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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 5 gennaio 2022

The host - Bong Joon-ho

Da poco ho visto un film del regista coreano Bong Joon-ho, ossia Parasite, il quale, nonostante l’ottima fama che lo accompagnava, non mi aveva convinto troppo.
Ho deciso così di risalire a ritroso nella sua filmografia, guardandomi The host, film di una dozzina di anni prima che aveva ugualmente colpito, recensioni alla mano, l’immaginario collettivo, orientale e occidentale.

Si tratta di una sorta di monster-movie, che tuttavia quanto a genere è piuttosto meticcio: sulle prime sembra una commedia di basso profilo, poi un film horror di serie b, e poi via via si sposta sul drammatico, sullo psicologico, sulla denuncia sociale e politica, in un melange forse eccessivo.

Peraltro, mi sono reso conto che anni fa avevo iniziato a vederlo, salvo poi interrompere la visione quasi subito, ritenendolo un prodotto di basso profilo…
… non senza ragione, devo dire.

Stavolta ho proceduto, ed ecco la trama sommaria di The host: un giorno, dal fiume Han di Seul spunta fuori una creatura enorme e distruttrice, che semina panico e vittime; si tratta, a quanto suggerisce l’introduzione del film, di una mutazione dovuta ad alcune sostanze tossiche ch’erano state gettate nel fiume in precedenza.
Il mostro uccide alcune persone, ne ferisce molte, ne terrorizza molte di più, e porta via con sé, dentro il fiume, la piccola Hyun-seo. Il padre di lei, Gang-du, e il nonno, Hie-bong, non possono che prendere atto della disgrazia. A breve accorrono anche Nam-il e Nam-joo, zio e zia della bambina.
Per affrontare il pericolo, il governo coreano si attiva immediatamente, strutturando delle zone di contenimento, giacché si presume che il mostro abbia infettato alcune persone con un particolare virus: Gang-du e i suoi parenti sono tra questi, e così per loro comincia una doppia lotta, da un lato contro i governativi e la loro ottusità e dall’altro contro il mostro, cui si dà la caccia perché una telefonata di Hyun-seo fa presumere che sia in realtà ancora viva.

The host è un film di basso profilo: su questo non c’è molto da discutere: recitazione, personaggi ed eventi, più che aspirare a far parte di un grande film, ne sanciscono il genere grottesco. Né l’affrontare temi come il rispetto per l’ambiente, le sperimentazioni medico-farmaceutiche, l’ingerenza americana e il disagio sociale in generale sollevano le sorti di quel che nasce e finisce come film mediocre, giacché tutto ciò è accennato in modo grossolano.

Forse, tra tutto quanto ciò che emerge maggiormente è la condizione di disagio umano del protagonista Gang-du e dei suoi familiari… e non a caso tale disagio, psicologico, economico e culturale, viene affrontato nell’altro film del regista, Parasite.

Ancora una volta, insomma, Bong Joon-ho non mi ha convinto, nonostante vi sia del buono anche in questa pellicola: un certo senso della spettacolarità, i buoni effetti speciali, il senso di tristezza che riesce a trasmettere.
Gli darò un’ultima possibilità con Snowpiercer, e poi basta.

Fosco Del Nero



Titolo: The host (Gwoemul).
Genere: drammatico, fantastico, grottesco.
Regista: Bong Joon-ho.
Attori: Song Kang-ho, Byeon Hee-bong, Ko Ah-Sung, Doona Bae, Park Hae-Il, Paul Lazar, Scott Wilson.
Anno: 2006.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui



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