Mi ero segnato il film Quasi amici per qualche motivo che non ricordavo, tanto che, rileggendomi la trama, stavo per cancellarlo dai film da vedere, ma poi ho dato fiducia alla scelta precedente, e me lo sono visto.
Perché me lo ero segnato?
Non lo so, forse perché è un film francese e tendenzialmente amo molto la leggerezza e l’umorismo delicato dei film francesi.
Perché stavo per depennarlo?
Perché la trama, a una prima vista, potrebbe sembrare melodrammatica e pesante, esattamente quel tipo di film che evito: c’è un tetraplegico, un ricco francese di mezz’età che non può muovere nulla dal collo in giù, e il suo aiutante franco-maghrebino, con i due che, come suggerisce il titolo, stringono un rapporto di amicizia.
Alla fine valeva la pena vederlo?
Assolutamente sì.
Il film mantiene quell’umorismo e quel’ironia delicata tipica dei film francesi che mi piace così tanto, e non fa mai l’errore di scadere nel melodrammatico e nella retorica… cosa che viceversa sarebbe successa di sicuro in qualche altra nazione, senza fare nomi.
Detto questo, ecco in breve la trama di Quasi amici, film che inizia dalla fine, con una scena un po’ strana, e poi fa vedere come ci si è arrivati: Philippe (François Cluzet) è un ricco uomo francese, che per via di un passato incidente sportivo è divenuto tetraplegico, ossia non può muovere niente, è quindi completamente dipendente dalle cure altrui, e conseguentemente assume un badante che si prenda cura di lui durante quasi tutto il giorno.
Se parte del lavoro, quello più professionale, è svolto dalle sue segretarie-assistenti Yvonne (Anne Le Ny) e Magalie (Audrey Fleurot), la prima più ciarliera e alla mano e la seconda più algida e affascinante, serve proprio qualcuno che si occupi delle cose pratiche: fargli la barba, lavarlo, vestirlo, portarlo in giro in macchina o in carrozzella, etc.
All’appuntamento per il posto di lavoro, evidentemente ben pagato, si presentano in tanti, più o meno referenziati, e tra questi c’è anche Driss (Omar Sy), un ragazzone di colore dalla lingua lunga e dal carattere forte, ma tutto sommato un pezzo di pane. Lui è lì solo per avere una firma, in modo da potersi poi godere il sussidio di disoccupazione… ma finisce che Philippe lo prende in simpatia e lo assume.
Tra i due si creerà man mano una certa amicizia, davvero tenera, e i due si aiuteranno l’un l’altro in vario modo.
Quasi amici è tratto da un storia vera, sulla quale è stato scritto anche un libro, ed evidentemente è una storia che ha colpito nel segno, giacché il film in patria è stato campione d’incassi, e con cifre da capogiro per il paese d’oltralpe.
Svariati anche i riconoscimenti, che devo dire essere meritati: da un certo punto di vista il film non sembra proporre molto (non c’è una trama di spicco, non vi sono attori di spicco, men che meno vi sono effetti speciali o qualcosa di eclatante che possa attirare l’attenzione, e non c’è nemmeno una storia romantica, se non brevissimi accenni assolutamente marginali)… ma nonostante ciò il film finisce per proporre tanto, tanto che mi sento di consigliarlo.
Nel caso, buona visione.
Fosco Del Nero
Titolo: Quasi amici (Intouchables).
Genere: commedia.
Regista: Olivier Nakache, Éric Toledano.
Attori: François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Audrey Fleurot, Clotilde Mollet, Alba Gaïa Bellugi, Cyril Mendy, Christian Ameri, Grégoire Oestermann.
Anno: 2011.
Voto: 7.
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