Aliens - Scontro finale è il seguito di Alien, il celeberrimo film horror del 1979 che rese celebri tanto la protagonista Sigourney Weaver, che pochi anni dopo avrebbe partecipato all’altro film culto Ghostbusters, quanto il regista Ridley Scott, che viceversa negli anni seguenti avrebbe diretto altri due film rimasti nella storia come Blade runner e Legend.
Il sequel peraltro arriva a una certa distanza di anni, ben sette, e con un cambio sostanzioso: se c’è Sigourney Weaver davanti alla macchina da presa, dietro di essa il regista è cambiato, passando da Ridley Scott a James Cameron.
Il quale peraltro è un habitué dei film di fantascienza, avendo esordito con Xenogenesis e avendo poi continuato con Terminator, Aliens, The abyss e poi in tempo più recenti col colossal Avatar, in cui ha diretto ancora una volta Sigourney Weaver.
La differenza principale tra i due film è data dal ritmo: il primo Alien che partiva lento lento, per poi esplodere all’improvviso e trascinare lo spettatore fino al finale in modo serrato.
Alien 2, viceversa, ripercorre il fortunato schema solo in parte: anche in questo caso vi è una prima parte introduttiva discretamente lunga, con l’alieno che compare solo a film avanzato, ma il tutto assume un ritmo più rapido e d’azione, puntando meno sull’atmosfera del primo film.
Inoltre, nel seguito sono più importanti dialoghi e dinamiche sociali, che viceversa nel primo film erano quasi assenti, risultando più un “uno contro uno” tra Ripley e l’alieno.
Anche questo secondo film, comunque, nonostante una sceneggiatura un po’ forzata a tratti (la donna che torna volontariamente ad affrontare l’incubo, il gruppo di militari comandato da un pivellino, il sottovalutare il pericolo in modo quasi infantile, alcuni soldati ultra-addestrati che perdono la testa subito, etc), risulta ben fatto e godibile, per quanto sia a conti fatti un “déjà vu”, con appena un paio di varianti (la bambina, per esempio).
Detto del film, aggiungo ora una postilla per i più curiosi: ero già andato a farmi delle ricerche per conto mio su Sigourney Weaver, perché qualcosa nei suoi occhi mi aveva lasciato qualche dubbio, effettivamente trovando alcuni elementi, intanto nella sua carriera di attrice (scontro con un alieno che entra dentro gli esseri umani in Alien, posseduta in Ghostbusters, nei panni di essere umano che assume il controllo di una creatura aliena in Avatar, e poi film con James Cameron, David Fincher, Woody Allen, etc), e poi in questo stesso Aliens, in cui abbiamo, volendo fare un rapido elenco, una razza extraterrestre, degli alieni che entrano nel corpo dell’uomo e si nutrono di lui, il simbolo della costellazione del Cane Maggiore, resa famosa soprattutto dalla popolazione africana dei Dogon per via delle loro strane conoscenze astrologiche, il simbolo dell’occhio che tutto vede, il simbolo della piramide, e probabilmente qualcos’altro che mi è sfuggito.
Senza parlare del seguito Alien 3, in cui il personaggio di Sigourney Weaver ospita dentro di sé un alieno (e a fine film lo "partorisce"), e dopo averlo saputo dice a un altro alieno: “Non avere paura, faccio parte della famiglia”. O in cui un altro personaggio del film, dopo aver visto un alieno, dice, mezzo sconvolto: “È stato il drago! Lui divora i cervelli, e nessuno può fermalo”.
Nel quarto film, addirittura, parlando dell'alieno la protagonista lo definisce come "il mio bambino", e difatti dagli alieni è trattata come una di loro, da pari a pari.
Quando vedete queste cose nei film, sorridete divertiti e basta.
Se sapete cosa significano; altrimenti lasciate perdere e basta.
Un ultimo dettaglio in chiusura: Aliens - Scontro finale ebbe un certo successo, sia di critica che di pubblico, rinverdendo i fasti di Alien, che ebbe poi altri sequel, diretti peraltro da altri registi (il terzo film da David Fincher, il quarto curiosamente da Jean-Pierre Jeunet).
Fosco Del Nero
Titolo: Alien 2 - Scontro finale (Aliens).
Genere: horror, fantascienza.
Regista: James Cameron.
Attori: Sigourney Weaver, Michael Biehn, Paul Reiser, Lance Henriksen, Carrie Henn, Bill Paxton, William Hope, Jenette Goldstein, Al Matthews, Mark Rolston.
Anno: 1986.
Voto: 7.
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