Suppongo che chiunque abbia un’età minima conosca 1984 di Orwell, avendone letto il libro o visto una delle varie conversioni cinematografiche.
Quest’oggi andiamo a vedere proprio una di esse… l’unica girata proprio nel 1984, ossia Orwell 1984.
La trama dovrebbe essere ben nota, ma la riporto ugualmente per sommi capi: scritta nel 1948, la storia di Orwell parla del futuro, di quel 1984 in cui il mondo, successivamente a vari conflitti nucleari, è diviso in tre grandi superpotenze: l’Oceania, l’Eurasia e l’Estasia.
La capitale dell’Oceania è Londra, ed è qua che si svolge il racconto, ed è qua che governa il Grande Fratello, una sorta di apparato totalitario che non tollera alcuna dissidenza e che lavora alacremente ogni giorno, praticamente in un regime di schiavismo diffuso, affinché le persone siano non solo controllate, ma abbiano sempre meno mezzi di resistenza e ribellione…
… a cominciare dalla ribellione interiore, ragion per cui si riscrive la storia, si cancellano certi nomi, si “rieducano” i dissidenti, si modifica la lingua parlata (con la "neolingua"), etc.
Il protagonista della storia è Winston Smith (il sempre ottimo John Hurt; Oxford murders - Il teorema del delitto, Alien, Hellboy, Harry Potter e la pietra filosofale, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo), un uomo apparentemente qualunque che nutre alcuni dubbi sul sistema in cui vive.
Così la bella Julia (Suzanna Hamilton), una ragazza più giovane ugualmente dalle tendenze sovversive.
I due si innamorano e iniziano a frequentarsi in segreto, giacché il regime non tollera le unioni tra uomo e donna e sta lavorando anche per eliminare la famiglia (suona familiare?), visto ch’essa è considerata un ostacolo all’imposizione totale della dottrina del Grande Fratello.
Ma l’occhio del Grande Fratello è onnipresente, e i suoi agenti insidiosi, e i due saranno costretti a una dura prova.
1984 di George Orwell è il simbolo della letteratura distopica, così come Utopia di Tommaso Moro è il simbolo-fondatore di quella utopica.
Non c’è molto da dire sulla storia, se non che essa è monito per tutti… e monito attuale, non spostato secoli nel futuro.
Detto brevemente questo, passiamo al film, che conserva l’aria di oppressione, di povertà e di ineluttabilità del libro, e che propone l’ottima interpretazione di Hurt.
Sono numerose le differenze tra film e romanzo, ma tutto sommato son trascurabili, dovute a dettagli, mentre l’anima della storia è integra, ciò che in una conversione filmica è la cosa più importante.
Nel complesso, il film si presenta tanto educativo quanto deprimente.
Chiudo dapprima con alcune considerazioni, e poi con alcune citazioni tratte dall'opera in questione.
Ecco le considerazioni:
- fin dall'inizio del film si assiste a una fortissima manipolazione mediatica,
- il pubblico crede in massa a ciò che viene detto in televisione, anche se palesemente falso,
- il pubblico insulta coloro che gli dicono la verità,
- ogni tanto si sentono gli aggiornamenti sulla "neolingua", con le nuove parole proibite, atte a rendere il linguaggio più mite e inoffensivo, come in generale si cerca di fare col popolo,
- i censori controllano i titoli e i pezzi sui giornali e eliminano o cambiano ciò che non si può dire: vi suona familiare, tra i social network e i mezzi d'informazione?
