uno piuttosto che l’altro.
Buona visione.

Fosco Del Nero



Titolo: Up (Up).
Genere: animazione, commedia, fantastico, avventura.
Regista: Pete Docter, Bob Peterson.
Anno: 2009.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.

sabato 22 maggio 2010

Prima pagina - Billy Wilder

E siamo a quota cinque per Billy Wilder, il celebre e prolifico regista, professionalmente attivo per quasi cinque decenni e (è morto nel 2002) e autore di film come A qualcuno piace caldo, Sabrina, Quando la moglie è in vacanza, Baciami stupido, etc.

Stavolta è il turno di Prima pagina, uno dei suoi ultimi lavori, in cui egli ha diretto i protagonisti Jack Lemmon (già comparso su questo sito con La grande corsa e lo stesso A qualcuno piace caldo) e Walter Matthau.

Il primo è Hildy Johnson, un abile giornalista che tuttavia ha deciso di lasciare il suo lavoro, quasi un matrimonio, per sposarsi sul serio, precisamente con Peggy (interpretata da Susan Sarandon; tra i numerosi film, il mitico The Rocky horror picture show).
Il secondo, però, Walter Burns, non ne vuole sapere di lasciar andar via il suo pupillo, e farà di tutto per fargli cambiare idea.

L’evento dell’esecuzione capitale in programma il giorno dopo è in tal senso propizio per il direttore del giornale, col condannato a morte che, riuscendo a fuggire, gli offre un involontario aiuto.

Prima pagina ha ottenuto un buon successo, e finanche dei premi, e la cosa non sorprende: gli attori protagonisti sono di ottima levatura, e peraltro in palla, mentre il ritmo della storia è incalzante e non lascia mai il tempo di distrarsi.

Anche i dialoghi sono di qualità, ironici e pungenti (anzi, a tratti insolenti e sboccacciati, come il film mostra da subito), e contribuiscono al generale divertimento.

Tuttavia Prima pagina nonostante le sue indubbie qualità, diverte ma non entusiasma, finendo, almeno è questo il mio gusto personale, nel listone di film discreti, ma non meritevoli di una seconda visione.

Di una prima probabilmente sì, però, specialmente se siete dei fan o del regista o degli attori prima menzionati.
Buona visione.

Fosco Del Nero



Titolo: Prima pagina (The front page).
Genere: commedia.
Regista: Billy Wilder.
Attori: Jack Lemmon, Walter Matthau, David Wayne, Susan Sarandon, Carol Burnett, Vincent Gardenia.
Anno: 1974.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.

mercoledì 19 maggio 2010

Tutto su mia madre - Pedro Almodovar

Tutto su mia madre è il secondo film di Pedro Almodovar che compare sul sito, dopo il bellissimo Volver (in passato avevo visto anche La mala educaciòn, piaciutomi discretamente).
Torniamo indietro nel tempo, dunque, posto che il primo è del 1999 mentre il secondo del 2006.

Segno comune tra le due pellicole, la presenza di Penelope Cruz (Apri gli occhi, Vanilla sky, Nessuna notizia da Dio, Vicky Cristina Barcelona, Lezioni d’amore), sorta di musa ispiratrice del regista spagnolo.

Come nel caso di Volver, Almodovar pone in essere una pellicola tutta al femminile, per quanto un paio di personaggi stiano in mezzo al guado, come illustrerà appieno la sintesi della trama.

Manuela (Cecilia Roth) ha un figlio ormai ragazzo, Esteban, ma non ha un marito, e il giovane non ha mai saputo nulla di suo padre.
Per un motivo molto preciso: il padre di Estaban è in realtà Lola, un transessuale che lei non vede da ormai diciassette anni, e che peraltro nemmeno sa della sua paternità.

Un evento drammatico la porterà sui suoi passi, a Barcellona, alla ricerca proprio di Lola.
La donna ritroverà però Agrado, un altro transessuale, e conoscerà Maria Rosa (Penelope Cruz), a sua volta incinta di Lola, nel mentre scomparso/a.

Tutto su mia madre è un film bizzarro, come lascia peraltro facilmente intendere questo breve sommario, e non solo per i suoi protagonisti.
Ma anche per gli eventi narrati, e soprattutto per le reazioni emotive delle protagoniste a tali eventi, del tutto lievi e fataliste, anche in presenza delle sciagure più gravi (e ce ne sono).

Anzi, tra una maternità indesiderata e un caso di aids, tra la droga e la prostituzione, c’è anche posto per un po’ di ironia, soprattutto nella divertente figura di Agrado.

Molto belle tra l’altro scenografia e fotografia, con la città catalana splendido sfondo delle surreali vicende.

