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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

lunedì 30 settembre 2013

Tre uomini e una pecora - Stephan Elliott

David e Mia si sono conosciuti in vacanza, e hanno deciso di sposarsi dopo non molto. 
Inglese lui, australiana lei, orfano lui, di ricca famiglia lei, il matrimonio si terrà proprio nel continente dei canguri, organizzato dal padre della giovane, un ambizioso senatore che sta progettando di lasciare alla figlia la sua carica politica con l’appoggio di altri influenti personaggi locali… ovviamente invitati al matrimonio, che dovrà essere assolutamente perfetto.

Sfortunatamente la parola perfezione è ben lontana dagli standard degli amici di David, che in pratica sono la sua famiglia: l’esuberante Tom, l’insicuro Graham e il depresso Luke, appena mollato dalla fidanzata. 

Inutile dire che i tre ne combineranno di tutti i colori, per la gioia del senatore australiano ma anche di Mia, con la vita matrimoniale con David che verrà messa a dura prova ancor prima di cominciare.

Il tutto sa molto, e fin dall’avvio, di Una notte da leoni in salsa australiana…

… tuttavia, occorre essere onesti, il film, nonostante la somiglianza col famoso e scomodo vicino, prende una sua strada e ha una sua identità, scongiurando così il rischio di un dejà-vu, nonostante anche in questo caso vi sia un dopo sbornia colossale con tanto di “cosa diavolo abbiamo fatto ieri notte?”.

Se Una notte da leoni punta più sulla ricostruzione dei tasselli mancanti, Tre uomini e una pecora punta maggiormente sulla semplicità (si fa per dire…), dedicandosi a una mole enorme di gag visive e verbali, spesso audaci e sboccate, ma senza mai scadere nella volgarità, e anzi regalando in alcuni frangenti dei momenti di tenerezza.

Tra droga, alcol, pecore (un ariete, in realtà, non una pecora), sparatorie, bowling umano e chi più ne ha più ne metta, il film mantiene un ritmo serrato per tutta la sua durata, dei dialoghi vivaci e spesso dalla buona ironia, e, alla fine della fiera, fa ridere, che è l’obiettivo di un buon film comico. 

Missione compiuta, dunque: Tre uomini e una pecora è un buon film comico, che piacerà sia a chi ama l’humor inglese, sia a chi apprezza l’umorismo più visivo e immediato.

Fosco Del Nero



Titolo: Tre uomini e una pecora (A few best men).
Genere: commedia, comico.
 Regista: Stephan Elliott.
Attori: Kris Marshall, Laura Brent, Xavier Samuel, Tim Draxl, Kevin Bishop, Olivia Newton-John, Steve Le Marquand, Elizabeth Debicki, Tom Usher, Rebel Wilson, Jonathan Biggins.
Anno: 2012.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 23 settembre 2013

Magnifica presenza - Ferzan Ozpetek

Ultimamente sto guardando film un po’ a casaccio, e va da sé che, scegliendoli così, anzi praticamente non scegliendoli, si va incontro alternativamente a brutte e a belle sorprese. Il film recensito oggi fortunatamente fa parte della seconda categoria.
Parlo di Magnifica presenza, film di Ferzan Ozpetek del 2012.

Non che il film mi abbia letteralmente impressionato, cosa che, se devo essere sincero, raramente mi succede con i film italiani, ma mi ha comunque positivamente sorpreso.

Andiamo subito alla trama in sintesi: Pietro Ponte è un giovane catanese gay che si trasferisce a Roma con sogni di gloria da attore. 
Per il momento, però, si deve accontentare di fare cornetti in una pasticceria, nonché del rapporto con la cugina Maria.

A vivacizzare la sua vita interverrà però un altro fattore, decisamente inaspettato: una volta deciso di interrompere la convivenza con la cugina e di andare a vivere da solo, il ragazzo affitta una casa nel quartiere di Monteverde… senza sapere che si tratta di una casa infestata.

Per la precisione, da un gruppo di sette fantasmi, che costituivano una compagnia di attori, la Compagnia Apollonio.
Va da sé che sulle prime il giovane prenderà male la loro presenza, ma poi finirà per conviverci, e anzi apprezzarla.