- nelle diffusioni via radio, tv o megafono si sentono i "pentiti" ammettere le loro colpe, sovente inventate: sono costretti ad autoaccusarsi di aver mentito, quando è il regime che mente,
- è inventato lo "psico-reato", il livello superiore della manipolazione collettiva: le persone iniziano già al livello dei pensieri a sentirsi colpevoli per quello che pensano; è un livello di manipolazione che va oltre l'azione fisica visibile,
- la tv e i megafoni sono ovunque e obbligatori: le persone son così costrette a sentire la manipolazione mediatica ininterrotta,
- mentre i megafoni e le tv si vantano di continuo degli aumenti di produzione, le persone in realtà vivono nello squallore: edifici vecchi, cadenti, sporchi, brutti; ma la realtà non conta, quando la verità viene detta via televisione,
- anche nelle mense pubbliche è tutto uniformato, grigio, triste: mancano del tutto la gioia e lo spirito umano; l'unica libertà che hanno i lavoratori è se acquistare sigarette e alcol... bella libertà,
- nel film c'è la "Lega anti-sesso": la propaganda si vanta della diminuzione del numero dei matrimoni e dell'aumento del numero dei celibi per scelta; quindi meno rapporti sentimentali, umani, meno amore, meno figli (ciò rassomiglia molto alla tendenza attuale alla sessualità distorta e al decremento del numero delle nascite),
- in giro si vede la polizia per controllare le persone: a piedi, su veicoli e in elicotteri,
- il popolo stesso, del tutto inconsapevole, chiede la condanna per le persone che il regime indica come ribelli,
- ultimo punto: siamo alle prese con un gruppo di persone che si ritiene il padrone del mondo, che vede gli esseri umani come oggetti e che usa le parole al contrario a scopo manipolatorio: "illuminati", "ordine mondiale", "ministero della verità", "ministero dell'amore", "partito democratico". Nel film, per esempio, il Ministero della Verità è quello in cui si censura la realtà e si fabbrica la propaganda; invece il Ministero dell'Amore è quello in cui si torturano le persone a scopo "rieducativo".
Ed ecco, di seguito, le citazioni.
"Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato."
"Pensate con le vostre menti."
"Il partito vi ha fatto il lavaggio del cervello: niente di quel che vi dice è vero."
"Niente di quello che fa il partito è buono.
Il partito non serve il popolo: serve sé stesso."
"Il partito vi ha trasformato tutti in stupidi schiavi ossequienti.
Aprite gli occhi: vedete il male che viene compiuto su di voi.
Insorgete, scrollatevi di dosso il giogo che vi opprime.
Liberatevi dei vostri padroni: sono loro che distruggono la vostra vita."
"Se vi è ancora speranza, è nei prolet: basta che prendano coscienza della loro forza e non avranno bisogno di cospirare."
"La guerra è pace.
La libertà è schiavitù.
L'ignoranza è forza."
"Ci incontreremo nel luogo dove non c'è oscurità."
"C'è la verità e la non-verità: libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro.
Concesso questo, il resto viene da sé."
"Sotto i larghi rami del castagno, io ho venduto te e tu hai venduto me."
"Tutto svanisce in una nebbia: il passato è soppresso e la soppressione viene dimenticata.
La bugia diventa verità."
"Non è tanto restare vivi, quanto restare umani che è importante."
"Quello che conta è non tradirci a vicenda."
"Lo scopo della guerra non è la vittoria, ma la continuità.
Lo scopo essenziale del conflitto moderno è la distruzione di quanto prodotto dal lavoro umano.
Come principio, lo sforzo bellico è sempre programmato per tenere la società alle soglie della fame.
La guerra è scatenata dal gruppo dominante contro i suoi stessi soggetti, e lo scopo non è la vittoria contro il nemico, ma quello di mantenere intatta la struttura della società."
"Una società gerarchica è possibile solo sulla base della povertà e dell'ignoranza."
"Né il passato, né il presente, né il futuro esistono di per sé stessi.
La realtà è nella mente umana."
"Come fa un uomo ad affermare il suo potere su un altro?
Facendolo soffrire.
L'obbedienza non basta: il potere infligge dolore e umiliazione, altrimenti non c'è certezza.
Il potere è fare a pezzi una mente umana e poi rimetterla insieme nella nuova forma che tu stesso scegli."
"Il passato è proibito. Perché?
Perché quando separiamo un uomo dal proprio passato lo separiamo anche dalla sua famiglia, dai figli, dagli altri uomini."
"La legge di gravità è una sciocchezza: non esiste questa legge.
Se io penso di volare e tu pensi che volo, io volo davvero."
Fosco Del Nero
Titolo: Orwell 1984 (Nineteen eighty-four).
Genere: drammatico, psicologico, fantascienza, distopia.
Regista: Michael Radford.
Attori: John Hurt, Suzanna Hamilton, Richard Burton, Cyril Cusack, Gregor Fisher, James Walker, Andrew Wilde, David Trevena.
Anno: 1984.
Voto: 8.
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