Devo dire, tuttavia, che, a dispetto di premio Oscar e premio Donatello, Tutto su mia madre non mi ha entusiasmato: a mio avviso Volver lo batte nettamente.
Questioni di gusti, ad ogni modo, tanto che Tutto su mia madre è secondo molti il miglior film di Pedro Almodovar.

Fosco Del Nero



Titolo: Tutto su mia madre (Todo sobre mi madre).
Genere: drammatico, sentimentale.
Regista: Pedro Almodovar.
Attori: Cecilia Roth, Patxi Freytez, Carmen Fortuny, Penelope Cruz, Carlos Lozano, Marisa Paredes, Inmaculada Subira, Candela Peña, Lola García, Esther García, Paz Sufrategui.
Anno: 1999.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.

domenica 16 maggio 2010

Bill Hicks - Revelations

Negli ultimi mesi mi sono concentrato sui film, mettendo da parte gli argomenti secondari, dagli anime ai manga, alla musica.
Ci tengo però a rinverdire perlomeno la categoria dei “video divertenti” postando il video su Youtube di uno dei miei comici preferiti.

Penso appunto che in futuro mi limiterò a postare solo il meglio, limitando la natura degli extra in quello che peraltro è un sito sostanzialmente dedicato ai film….

Ad ogni modo, dopo avervi proposto tempo fa il divertentissimo ventriloquo Jeff Dunham e i suoi favolosi pupazzi, stavolta vi propongo un comico del recente passato, sfortunatamente già passato a miglior vita a causa di una malattia che lo ha colpito poco oltre i 30 anni: parlo di Bill Hicks, mente geniale e irriverente, che definire comico è senza dubbio riduttivo.

Se dovessi farvi un nome italiano come riferimento, vi direi Daniele Luttazzi (che non a caso ha spesso preso spunto da lui)… con la differenza che Bill Hicks è persino più irriverente e audace di Luttazzi (che, anzi, al confronto sembra l’educanda di un collegio).

Difatti, non ve lo consiglio se non avete un senso dell’umorismo molto sviluppato, nonché apertura su argomenti sensibili (sessualità, morte, addormentamento delle masse, illusione della libertà, etc).

Peraltro, Bill Hicks in Italia è semisconosciuto, per cui, a meno di sapere perfettamente l’inglese, ci si deve accontentare dei video che si trovano sottotitolati.

Ve ne posto uno, e precisamente lo spettacolo del 1993 Revelations, lasciando poi alla vostra iniziativa il cercare altri video e altri show.
Di mio, lo adoro, non solo per l'umorismo, ma anche per il coraggio... nonché per alcune visioni davvero lucide e sveglie sull'esistenza.

Buona visione e buon divertimento.

Fosco Del Nero













mercoledì 12 maggio 2010

Angel-A - Luc Besson

Di recente ho recensito Miracolo a Milano, un film italiano del 1951, diretto da Vittorio De Sica, curiosa sinergia tra ambientazione di povertà-degrado, piglio da commedia ed evento finale di genere fantastico-grottesco.

Quest’oggi recensisco un film che, casualmente, presenta lo stesso trittico di componenti, per quanto non abbia nulla a che fare col caso precedente: parlo di Angel-A, diretto nel 2005 da Luc Besson.

Besson è un regista assai eclettico, che personalmente apprezzo parecchio: come non ricordare, difatti, i suoi precedenti exploit, ossia Nikita, Leon, Il quinto elemento, ma anche gli altrettanto validi, tra l'altro tutti molti diversi tra di loro, Adele e l'enigma del faraone e Arthur e il popolo dei Minimei?

In tutti i suoi film, peraltro, vi è un’eroina, un personaggio femminile assai forte e carismatico, per quanto di natura diversa, come diverso è il genere dei suoi film, oscillanti tra thriller, storia d'amore, fantastico e commedia.

Angel-A rispecchia alla perfezione tutto ciò: all’ambientazione cittadina, con una Parigi veramente bellissima sullo sfondo, tutta in uno scintillante bianco e nero, risponde il personaggio di Angela, veramente fuori dalle righe, col film che parte come un dramma, per poi evolversi in commedia e in storia surreale... con dei contenuti di crescita personale davvero marcati, ciò che dà una marcia in più al film.

Stavolta il personaggio femminile è interpretato dalla statuaria Rie Rasmussen, pronta a raccogliere l’eredità di Anne Parillaud (Nikita), Natalie Portman (Leon) e Milla Jovovich (Il quinto elemento).
A farle da compagno, Jamel Debbouze, il cui nome probabilmente non dirà nulla al lettore, salvo poi riconoscerlo come il fruttivendolo un po' imbranato ma simpatico de Il favoloso mondo di Amelie.

