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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

giovedì 12 febbraio 2015

La profezia delle ranocchie - Jacques-Rémy Girerd

Il film che recensisco stavolta è un film d’animazione prodotto in Francia: La profezia delle ranocchie.
Si tratta di un film del 2003 con alcune caratteristiche peculiari…

… come peraltro capita sempre con i film d’animazione francesi, davvero poco allineati con le produzioni d’animazione occidentali: si pensi a opere come Kirikù e la strega Karabà, Azur e Asmar o I figli della pioggia, peraltro tutti quanti bellissimi.

Bellissimi non tanto per le meraviglie tecniche, per quanto affascinanti nei loro stili peculiari, ma soprattutto per i loro contenuti, avendo tutti un forte tessuto educativo, introspettivo, di scoperta o di formazione personale.

La profezia delle ranocchie non fa eccezione: intanto si presenta, nell’era della computer grafica, con tutti i disegni fatti a mano, tanto che sembra di trovarsi in un enorme acquerello animato. Molto naif, da un certo punto di vista, ma comunque graziosissimo.
In secondo luogo, abbiamo una storia praticamente didattica, rivolta al contempo ai piccoli e ai grandi… e forse, anzi, più a questi ultimi che non ai primi, ma comunque valida in generale.

Ecco in sintesi la trama: Ferdinand è un marinaio in pensione, un omone grande e grosso, sposato con Juliette. I due hanno adottato il piccolo Tom, figlio orfano di due amici di Ferdinand, e momentaneamente si prendono cura anche di Lici, figlia di altri amici (questi vivi, che vanno a fare un safari un po’ avventuroso e quindi preferiscono lasciare la figlia ai vicini di casa).

Il problema è che di lì a poco… arriva un nubifragio delle dimensioni del diluvio universale, che alla famigliola viene anticipato dalle ranocchie, col risultato che il gruppo riesce a organizzarsi ricreando una sorta di moderna arca di Noè nel loro granaio, provvisto peraltro di tonnellate di patate.

Come se il diluvio non bastasse da solo, ci si mettono anche le intemperanze degli animali carnivori, stufi delle patate e viceversa vogliosi di qualche polletto…

Essenzialmente, La profezia delle ranocchie affronta i temi del rispetto, della fratellanza, dell’aiuto reciproco, della speranza e della positività, e lo fa in modo leggero e allegro, tanto che il film scorre via in modo assai piacevole e, per l’appunto, leggero.
A proposito di significati, la questione degli animali carnivori è facilmente riscrivibile in senso psicologico: le persone tendenti alla violenza e a varie intemperanze son facilmente sviabili e, perciò, non vanno emarginate, ma al contrario coinvolte e ispirate per il meglio.

In alcuni punti sembra un po’ semplicistico-facilone, ma comunque la sensazione è che il suo regista non intendesse creare un capolavoro immortale del cinema, quanto, “semplicemente”, allietare i suoi spettatori, soprattutto i più piccoli, con una storia bella e dai contenuti positivi e volti ai valori della collaborazione reciproca e della fratellanza.

In questo senso, la missione è stata perfettamente compiuta.

Fosco Del Nero



Titolo: La profezia delle ranocchie (La prophétie des grenouilles).
Genere: animazione, fantastico, commedia.
Regista Jacques-Rémy Girerd.
Anno: 2003.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

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