Slide # 1

Slide 1

Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

Slide # 2

Slide 2

L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

Slide # 3

Slide 3

Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

Slide # 4

Slide 4

Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

Slide # 5

Slide 5

Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 14 novembre 2017

L’attimo fuggente - Peter Weir

Non mi ero mai visto per intero L’attimo fuggente, ma ne avevo visto solo spezzoni, per il semplice fatto che non mi aveva mai ispirato.
Robin Williams, uno dei suoi protagonisti, per quanto qui un po’ defilato e sullo sfondo, è mai stato uno dei miei attori preferiti, per cui non avevo neanche quell’attrattiva.
Nemmeno il fatto che il film fosse spesso consigliato come film didattico, e anzi proprio di genere esistenziale, mi aveva spinto a vederlo… fino ad ora.

Ebbene, tutte le mie impressioni di base sono state confermate, compresa la mia reticenza inconscia a non considerarlo come film “esistenziale”.

Ma andiamo con ordine, partendo dalla trama sommaria: siamo nel New England del 1959, e segnatamente nella scuola di Welton, una scuola superiore rinomata per i suoi risultati e per la preparazione offerta alla futura università, oggetto di desiderio di molte famiglie benestanti e altolocate.
È una scuola maschile, peraltro, il che ci propone protagonisti quasi esclusivamente maschili, con l’eccezione di qualche madre di famiglia e di qualche ragazza di una vicina scuola mista.

I protagonisti della storia sono diversi: si tratta di un gruppo di ragazzi della suddetta scuola, tutti tra i sedici e i diciassette anni, tra cui spiccano Neil Perry, Todd Anderson e Knox Overstreet.
Ma vi sono anche Charlie Dalton, Richard Cameron, Steven Meeks, e Gerard Pitts.
Su di essi acquisisce via via una forte influenza il professor John Keating (Robin Williams; Al di là dei sogni, L’uomo bicentenario, Patch Adams, La leggenda del re pescatore), il nuovo insegnante di letteratura, il quale li indirizza al pensare con la propria testa e al non conformismo. Nonché alla bellezza delle poesia e della vita.

Peccato che l’ambiente in cui essi vivono, ragazzi e professore, sia tutt’altro che libertario, tanto che due delle quattro parole d’ordine dell’istituto sono "disciplina" e "tradizione", cosa che porterà problemi sia agli uni che all’altro.
Più che problemi, in verità: veri e propri drammi...

Essenzialmente L’attimo fuggente è un ottimo film: molto ben realizzato, molto ben recitato, con un’ambientazione convincente e una storia intrigante.
Vi sono presenti inoltre molte citazioni o motteggi che hanno un effettivo valore educativo e ispirante, anche se non ci indirizziamo mai sull'esistenziale come mi era stato erroneamente detto da molti; in compenso, nell'indicare libertà e bellezza il film ha certamente un suo valore e in questo senso può insegnare e trasmettere qualcosa.

Eppure, c’è un però, il quale è un però molto simile a quello del film Into the wild: i protagonisti finiscono male ed effettuano scelte autodistruttive (in questo film persino ipocrite), il che contraddice in pieno quanto “insegnato” nella storia.
Nonostante la scena finale della gratificazione consolatoria da parte dei ragazzi, che si alzano in piedi sui tavoli per solidarietà nei confronti del loro professore, il messaggio inconscio che passa è questo: agisci così e avrai problemi. 
L’energia che passa come sfondo è questa: è meglio conformarsi e obbedire, giacché se ti comporti altrimenti otterrai problemi ed eventi negativi.

Il messaggio negativo non sta solo nei problemi esteriori (punizioni, espulsioni, etc) ma anche e soprattutto nella mancanza di forza interiore (tradimento, suicidio, etc): in tal senso la storia insegna in senso inverso; prima insegna due passi da un lato, e poi ne insegna cinque dall'altro lato, come fosse un gambero che va all'indietro.

Ciò, dal mio punto di vista, rende il prodotto in parte educativo e in parte diseducativo; o, come minimo, "educativo con riserva", tenendo ben presente i fattori esposti.
Con molta riserva, a dirla tutta, dal momento che uno dei protagonisti, forse quello che aveva subito più di tutti l'influenza del professore, si suicida: d'accordo che il gruppo si chiamava la "setta dei poeti morti"... ma il ragazzo lo ha preso troppo alla lettera.

Ad ogni modo, mettendo da parte gli elementi negativi-diseducativi evidenziati, ho segnato le citazioni più ispiranti del film, e con esse chiudo la recensione de L’attimo fuggente, il quale, comunque, come film mi è piaciuto.

“Cogli la rosa quand’è il momento.”

“Cogliete l’attimo.
Rendete straordinaria la vostra vita.”

“Qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo.”

“Il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuire con un verso.
Quale sarà il tuo verso?”

“È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarlo da un’altra prospettiva.”

“Dovete combattere per trovare la vostra voce.
Più tardi cominciate a farlo, più grosso è il rischio di non trovarla affatto.
Molti uomini hanno vita di quieta disperazione: non vi rassegnate a questo.”

“Osate cambiare, cercate nuove strade.”

“Due strade trovai nel bosco, e io scelsi la meno battuta.
È per questo che sono diverso.”
(citazione di Robert Frost, poeta statunitense)

“C'è un tempo per il coraggio e un tempo per la cautela... e il vero uomo sa come distinguerli.”

Fosco Del Nero 



Titolo: L’attimo fuggente (Dead poets society).
Genere: drammatico, psicologico.
Regista: Peter Weir.
Attori: Robin Williams, Ethan Hawke, Norman Lloyd, Robert Sean Leonard, Josh Charles, Gale Hansen, Dylan Kussman, Allelon Ruggiero, James Waterston.
Anno: 1989.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

Il mondo dall'altra parte