Se l’idea di una casa con fantasmi non è certo nuova, è perlomeno originale l’approccio da commedia surreale adottato da Ozpetek, che riesce spesso a far sorridere lo spettatore, aiutato in questo anche dai vari attori protagonisti: Elio Germano, Paola Minaccioni, Beppe Fiorello, Vittoria Puccini, Margherita Buy, etc. 

Tanto che il film, pur non avendo avuto un grande successo di pubblico ai cinema, si è fatto apprezzare dalla critica (si vedano a riguardo le 17 candidature ricevute tra i David di Donatello e i Nastri d’Argento) e da una nicchia di spettatori, nonché probabilmente dai fan storici del regista (o di questo e quell’attore).

Nel complesso, dunque, Magnifica presenza non mi ha entusiasmato, ma intrattenuto piacevolmente sì, e con tutta probabilità si farà ricordare per la sua originalità e il suo tono leggero e disincantato, pur in presenza di argomenti assolutamente seri (omosessualità, solitudine, prostituzione, morte, guerra, tradimento). 

Nel caso, buona visione.

Fosco Del Nero 



Titolo: Magnifica presenza (Magnifica presenza).
Genere: commedia, drammatico, surreale.
Regista: Ferzan Ozpetek.
Attori: Elio Germano, Paola Minaccioni, Vittoria Puccini, Beppe Fiorello, Margherita Buy, Cem Yilmaz, Ambrogio Maestri, Claudia Potenza, Andrea Bosca, Matteo Savino, Alessandro Roja.
Anno: 2012.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.

venerdì 20 settembre 2013

Paranormal xperience 3D - Sergi Vizcaino

Da poco ho recensito un film horror che non ha avuto certamente una buona valutazione: They - Incubi dal mondo delle ombre
Stavolta ci riprovo con un altro horror: Paranormal xperience 3D.

Si tratta di un film horror girato in Spagna lo scorso anno, e con protagonisti molti attori spagnoli molto amati dal pubblico giovanile locale.

Se questo era il primo fattore di attrattiva, il secondo era la presenza del 3D, di cui però io non mi sono avvalso, per cui, eliminati rapidamente questi due elementi, giudicherò il film in sé e per sé. 

Precisiamo il genere: siamo nell’horror, e in particolare in quella nicchia dell’horror particolarmente truculenta e violenta a volte definita slasher, in cui un maniaco assassino elimina uno ad uno i vari protagonisti della storia in modo più o meno efferato.

In effetti, che le cose andranno a parare in questo modo si capisce fin dall’avvio, tanto che non mi è stato difficile pronosticare l’unica persona che sarebbe rimasta viva, nonché la prima che sarebbe stata vittima. Per la cronaca, ci ho preso anche sulla quarta, ma ho invertito seconda e terza (e così mi sono giocato l'en plein).

Insomma, Paranormal xperience 3D non brilla per originalità e imprevedibilità, con la trama di fondo che è assai semplice: un professore di psicologia manda una sua studentessa particolarmente scettica presso un paese minerario ormai disabitato nel quale si dice che ancora vi sia il fantasma di un dottore pazzo che aveva ucciso, torturandole, decine di persone, e che era stato condannato dalla gente del posto a morire di fame nelle miniere locali.

Ecco così che la studentessa in questione, Angela, ovviamente piuttosto belloccia, si porta appresso un gruppo di amici e conoscenti vari: la sorella Diana, il ragazzo Carlos, e gli amici José, Belene e Toni, anch’essi ovviamente tutti bellocci.

Qui, va da sé, il gruppo troverà non solo una leggenda, ma la presenza del dottore pazzo, che riprenderà con le sue antiche abitudini…

Come detto, Paranormal xperience 3D è piuttosto banalotto: la sceneggiatura di base è semplice e scontata, la recitazione dei protagonisti fa spesso acqua, non vi sono colpi di scena di sorta, e tutto si regge, come detto, sul fattore violenza e sul fattore bellezza.

Probabilmente anche sul 3D, che però io non ho visto e che comunque non potrebbe certamente sollevare un film meno che mediocre. 

Forse forse l’unica cosa per cui Paranormal xperience 3D si fa notare in positiva è una regia efficace, abbinata a una buona fotografia… cosa che peraltro si sposa bene col sospetto che si sia puntato tutto sul fattore visivo-estetico, e non sulla sostanza-qualità.

