Sin da quando ero adolescente sono appassionato del mondo giapponese, e della sua espressività nelle sue varie forme: fumetti, musica, serie animate, e ovviamente film.
Dunque, mi sono visto tanti film giapponesi, e ogni tanto me ne guardo qualcuno, di solito preso a caso da qualche elenco…
È successo così con Zebraman, film diretto nel 2004 da Takashi Miike, regista nipponico estremamente prolifico, e noto per i suoi contenuti bizzarri, e spesso tendenti allo splatter e alle turbe psicologiche (anche sessuali, leggo online).
Sarà per questo che non lo avevo mai incontrato, anche se non è per questo motivo che Zebraman non mi è piaciuto.
A parte i film sanguinolenti e violenti, guardo sempre con una sorta di affettuosità i film giapponesi, e i loro personaggi protagonisti, essenzialmente perché entrambi agli occhi di noi occidentali sono assai ingenui, tanto che, almeno a me, suscitano tenerezza.
È stato così anche per Zebraman, film tutt’altro che violento, e anzi quasi tendente al sentimentale e al tenero, anche se non disdegna di proporre qualche scena splatter.
Ecco in sintesi la trama del film, che è una sorta di omaggio alle serie televisive di qualche decennio fa (anni "60) sui supereroi, come Ultraman e Megaloman: siamo nel 2010, e in una cittadina del Giappone avvengono episodi e avvistamenti strani, aventi per oggetto creature bizzarre e omicidi.
Shin'ichi Ichikawa è un ometto tutto sommato trascurabile: la moglie lo considera poco, la figlia gli è molto lontana, e il figlioletto non lo ha in grande simpatia perché, in quanto figlio del professore della scuola, viene trattato male da molti bambini.
Unica distrazione-passione di Ichitaka: la realizzazione del costume di Zebraman, un supereroe di una serie tv di molti anni prima… curiosamente, conosciuto anche dal bambino nuovo arrivato nella scuola, Shinpei.
I due ne parlano, e un bel giorno Ichitaka si prova il costume di Zebraman che lui stesso ha fatto… scoprendo man mano di ottenere così i suoi stessi poteri.
Si impegnerà così per salvare la scuola e la città dall’attacco di una razza aliena…
Un po’ mi dispiace dare una valutazione bassa a Zebraman, per quanta tenerezza mi ha fatto: però onestamente occorre dire che il film è mediocre sotto ogni punto di vista, e anzi men che mediocre: sceneggiatura, recitazione, non parliamo poi degli effetti speciali.
Ma d’altronde, il tutto è girato con l’intenzione di fare una copia dei film di serie B di decenni fa: esperimento riuscito in pieno.
Decenni fa, ma in mezzo c’è una parodia di Sadako, la bambina cattiva di Ringu (il nostro The ring).
Ma qualche sorriso ogni tanto non basta a mio avviso, e il mio consiglio è di cercarvi qualche altro film giapponese.
Fosco Del Nero
Titolo: Zebraman (Zeburaman).
Genere: grottesco, drammatico, fantastico.
Regista: Takashi Miike.
Attori: Shô Aikawa, Kyoka Suzuki, Atsuro Watabe, Yui Ichikawa, Koen Kondo, Naoki Yasukôchi, Makiko Watanabe, Keisuke Mishima, Yu Tokui, Yoji Tanaka, Arata Furuta.
Anno: 2004.
Voto: 4.5.
Dove lo trovi: qui.
Genere: grottesco, drammatico, fantastico.
Regista: Takashi Miike.
Attori: Shô Aikawa, Kyoka Suzuki, Atsuro Watabe, Yui Ichikawa, Koen Kondo, Naoki Yasukôchi, Makiko Watanabe, Keisuke Mishima, Yu Tokui, Yoji Tanaka, Arata Furuta.
Anno: 2004.
Voto: 4.5.
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