Ecco in breve la trama di Angel-A: André è un giovane di origine maghrebina pieno di problemi. I più pressanti sono di ordine finanziario, visto che deve parecchi soldi ad alcuni boss della malavita parigina, ma anche quelli di ordine psicologico non mancano, e anzi i primi sono il risultato dei secondi.
Tanti sono i suoi guai ch'egli pensa di suicidarsi, recandosi anche nel luogo dell’eventuale autodelitto… in cui incontra Angela, intenta a sua volta a suicidarsi.
Per salvarla, egli si tufferà nella Senna, avviando così, una volta entrambi in salvo, una bizzarra amicizia.

La fotografia del film è eccellente, i dialoghi brillanti, la trama originale, con l’esclusione del finale un po' melodrammatico e molto commercial-popolare, senza il quale il film sarebbe stato di un livello ancora superiore e al quale comunque lo spettatore giunge già sazio per via della ricchezza interiore della pellicola, la quale sembra in partenza una commedia urbana ma che si rivela una storia di evoluzione personale che ci parla di amore per sé, amore per la vita, non giudizio, leggerezza, momento presente, libertà... mica poco.

Memorabile il personaggio interpretato dalla bella Rie Rasmussen, col film, davvero una lieta sorpresa, che è caldamente consigliato, e di cui, giusto per invogliare, vi anticipo qualche frase dalla valenza esistenziale. Non a caso, la storia prende le mosse da una richiesta a Dio, ciò che certifica la natura "spirituale" del film e che costituisce la prima citazione proposta.

"È questo che vuoi?
Perché mi hai abbandonato?
Perché non rispondi mai alle mie domande?"

"L’unica persona che può fare qualcosa per te non puoi essere che tu."

"Il problema è che tu pensi solo a fuggire, non fai altro. Invece di fermarti, invece di respirare."

"Su la testa, e guarda.
Ammira, le nuvole, il cielo, gli uccelli, la vita.
Dappertutto.
Respira."

"Tu della tua parte maschile hai preso i lati peggiori: le bugie, l'ambizione, la paura di non essere all'altezza, di essere giudicato, la paura di amare."

"Non fai che lamentarti... te ne accorgi?
Cogli l'attimo, e smettila di lagnarti."

"Ma perché continui sempre ad umiliarmi?"
"Lo fai benissimo da solo."

"Basta, piantala di trattarmi così."
"Ti tratto come mi tratti tu."

"Sei tu che ti incasini, menti sempre, menti a tutti e a te stesso per primo. E hai paura: paura di te, paura di tutto e di tutti."

"Sono il tuo riflesso, la tua immagine: io sono te."

"Se ti interessi a me vuol dire che cominci a interessarti a te stesso."

"La mia missione è insegnarti quanto più possibile nel tempo più breve."

"Non è sminuendo i miei meriti che aumenti i tuoi."

"- Ti fa male qui? Sento un nodo.
- È paura. È meno forte, ma ancora c’è.
- Devi farla uscire, una volta per tutte. Quello che è fuori non è più dentro, lo capisci? E poi lì dentro sarà tutto sgombro, devi solo riempirlo."

"Quanto ti senti una merda, sei attirato dalle merde."

"Guarda il tuo corpo, straziato dalla mancanza d'amore. Non vedi che merita che qualcuno si occupi di lui?
Allora, non lo rifiutare questo corpo ferito, che ti ha sopportato per tanto tempo senza mai lamentarsi. Digli quant'è importante, quanto conta, dagli ciò che merita."

"È  difficile amarsi se nessuno ti rimanda l'immagine."

"Sono felice, André. 
Qui, in questo momento."

"Mi chiamo André, ho ventotto anni e sono libero."

Per non parlare della scena dello specchio, davvero meravigliosa... e al contempo un esercizio di autostima-autoaffetto che ciascuno può fare.

Buona visione.

Fosco Del Nero



Titolo: Angel-A (Angel-A).
Genere: commedia, fantastico.
Regista: Luc Besson.
Attori: Jamel Debbouze, Rie Rasmussen, Gilbert Melki, Serge Riaboukine, Akim Chir, Venus Boone, Jérôme Guesdon, Eric Balliet, Loïc Pora, Michel Chesneau, Olivier Claverie, Michel Bellot, Solange Milhaud.
Anno: 2005.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.

sabato 8 maggio 2010

Un pesce di nome Wanda - Charles Crichton

Un pesce di nome Wanda è una commedia assai famosa, diventata ormai un culto del genere comico.
Tuttavia, finora non l’avevo mai guardata perché, molto semplicemente, non mi ispirava.

Ebbene, mi sbagliavo.

Cominciamo con un poco di dati: Un pesce di nome Wanda è un film è del 1988, è l’ultima regia di Charles Crichton (morto pochi anni dopo), e ha conquistato un premio Oscar, oltre che l’inserimento nella lista dei migliori film britannici di sempre nonché delle migliori commedie di tutti i tempi.