Ad ogni modo, io vi ho detto la mia, poi fate voi.

Fosco Del Nero



Titolo: Paranormal xperience 3D (Paranormal xperience 3D).
Genere: horror.
Regista: Sergi Vizcaino. Attori: Amaia Salamanca, Miguel Ángel Jenner, Maxi Iglesias, Manuel De Blas, Luis Fernández, Úrsula Corberó, Óscar Sinela, Alba Ribas.
Anno: 2012.
Voto: 4.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 16 settembre 2013

Kung fu Panda 2 - Jennifer Yuh

Kung fu Panda è uno di quei film d’animazione che ha sbancato il botteghino e che già dalla produzione iniziale ambiva a traguardi importanti, come dimostra la partecipazione al doppiaggio di grandi attori come Jack Black, Dustin Hoffman, Angelina Jolie, Lucy Liu, etc. 

Dopo il grande successo del primo episodio, era scontato un seguito, che infatti non ha tardato ad arrivare.
Con un diverso regista, tuttavia, visto che si è passati dal duo Mark Osborne-John Stevenson a Jennifer Yuh, che nel primo film aveva curato la storia e la sequela in 2D iniziale. 

Oltre alla regia, anche la trama è cambiata in modo sensibile, nonché l’equilibrio del film.
Nel primo Kung fu Panda facevamo la conoscenza dell’improbabile lottatore Po, del suo padre anatra, del suo maestro (suo malgrado) Shifu, e dei suoi rivali al titolo di Guerriero Dragone: Tigre, Mantide, Scimmia, Vipera e Gru.

In questo seguito, invece, i rivali sono da subito alleati-compagni di ventura, mentre il nemico è chiaro fin dalle prime mosse: il perfido Shen, che è un nemico sia del regno che di Po in particolare, come si vedrà nel corso del film.

Sono cambiati gli equilibri del film, dicevamo, e in modo un po’ bizzarro: la storia è difatti divenuta al contempo più dinamica, con molta più azione e molti più combattimenti, rimanendo tuttavia al contempo profonda, con spunti da vera e propria crescita personale.

Ne ho copiato alcuni a beneficio della recensione.

“Chi sono io?”

“Tutto è possibile quando hai la pace interiore.”

“Il momento più importante è ora.”

“Come mai non riesci a vedere la verità?”

“Restate nelle vostre prigioni di paura.”

“La coppa che hai scelto di riempire non ha fondo.”

“Smettila di combattere, lascia che fluisca.”

“Devi lasciar andare quella roba del passato, perché non ha nessuna importanza.
La sola cosa che ha importanza è chi tu scegli di essere ora.”

“Credi che sapere ti guarirà? Che colmerà il cratere della tua anima?”

“La tua storia magari non ha un inizio molto felice… ma non è questa a renderti ciò che sei: è chi tu scegli di essere.
Allora, chi sei tu?”

Come vedete, frasi da libri di spiritualità e crescita interiore (coerentemente peraltro con l'argomento delle arti marziali, che sono, o dovrebbero essere, marziali dentro ancora prima che fuori).
Se i contenuti son rimasti di buon spessore, ne ha di sicuro guadagnato l’estetica, favorita da quel paio d’anni di differenza tecnologica tra i due film.

Tuttavia, per mia sensazione personale, Kung fu Panda 2 ha perso qualcosa in umorismo e divertimento, e forse eccedendo in azione e combattimenti, risultando così un poco meno brillante e originale del suo predecessore.

A ogni modo, Kung fu Panda era un bel film d’animazione, così come è un discreto film d’animazione Kung fu Panda 2.
A chi vorrà, buona visione.

Fosco Del Nero



Titolo: Kung fu Panda 2 (Kung fu Panda 2).
Genere: animazione, avventura, comico.
 Regista: Jennifer Yuh.
Anno: 2011.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 9 settembre 2013

They - Incubi dal mondo delle ombre - Robert Harmon

Era da un po’ che Cinema e Film non ospitava un film horror… e probabilmente sarebbe stato meglio prolungare l’attesa, visto che, sfortunatamente, la scelta è ricaduta su They - Incubi dal mondo delle ombre, film del 2002 di Robert Harmon e prodotto da Wes Craven.

Se il primo nome non dice nulla, il secondo si ricollega alla grande al genere horror, anche se poi, a conti fatti, al nome non si è aggiunta la qualità dell’opera.

