Il primo film che ho visto di Vincenzo Natali è stato il suo primo lungometraggio, ossia The cube, film di grande successo considerando il fattore esordio e il suo genere davvero strano.
Tuttavia, l’unico suo film ad essere recensito nel blog è Cypher, giacché il precedente lo avevo visto prima dell’apertura del blog.
E ora veniamo al terzo film di Natali che vedo, ossia Splice.
Intanto, vien facile notare che nessuno dei tre titoli è stato tradotto in italiano, non so se per coincidenza o per richiesta del regista, ma tant’è.
La seconda similitudine è la tecnologia, peraltro vissuta sempre in maniera opprimente e negativa, temo evidentemente caro al regista canadese (ma di evidente origine italiana): in The cube al centro del film vi era una tecnologia a dir poco straordinaria, il cubo per l’appunto; in Cypher si era al centro di un mondo futuristico a metà strada tra realtà e finzione; mentre in Splice siamo alle prese, sempre in un futuro prossimo, con degli studi biologici talmente tanto avanzati da riuscire a creare in laboratorio delle creature non esistenti in natura.
Ecco la trama sommaria di Splice: Clive (Adrien Brody; The village, Il treno per il Darjeeling, Detachment - Il distacco, Predators, Grand Budapest Hotel) ed Elsa (Sarah Polley; La vita segreta delle parole, Le avventure del barone di Munchausen, Mr. Nobody) sono una coppia di biologi di grande talento, tanto che sono a capo di un laboratorio di ricerca il cui obiettivo è quello di sintetizzare una proteina utile a sconfiggere praticamente ogni tipo di malattia.
Parallelamente a questo lavoro, che evidentemente per loro non era abbastanza, i due hanno un interesse ulteriore: si dilettano nel creare vita dal niente.
Lo fanno con i due esseri destinati ad essere la “fonte” della loro proteina magica, due esseri informi simili a grossi vermi tozzi. E lo fanno, soprattutto, con un essere nato da un incrocio genetico tra più razze animali, tra cui quella umana, che va oltre ogni loro previsione, divenendo una creatura senziente vera e propria, benché assai strana e anche inquietante.
I due peraltro sono coppia nel lavoro e anche nella vita, e come due novelli Adamo ed Eva si lanciano nella creazione di una terza e nuova creatura… anche in questo caso con la donna che tenta e trascina l’uomo, che non riesce a dirle di no, come fa notare il fratello di lui.
Anche in questo caso, l’esito è imprevisto ed esiziale, a sottolineare la solita morale per cui a giocare a fare Dio non si ottiene nulla di buono.
Il film, peraltro, parte come commedia con elementi sentimentali, e poi man mano muta in drammatico, thriller e persino horror… con una trasformazione eccessiva e poco motivata.
E soprattutto tramite una sceneggiatura davvero poco convincente: come sempre, nei film horror i protagonisti si comportano in modo stupido, cosa davvero poco spiegabile nel caso di due presunti cervelloni come i protagonisti di Splice.
Insomma, l’intera storia non regge… e sto sorvolando sul fatto che venga creata una creatura a metà strada tra l’essere umano, il canguro, lo scorpione, la capra, e qualcos’altro ancora.
E sto sorvolando anche sulla questione sessuale, anch’essa senza senso, messa solo per rendere più torbida la storia… un pessimo segnale per un regista, giacché significa che è alla frutta.
Insomma, Vincenzo Natali sembra aver fatto solo passi indietro dal suo primo film, davvero innovativo e ispirato, tanto che in seguito si è dedicato prevalentemente a serie tv, e non più a film.
Fosco Del Nero
Splice - Vincenzo Natali (film fantascienza)
Titolo: Splice (Splice).
Genere: fantascienza, thriller, drammatico, horror.
Regista: Vincenzo Natali.
Attori: Adrien Brody, Sarah Polley, Delphine Chanéac, David Hewlett, Abigail Chu, Brandon McGibbon, Stephanie Baird, Amanda Brugel.
Anno: 2009.
Voto: 5.
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