Alcuni mesi fa mi sono riletto per la terza volta La storia infinita, il bellissimo romanzo di Michael Ende, noto tanto per la sua bellezza, quanto per i suoi contenuti esistenziali.
E qualche giorno fa mi sono rivisto l’omonimo film girato nel 1984 da Wolfgang Petersen, forse anche in questo caso per la terza volta.
Il luogo comune vuole che tra un libro e la sua conversione cinematografica vi sia un abisso… e forse La storia infinita è uno dei casi più emblematici di tale fenomeno.
Non tanto perché il film sia orrendo, giacché non lo è e anzi è un discreto film, ma perché è comunque anni luce dal romanzo di partenza.
Intanto, una precisazione: il film è ispirato al libro in questione, ma lo riporta solo per la sua prima parte, ignorando completamente la seconda, e peraltro effettuando numerose modifiche alla trama, alcune davvero significative, nonché svariati accorciamenti, forse inevitabili in una storia così densa e ricca.
Ecco in breve la trama del film La storia infinita (da non confondere con il quasi omonimo La storia fantastica): il piccolo Bastian, ragazzetto piccoletto e un po’ impacciato, è inseguito da tre bulli della sua scuola e si rifugia nella libreria del signor Coriandoli, dove non resisterà alla tentazione, dopo un breve dialogo con lui, di “prendere il prestito” un libro, intitolato “La storia infinita”, che il proprietario della libreria aveva definito come "libro non comune", nonché "non adatto a lui".
Recatosi a scuola, ma in ritardo, e scoperto che in classe si sta svolgendo un compito, il bambino preferisce rintanarsi nella soffitta della scuola, dove inizierà a leggere il libro. In esso si racconta del fantastico regno di Fantasia, il quale però ha un problema: il Nulla lo sta divorando poco a poco, tanto che molti rappresentanti di vari popoli si stanno recando dall’Infanta Imperatrice per chiedere aiuto.
L’Imperatrice però è malata e un giovane guerriero, Atreiu, viene incaricato di viaggiare per Fantasia e trovare una soluzione al problema del Nulla. Così, Atreiu vaga e vaga, prima col suo amico cavallo Artax e poi, dopo che quest’ultimo muore, col nuovo amico Falkor, un Drago della Fortuna.
Il tutto mentre Bastian partecipa alle loro avventure, apparentemente da lontano ma in realtà da molto vicino…
Come detto, le differenze col libro sono tante, ma la differenza principale non è data solo da scene e personaggi cambiati, ma proprio dalla diversa atmosfera che permea le due opere: La storia infinita libro è un romanzo di genere fantastico con dei connotati fortemente esistenziali e metaforici, mentre La storia infinita film è un film fantasy per famiglie, quindi con un target piuttosto basso come età ma anche come apparato concettuale (alcuni simbolismi della storia sono comunque rimasti).
Altro dato peggiorativo è il livello tecnologico: siamo nel 1984 e i limiti della tecnica si vedono eccome… cosa comunque non scontata, dal momento che alcuni film di quell’epoca sono invecchiati bene, mentre altri meno bene. La storia infinita sta un po’ nel mezzo, ma si notano comunque i tanti limiti, sia nei colori, sia nelle inquadrature, sia nell’animazione dei vari pupazzi.
Ad ogni modo, il film è discretamente godibile nel suo incedere, per forza richiama in chi lo vede la bellezza del libro… e comunque qualcosa di profondo-interiore è rimasto, anche se probabilmente come rimasugli del testo e non per vocazione del film (che non a caso non piacque per nulla a Michael Ende per via della differenza col suo romanzo, tanto che fece persino causa ai produttori!).
È proprio con alcune frasi estrapolate dal film che chiudo la recensione.
“Il Nulla è già dappertutto.”
“Devi andare solo e privo di qualsiasi arma.”
“Quando devo partire?”
“Adesso, e devi anche affrettarti. Il Nulla è ogni giorno più forte.”
“Quando devo partire?”
“Adesso, e devi anche affrettarti. Il Nulla è ogni giorno più forte.”
“Andrà tutto bene.
Non arrenderti: la fortuna verrà da te.”
“Devi star male prima di guarire.”
“Devi star male prima di guarire.”
“Non c'è armatura che ti ripari: le Sfingi riescono a vedere fin dentro al tuo cuore.”
“Non dubitare di te stesso, abbi fiducia in te.
Devi aver fiducia.”
“Il peggio deve ancora affrontarlo: la Porta dello Specchio Magico.
Si troverà faccia a faccia con il proprio io. Tutti sono convinti che sia facile, ma sovente i buoni scoprono di essere crudeli, eroi famosi scoprono di essere codardi.
Posti di fronte al loro vero io, pressoché tutti gli uomini fuggono urlando.”
“È più facile dominare chi non crede in niente.
È questo il modo più sicuro di conquistare il potere.”
È questo il modo più sicuro di conquistare il potere.”
“Non si è ancora accorto di far parte della storia infinita.
Lui vive le tue avventure e altri intanto vivono la sua.”
Lui vive le tue avventure e altri intanto vivono la sua.”
“Perché è così buio?”
“All’inizio è sempre buio.”
Citazione anche per la canzone Neverending story, che fa da colonna sonora al film. Pare una sorta di manifesto creativo/generativo e, tra le altre cose, dice.
“Voltati, dimmi quel che vedi.
Nella sua faccia, lo specchio del tuo sogno.”
“Immagina che io sia ovunque, generato nella luce.
Scritta nelle pagine c'è la risposta alla storia infinita.”
“Raggiungi le stelle, vola con la fantasia.
Sogna un sogno e ciò che vedi sarà realtà.”
“Non mostrare paura, perché lei potrebbe sparire.
Nella tua mano, la nascita di un nuovo giorno.”
Fosco Del Nero
Titolo: La storia infinita (The neverending story).
Genere: fantasy, avventura.
Regista: Wolfgang Petersen.
Attori: Barret Oliver, Noah Hathaway, Tami Stronach, Gerald McRaney, Thomas Hill. Anno: 1984.
Voto: 7.
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