Parlando di animazione, preferisco nettamente quella orientale a quella occidentale: più matura, più profonda, con maggiore propensione all’arte e meno alla comicità semplice e sovente pacchiana.
Tuttavia, ogni tanto mi guardo anche qualcosa di occidentale (per meglio dire, di statunitense, visto che l’animazione europea, più rara e quasi sempre francese, è ben diversa come stile), e stavolta è toccato a Inside out, film del 2015 vincitore del premio Oscar per l’animazione.
Diretto, va detto, da quel Pete Docter già regista di Monster & Co. e Up, altri film premiati, nonché sceneggiatore di Toy story e Wall-E.
Insomma, uno che nel ramo ci sa fare… e si vede.
Film Pixar distribuito dalla Walt Disney, per la cronaca.
Partiamo subito con la trama di Inside out, film dagli incassi strepitosi: la protagonista del film è Riley, ragazzina di undici anni vivace e appassionata di hockey che sta traslocando con la famiglia dal Minnesota a San Francisco… con tutto ciò che ne consegue a livello di problematiche, di casa nuova, di diverso stile di vita, di diverso clima, di nuova scuola, etc.
Anche se, a dire il vero, le vere protagoniste sono le sue emozioni interiori: Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, giacché la storia si svolge soprattutto dentro, e non tanto fuori.
Quattro emozioni negative su cinque: una scelta curiosa, ma perlomeno l’unica positiva ha una sorta di ruolo da capitano a reggere la baracca.
Da citare anche il simpatico amico immaginario Bing Bong, oramai dimenticato da Riley e vivente nel suo inconscio.
La baracca in questione va disfacendosi per via delle difficoltà di vita di Riley (fuori) e per via di alcuni problemi delle emozioni (dentro).
Di fatto, il viaggio e la storia è più interiore che esteriore, e anzi quanto avviene nella vita di Riley è dipinto come un riflesso automatico dei meccanismi emotivi interiori… fatto esistenzialmente interessante, tra l’altro, ma non addentriamoci in questo discorso.
Essenzialmente Inside out è una commedia, con venature umoristiche e fantastiche assai spiccate, anche se non mancano momenti di tristezza.
Nel complesso, il film si fa guardare bene, è supersimpatico e supercolorato, e credo si farà ricordare con facilità, data anche la sua sceneggiatura piuttosto innovativa.
Peccato che gli manchi uno sfondo di profondità più spiccato, che ne avrebbe fatto una sorta di film didattico e di formazione, mentre così è solo una storia piacevole, divertente e originale.
Il che comunque non è poco, intendiamoci, da cui la valutazione nettamente positiva.
Fosco Del Nero
Titolo: Inside out (Inside out).
Genere: animazione, fantastico, commedia.
Regista: Pete Docter.
Anno: 2015.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.
Genere: animazione, fantastico, commedia.
Regista: Pete Docter.
Anno: 2015.
Voto: 7.
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