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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 8 maggio 2018

Giordano Bruno - Giuliano Montaldo

Mi ero segnato il film Giordano Bruno, diretto da Giuliano Montaldo nell’ormai lontano 1973, in quanto mi era stato suggerito come film dai contenuti esistenzialmente interessanti.
Cosa peraltro non difficile da credere considerando il personaggio al centro del film.

Il fatto che l’interprete principale del film fosse Gian Maria Volonté, attore certamente non della mia epoca e peraltro impegnato in film davvero poco affini con i miei interessi, ma che ho comunque potuto apprezzare in Todo modo, era un motivo di gradimento in più da parte mia.
Stessa cosa per la presenza, anche se solo all’inizio, di Charlotte Rampling, attrice che da giovane aveva un fascino particolare.

Veniamo ora al film e alla sua trama sommaria, in realtà assai semplice, riguardando esso solamente gli ultimi anni della vita di Giordano Bruno: l’arrivo a Venezia, la denuncia e l’incarcerazione, il trasferimento a Roma e la condanna a morte nel 1600 eseguita in piazza Campo dei Fiori (spero di non aver rovinato la trama a nessuno con questo spoiler, ma d'altronde la vita di Bruno è nota).

Dunque, il film dedica più spazio ed energie a prigionia, tortura e violenza, e meno alla vita e agli apprendimenti/insegnamenti di Giordano Bruno, monaco, scrittore e filosofo, mostrando in ciò la sua vocazione interiore: essere un film di protesta contro i poteri forti e tirannici, del passato come del presente o del futuro.

Laddove, personalmente, mi sarebbe decisamente interessato di più un film sulla visione della vita e sui principi esistenziali che Bruno aveva compreso e diffuso… ma tant’è, il film è degli anni "70 e si era allora in piena lotta sociale con tanto di questioni comuniste, socialiste e anarchiche di mezzo, e difatti i film precedente di Giuliano Montaldo, sempre con Gian Maria Volonté protagonista, era stato Sacco e Vanzetti, appunto film su politica, ribellione, processi sociali e giudiziari, etc.

Ad ogni modo, pur se poco, qualcosa nel film, che comunque è film di valore e bellezza per le sue ambientazioni e per l’ottima interpretazione del dotatissimo Gian Maria Volonté, c’è, sotto forma di alcune frasi “valide”.
In conclusione di recensione, le copio e le propongo di seguito:

“I bambini si portano dentro una  magia naturale.
Che poco a poco, crescendo, sono costretti a distruggere.
E allora cominciano a pregare.”

“Dobbiamo imparare a respirare, per riscoprire che gli alberi, le pietre, gli animali e tutta la macchina della terra hanno un respiro interno, come noi.
Hanno ossa, pene, carne, come noi.”

“La natura tutta è governata da una profonda armonia.
Invisibili linee collegano le piccole cose della Terra, come per esempio il potere degli uomini, agli astri, agli infiniti mondi che ancora non conosciamo.”

“A una nuova visione del cosmo deve per forza corrispondere una nuova concezione dell’uomo.
Se è la Terra a girare intorno al Sole, così come gli altri pianeti girano intorno al Sole, se esistono altri soli, altri sistemi solari sparsi nell’Universo, se ciò è vero, ed è vero, allora Dio non è in alto, sopra di noi, fuori dal mondo, ma ovunque, in ogni particella di materia, inerte o vivente che sia. È la materia stessa!”

Fosco Del Nero



Titolo: Giordano Bruno.
Genere: drammatico.
Regista: Giuliano Montaldo.
Attori:  Gian Maria Volonté, Charlotte Rampling, Hans Christian Blech, Mathieu Carrière, Alberto Plebani, Franco Balducci, Daniele Vargas.
Anno: 1973.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

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