Ecco in breve la trama di They - Incubi dal mondo delle ombre: Julia, Billy, Sam e Terry quando erano bambini soffrivano di incubi piuttosto forti, tanto da averli portati dallo psicologo, e ora, a distanza di vent’anni, hanno ripreso ad avere incubi e allucinazioni varie.
Tutto è collegato al buio, elemento in cui tali visioni-mostri sembrano proliferare. 

Billy, che nel tempo era rimasto buon amico della protagonista Julia, non regge la paura e si uccide, proprio di fronte all’amica, mentre gli altri tre, ora consci del pericolo e del fatto che non si tratta di semplici incubi, cercano di resistere e lottare.

E qua occorre evidenziare il primo punto debole, debolissimo del film, imputabile tuttavia più al doppiaggio italiano che non al film originale (almeno, credo): per tutto il film i protagonisti non dicono "incubi", o tutt’al più "incubi notturni", ma dicono "terrori notturni", espressione un poco ridicola che certo non aiuta il film nel già difficile compito di fare buona figura.

In secondo luogo, e questa è colpa proprio del prodotto originale, il film palesa una vacuità piuttosto imbarazzante a livello di sceneggiatura e di comportamento dei personaggi.
I quali hanno realizzato che i pericoli arrivano dal buio, ma non trovano di meglio da fare che infilarsi in condotti dell’aria buia, in metropolitane deserte e buie, in piscine deserte e buie, a tenere le luci spente, a stare sempre da soli, etc. 

Insomma, il tipico comportamento da personaggio di film horror che sta per morire, per la gioia dello spettatore che non comprende l’illogicità di tutto ciò… giustamente, peraltro, perché se la comprendesse non sarebbe tanto illogico.

A tutto ciò si aggiunge anche, come se non bastasse, un casting e una recitazione di basso profilo, il cui unico punto forte è l’essere bellocci, elemento che probabilmente ha fatto da sfondo al casting... e che peraltro va a rafforzare quella figura archetipica da personaggio tonto di film horror che sta per morire.

Detto che originalità e qualità non stanno di casa, va segnalato anche che il film non spiega minimamente cosa succede: cosa sarebbero le entità che hanno rapito i bambini e che sono tornate per essi vent’anni dopo, e che nel mentre li hanno monitorati grazie a microchip installati nei loro corpi a loro insaputa… elementi che fanno pensare ai rapimenti alieni piuttosto che a un film horror… e che peraltro sfumano nella psicologia dato il settore di studi della protagonista, laureanda in psicologia per l'appunto, data la presenza di uno psicologo tra i coprotagonisti e dato che il film termina proprio in un manicomio.

Insomma, They - Incubi dal mondo delle ombre ci lascia col dubbio tra mostri, alieni e psiche… ma è un dubbio sul quale, vi assicuro, non mediterò molto, e a cui peraltro vi consiglio di non sottoporvi, dal momento che potrete trovare certamente dei film horror molti migliori di questo.

Nel caso, comunque, buona visione.

Fosco Del Nero



Titolo: They - Incubi dal mondo delle ombre (They).
Genere: horror. Regista: Robert Harmon.
Attori: Laura Regan, Dagmara Dominczyk, Ethan Embry, Jon Abrahams.
Anno: 2002.
Voto: 4.
Dove lo trovi: qui.

sabato 7 settembre 2013

La luce del giorno - Paul Schrader

Finora il grande Michael J. Fox era apparso su Cinema e film solamente per la mitica trilogia di Ritorno al futuro, nonché per il cameo del bellissimo Interstate 60.

Per rivederlo come attore protagonista, sono andato a ripescare un vecchio film del 1987: La luce del giorno.

Co-protagonista, per essere preciso, visto che egli vi recita al fianco di Joan Jett, cantante molto in voga negli anni ''80 e che in questo film recita per l’appunto il ruolo di una cantante, Patti.

Cantante e ragazza madre, a cui il generoso fratello Joe cerca di dare un minimo di stabilità dopo la di lei rottura con la loro tradizionalista e religiosa madre.
Patti, invece, è tutta trasgressioni e rock and roll, e peraltro non ha mai voluto rivelare alla sua famiglia chi è il padre del suo bambino.

