Hellboy è uno di quei film che già in partenza dovrebbe piacermi, per via di tutti gli elementi in esso presenti, tra spunti esoterici, elementi fantastici, elementi visivi, ironia e buoni sentimenti. Difatti è stato così, anche se senza esagerare…
Partiamo subito dalla trama: nel bel mezzo della seconda guerra mondiale, i nazisti, che come noto erano estremamente interessanti al mondo dell’occulto, facevano parte agli alti livelli di logge segrete ed effettuavano ricerche “esoteriche” in tutto il mondo, stanno cercando di aprire un portale per richiamare su questo piano d’esistenza una creatura sovrannaturale che possa distruggere i loro nemici.
A compiere l’operazione (un rito magico chiamato “ragnarok”) in un’isoletta della Scozia, nientemeno che Rasputin, il famoso mago occultista russo (che evidentemente non riusciva proprio a stare dalla parte dei “buoni”, passando dai russi ai tedeschi), reincarnato per l’occasione (il vero personaggio è morto nel 1916), che viene tuttavia contrastato dai buoni americani, in tale occasione assistiti da Trevor Bruttenholm, esperto di materie esoteriche, il quale in pratica diverrà il padre adottivo di Hellboy, sorta di piccolo demonietto fuoriuscito dal portale in quel breve tempo in cui era stato aperto.
La scena si sposta poi decenni più avanti, con Hellboy ora grande e grosso (Ron Perlman, l’indimenticabile eretico pazzo de Il nome della rosa, che mi ricordo volentieri anche nel francese La città dei bambini perduti, oltre che nel più recente Conan il barbaro) e il professore ormai anziano.
Al gruppo si aggiungono Elizabeth "Liz" Sherman (Selma Blair; Cruel intentions, Cose da maschi) e John Myers (Rupert Evans), il quale, appena entrato nella sezione speciale dell’FBI del B.P.R.D. (in italiano “Ufficio Ricerche e Difesa Paranormale”), che gestisce, oltre al vivace Hellboy, anche l’uomo anfibio Abe Sapien.
Tutto sembra essere relativamente tranquillo (per quanto può essere definita "tranquilla" una situazione del genere), fino a che il ruspante Rasputin torna per l’ennesima volta… la prima volta dalla morte e stavolta dall’altra dimensione/al di là.
Hellboy è tratto dal fumetto omonimo di Mike Mignola, fenomeno di grande successo nel settore, tanto da avere dato luogo a due film (questo e il seguito Hellboy - The golden army) e due film d’animazione.
Gli elementi presenti nel film sono tanti: i nazisti e la società Thule, la lancia di Longino, occultismo e magia nera, apertura di portali dimensionali, crocifissi, antiche chiese, linee di energia della Terra, portali dimensionali, rinascite, grandi antichi in stile Chtulhu…
… tuttavia il tutto è affrontato in modo cinematografico, senza alcuna pretesa di ricostruzione fedele, e in modo assai leggero, giusto per dire che gli argomenti sono quelli.
In questo senso, ad emergere nel film è l’elemento spettacolaristico dell’azione fornita da Hellboy e compagnia, nonché l’elemento umoristico che onnipervade la pellicola, che sovrasta persino quello sentimentale del legame tra Hellboy e Liz, che poi emotivamente dovrebbe essere la spina dorsale della storia (Hellboy si muove per lei, essenzialmente).
Nel complesso, il film si fa vedere con sufficiente interesse, discreto persino, ma non sfonda mai. E anzi mostra diverse crepe nella sceneggiatura, che comunque salta di slancio tra azione e battute.
In generale, comunque, ho preferito gli altri due film di Guillermo Del Toro che ho visto, ossia Il labirinto del fauno (che vince nettamente il triangolare) e La spina del diavolo (con cui invece Hellboy se la può giocare, pur tra generi diversissimi).
Chiudo la recensione con una frase che illustra il motivo d’essere della componente speciale dell’FBI che si occupa di cose paranormali e con il suo motto:
“Esistono cose che complottano nella notte, non farti illusioni in proposito. Noi siamo quelli che… controcomplottano.”
E con una frase, latina, che è il motto dell’organizzazione sopra menzionata:
“In absentia luci tenebrae vincunt”
Titolo: Hellboy (Hellboy).
Genere: fantastico, drammatico, commedia, sentimentale.
Regista: Guillermo Del Toro.
Attori: Ron Perlman, Selma Blair, John Hurt, Rupert Evans, Karel Roden, Jeffrey Tambor, Doug Jones, Brian Steele, Ladislav Beran, Biddy Hodson.
Anno: 2004.
Voto: 6.5.
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