Il mondo dei replicanti è un film dello scorso anno, e precisamente un film di fantascienza, con protagonista principale l’immarcescibile Bruce Willis (già comparso su Cinema e film con L'esercito delle dodici scimmie e Sin City), che come tante altre volte si trova a vestire i panni di un poliziotto.
Indovinate un po'?
Di un poliziotto poco ligio alle regole e pronto ad andare ben oltre per scoprire la verità e farla pagare ai cattivi di turno.
L’indagine stavolta ruota intorno alla morte del figlio del dottor Lionel Canter, l’uomo che ha cambiato la storia dell’umanità inventando i cosiddetti “surrogati”, degli automi esteticamente simili alla versione umana originale, ma notevolmente più belli, veloci, forti, resistenti, etc.
L’obiettivo dell’invenzione era quello di far vivere una vita più piena e sicura al maggior numero possibile di persone, soprattutto quelle fisicamente svantaggiate, ma gli androidi hanno finito per avere un tale successo da sostituire in pratica la vita umana reale.
In effetti, per le strade delle città è raro incontrare veri essere umani, che fisicamente sono chiusi in casa loro e collegati mentalmente al loro surrogato.
Tutto ciò, fino a quando alcune morti considerate impossibili (il surrogato viene distrutto e la persona ad esso collegata muore) non scuotono l’opinione pubblica, fatto che spinge all’indagine l’agente Tom Greer, prima come surrogato e poi come esser umano in carne ed ossa.
Il film si presenta con brame da colossal: la trama è di ampio profilo, effetti speciali e budget pure, e con un’atmosfera da grande opera fantascientifica a metà strada tra Io robot, Minority report e Strange days che promette bene (la trama ricorda più quest'ultimo, ma l'atmosfera più il primo).
Tuttavia, Il mondo dei replicanti non è all’altezza di nessuno di questi tre film, e a mio avviso delude le attese, mancando in esso lo spessore dell’opera importante: l’idea di un futuro senza uomini o con solamente robot-androidi non è certo nuova in letteratura o cinema, e non basta un tema di fondo importante come quello del delineamento dei confini etici della scienza per fare di un film un bel film, se poi questo rimane abbastanza piatto, e magari pieno soprattutto di azione e scene spettacolari (che sanno molto di specchietto per le allodole).
Peraltro, neanche il momento dello svenimento collettivo risulta ormai originale, posto che sa molto di Flash forward, e nemmeno il monoespressivo Bruce Willis risolleva le sorti del tutto (molto meglio ne Il quinto elemento, volendo rimanere nel ruolo dell’ufficiale anarchico in un contesto fantastico).
Insomma, secondo me alla fine della fiera Il mondo dei replicanti è un thriller fantascientifico di non eccessivo valore, che può essere visto, ma senza attendersi un capolavoro memorabile del cinema contemporaneo.
Fosco Del Nero
Genere: fantastico, fantascienza, thriller.
Regista: Jonathan Mostow.
Attori: Bruce Willis, Radha Mitchell, Rosamund Pike, Boris Kodjoe, James Francis Ginty, Ving Rhames, Jeffrey De Serrano, Helena Mattsson, James Cromwell, Jack Noseworthy, Danny Smith.
Anno: 2009.
Voto: 5.
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