Non a caso, a scrivere il film è un nome di un certo peso, John Cleese, ossia uno dei Monty Python (tra tutti, ricordiamo il cult Brian di Nazareth), che peraltro recita anche come attore.

Ad ogni modo, ecco in breve la trama: un quartetto di malviventi sta programmando una rapina in gioielleria.
I quattro sono George, la mente dietro l’operazione; Ken, il suo più fidato collaboratore, che soffre di una forte balbuzie; l’audace Wanda, una donna tanto attraente quanto sfacciata; Otto, un meticcio spagnolo (ma nell’edizione originale era un italiano).

Se la mente dietro al tutto sembra quella di George, si scoprirà ben presto che il cervello più vivace è proprio quello di Wanda, una Jamie Lee Curtis veramente in palla, che usa le sue arti femminili con praticamente chiunque, allo scopo di tenere per sé tutto il bottino.

Un pesce di nome Wanda, come peraltro arguibile anche dal titolo, è una commedia, ma non una commedia qualunque: divertente e ispirata, non lesina gag e situazioni umoristiche, ma senza scendere nello scontato o nel volgare.

Alla fine della fiera, la trama si basa su inganni ed equivoci, e i personaggi principali non sono molti (appena i quattro descritti), ma il tutto si regge perfettamente in piedi, col film che, benché non breve, arriva al suo finale in un lampo, coinvolgente fino al termine.

Menzione speciale per i due attori protagonisti Kevin Kline e Jamie Lee Curtis: il primo premio Oscar per questo film e la seconda veramente scoppiettante.

Insomma, Un pesce di nome Wanda è un film imperdibile per gli amanti delle commedie o per chiunque abbia voglia di passare un po’ di tempo in allegria.

Fosco Del Nero



Titolo: Un pesce di nome Wanda (A fish called Wanda).
Genere: commedia, comico.
Regista: Charles Crichton.
Attori: Jamie Lee Curtis, Kevin Kline, John Cleese, Michael Palin, Maria Aitken, Tom Georgeson.
Anno: 1988.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.

domenica 2 maggio 2010

Baciami stupido - Billy Wilder

Baciamo stupido è il quarto film di Billy Wilder che recensisco, dopo A qualcuno piace caldo, Sabrina e Quando la moglie è in vacanza.

Il quarto caso ha confermato il trend dei primi tre, con delle commedie carine, spigliate e divertenti, anche se non eccellenti.
Baciami stupido, tuttavia, si è rivelato un poco più arguto e pungente dei suoi “predecessori”.

Il regista americano, difatti, in questo film si diverte a prendersi gioco, in una commedia che definire degli equivoci sarebbe riduttivo, delle debolezze da un lato dell’uomo medio, abitudinario e geloso.
E, dall’altro lato, dell’uomo speciale, approfittatore e arrogante.

Il primo dei due è Orville Spooner (Ray Walston), un insegnante di pianoforte di un piccolo paese, che al contempo coltiva ambiziosi sogni di successo musicale, dedicandosi alla scrittura di canzonette col suo amico Barney.
Il secondo invece è Dino (Dean Martin), un celebre cantante italo-americano.

Ecco in breve la trama di Baciamo stupido: Orville e Barney stanno ormai disperando di poter un giorno avere successo come scrittori di canzoni, quando incontrano casualmente Dino, nota celebrità della televisione che passa di lì per caso, e pensano bene di cercare di convincerlo a comprare qualche loro testo.
Puntando tutto sul principale punto debole di Dino: le donne.

Tuttavia, Orville è troppo geloso della bella moglie Zelda (Felicia Farr), che peraltro è una grande fan di Dino, e quindi l’allontana da casa artatamente, sostituendola con “Polly la Bomba” (Kim Novak), una delle squillo del paese.
Con esiti imprevedibili…

Il film coinvolge e diverte, e alcuni punti sono veramente irresistibili.
Certo, non siamo di fronte né a un colossal né a una pietra miliare del cinema, ma comunque a una buona commedia sì, a maggior ragione condita dell’arguzia che tanto piace a me.
Dunque, Baciamo stupido è in definitiva un film consigliato, specialmente agli appassionati delle commedie old style.

Fosco Del Nero



Titolo: Baciami stupido (Kiss me stupid).
Genere: commedia, comico, sentimentale.
Regista: Billy Wilder.
Attori: Dean Martin, Ray Walston, Kim Novak, Felicia Farr, Cliff Osmond, Barbara Pepper, Bobo Lewis, Tom Nolan, Skip Ward, Doro Merande, Alice Pearce, John Fiedler.
Anno: 1964.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

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