Non avevo mai recensito un film di Luigi Magni, regista italiano che nemmeno conoscevo, nonostante un discreto pedigree, fatto soprattutto di film d’ambientazione storica e poco popolari, per dir così.
La sua prima comparsa avviene con Nell’anno del Signore, il film che gli ha dato fama e su cui ha costruito la sua carriera, che ha compreso anche i due “seguiti concettuali” del film in questione, ossia In nome del Papa Re e In nome del popolo sovrano, con cui ha anche vinto dei premi (e che mi vedrò in seguito, giacché Nell’anno del Signore si è rivelato film intelligente e interessante).
Passiamo dunque alla trama di Nell’anno del Signore: siamo a Roma nel 1825, nel periodo del pontificato di Leone XII, caratterizzato da una politica reazionaria, comprendente coprifuoco, polizia nelle strade e processi sommari, diretti dal Cardinal Rivarola (Ugo Tognazzi).
Il protagonista centrale della storia è Cornacchia (Nino Manfredi), un calzolaio dall’aria umile e disincantata, che in realtà è il poeta Pasquino, colui che appende per la città manifesti-poesie dissacranti tesi a criticare e umiliare il potere costituito.
Se Cornacchia agisce dietro le quinte, con l’arma della parola, i carbonari hanno scelto l’arma pubblica dell’azione e degli omicidi mirati: tra questi, Leonida Montanari e Angelo Targhini, i quali entrambi s’invaghiranno di Giuditta Di Castro (Claudia Cardinale), bella giudea che sarebbe in teoria la compagna di Cornacchia, pur all’interno di un rapporto piuttosto elastico.
I due uomini tentano di uccidere il carbonaro traditore Filippo Spada, sul cui tentato maldestro assassinio indagherà il Colonnello Nardoni (Enrico Maria Salerno).
Da citare anche la figura del frate prete confessore (Albero Sordi)… anche se probabilmente è le meno riuscita del film, caciara e invadente.
Il film si basa su una storia reale, pur se modificata, ho letto, in tanti punti.
Nell’anno del Signore è l’esempio di un vecchio cinema all’italiana che, col tempo, è sparito, per far posto a spazzatura popolana di vario tipo: il film, pur senza praticamente alcun mezzo tecnologico, e probabilmente anche un budget risicato, destinato presumibilmente ad attori, costumi e poco altro, riesce a proporre molto: un’ambientazione interessante (la Roma del periodo della Restaurazione), dei personaggi ben tratteggiati e accattivanti, dialoghi interessanti, umorismo garbato. Che differenza con i tempi moderni e la media delle produzioni contemporanee!
Molto bella la coppia Manfredi-Cardinale, pur nel suo essere spuria e particolare.
Tra gli altri, si è intravisto anche un giovane Pippo Franco, nei panni dell’allievo del poeta Pasquino.
Davvero curioso che, finora, non avessi mai sentito parlare di questo film e che me lo sia cercato dopo averne intercettato alcuni dialoghi per puro caso.
Fosco Del Nero
Titolo: Nell’anno del Signore.
Genere: storico, drammatico, sentimentale.
Regista: Luigi Magni.
Attori: Nino Manfredi, Robert Hossein, Claudia Cardinale, Enrico Maria Salerno, Britt Ekland, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Pippo Franco, Stelvio Rosi, Renaud Verley, Marco Tulli, Emilio Marchesini, Stefano Oppedisano
Anno: 1969.
Voto: 8.
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