I due fratelli, che sulle prime vanno d’accordissimo, suonano pure insieme in un gruppo rock di discrete prospettive, i Barbusters, che però si sciolgono un po’ perché il successo e i soldi non arrivano, un po’ per l’allontanamento tra fratello e sorella.

Tra musica, sogni e realtà, ci vorrà un ulteriore dramma familiare perché fratelli e genitori si riavvicinino… 

Sostanzialmente La luce del giorno è un film drammatico con due focus: la musica da un lato e le questioni relazionali dall’altro.
Il tutto, peraltro, sa molto di anni ''80, sia musicalmente che culturalmente, tanto che quasi quasi lo si percepisce come un documentario, come una sorta di finestra sul passato.

Il film non è malaccio, e si fa seguire, anche se, stringi stringi, si fonda tutto sui dissidi emotivi di Patti e famiglia, e non ha molto da offrire in termini di originalità, di brillantezza dei dialoghi o di estetica.

Dalla sua, comunque, ha la vivacità dei due attori protagonisti, nonché un ritmo abbastanza rapido, anche se, alla fine della fiera, per conto mio l'unico motivo per vederlo era proprio Michael J. Fox.

Fosco Del Nero



Titolo: La luce del giorno (The light of day).
Genere: drammatico. Regista: Paul Schrader.
Attori: Michael J. Fox, Joan Jett, Gena Rowlands, Michael McKean, Michael Rooker, Billy L. Sullivan, Jason Miller, Cindy Montgomer.
Anno: 1987.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 2 settembre 2013

Instinct - Istinto primordiale - Jon Turteltaub

Instinct - Istinto primordiale è un film dal cast piuttosto ricco: tra Anthony Hopkins (La leggenda di Beowulf), Cuba Gooding Jr. (Al di là dei sogni) e Donald Sutherland (I pilastri della terra) vi è un trittico di attori di tutto rispetto, almeno in parte ingentiliti da Maura Tierney.

Alla regia, Jon Turteltaub, regista che ho incontrato già un paio di volte (Un amore tutto suo, L’apprendista stregone), e che in nessuno dei due casi mi aveva impressionato, sembrandomi piuttosto un “faccendiere della regia”, impegnato a realizzare prodotti ben confezionati e ben presentabili piuttosto che film ispirati e di spessore.

Non c’è due senza tre, viene da dire, e questo Instinct - Istinto primordiale conferma quanto mi era sembrato nei due precedenti casi.
Anche se, va detto anche questo, dei tre film il presente è quello che ho preferito, e che si è meritato almeno la sufficienza, anche grazie alle buone interpretazioni di Cuba Gooding Jr. ed Anthony Hopkins
Nonché a una trama interessante, per quanto esplorata meno e meno bene di quanto si sarebbe potuto fare. 

Eccola: Ethan Powell è una sorta di caso psicologico, passato da scienziato di buona fama a sorta di pazzo assassino, il tutto durante una missione di lavoro in Africa, nella quale l’uomo ha studiato da vicino la vita dei gorilla.

Theo Caulder, giovane e ambizioso psicologo, intravede una buona opportunità di carriera nel caso in questione, anche se poi finisce per esserne coinvolto più di quanto era in programma, tanto che egli finisce per capire e solidarizzare con il “paziente” anche troppo

Tutto ciò in mezzo al carcere per malati di mente in cui è ambientata gran parte della storia, quindi alle prese con altri “casi umani” (particolarmente simpatico l’“asso di quadri”).

Instinct - Istinto primordiale è dunque un mix tra il film drammatico e il film psicologico, ed è un film interessante e con un buon spunto di partenza, che diventa anche spunto di riflessione per ciascuno spettatore… ma che, come detto, dà l’impressione di essersi limitato al compitino, per quanto fatto bene, invece di osare qualcosa di più.

Piacerà comunque ai fan dei due attori menzionati prima, nonché agli amanti dai film psicologici dal risvolto introspettivo-esistenziale.

Fosco Del Nero



Titolo: Instinct - Istinto primordiale (Instinct).
Genere: drammatico, psicologico.
Regista: Jon Turteltaub.
Attori: Cuba Gooding Jr., Anthony Hopkins, Donald Sutherland, Maura Tierney, George Dzundza, John Ashton.
Anno: 1999.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.

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