Il film recensito oggi è Il cacciatore di giganti, diretto da Bryan Singer nel 2013.
Prima cosa: Bryan Singer è un regista non troppo prolifico, e mai divenuto regista di alto livello, ma che comunque si è segnalato per alcuni buoni lavori, come I soliti sospetti o X-Men, dedicandosi però maggiormente al lavoro di produttore, sia di film che di serie tv.
Secondo punto: il genere de Il cacciatore di giganti.
Siamo in pieno fantasy fiabesco avventuroso, il quale peraltro non parte da una sceneggiatura completamente originale, ma riadatta la fiaba, famosa più nel mondo anglosassone che da noi, di Jack e la pianta di fagioli: quella in cui vi erano dei fagioli magici capaci di far crescere una pianta enorme verso il cielo… con la quale però si avevano più guai che altro.
Ed ecco per l’appunto la trama de Il cacciatore di giganti: siamo nel Regno di Cloister, il quale è governato dal buon Re Brahmwell (Ian McShane; Scoop, I pilastri della terra, Gesù di Nazareth, Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare), padre della Principessa Isabelle (Eleanor Tomlinson; The illusionist, La mia vita è un disastro), per la quale egli ha già programmato un matrimonio con Lord Roderick (Stanley Tucci; Il diavolo veste Prada, Hunger games, Amabili resti), uomo assai più grande di lei che lei non ama.
La giovane però non solo è insofferente a tale decisione del padre, ma anche alle costrizioni della vita di corte, tanto che sovente se ne avventura fuori. In una di tali escursioni, conosce Jack (Nicholas Hoult; About a boy, X-Men - L’inizio, Warm bodies), un giovane contadino non particolarmente portato per gli affari della gestione della fattoria, e più portato a lettura e leggende.
Tanto portato che gli finiranno in mano i fagioli magici della fiaba, i quali genereranno a un certo punto un’enorme pianta slanciata verso il cielo… che collegherà la terra degli uomini con quella dei giganti, i quali già una volta erano scesi giù, erano stato sconfitti a fatica e confinati nelle loro terre sospese nel cielo.
Va da sé che essi scenderanno un'altra volta, e sarà un’altra volta guerra...
La storia già si sa, e quel che non si sa in quanto parte di questa specifica sceneggiatura è facile da indovinare fin dall’avvio.
Come dico sempre: se la sceneggiatura non brilla per originalità, deve brillare allora l’esecuzione tecnica, e anche molto se non si vuole partorire un’opera mediocre e priva di interesse.
Il cacciatore di giganti e Bryan Singer riescono in questa impresa?
Sì e no.
Sì perché il cast è ottimo, e peraltro ad esso si aggiunge finanche il sempre valido Ewan McGregor (Trainspotting, Sogni e delitti, Moulin rouge, Big fish, L’uomo che fissa le capre, Star wars 1 - La minaccia fantasma, The island).
Anche gli effetti speciali sono ben fatti, seppur puntano non tanto all’azione spettacolosa e impressionante, quanto ad accattivarsi il pubblico infantile-familiare che è il destinatario di questo film.
Tra i pro inserisco anche l’incipit, narrato in rima e con una sorta di animazione a descrivere le leggende del passato.
No perché la trama è scontatissima, e non vi è alcun colpo di scena ad attendere lo spettatore.
Anche i dialoghi rimangono a livello di base, e ciò non sorprende, giacché il target è di base esso stesso.
Ciò non è poco, si converrà, e rende il film mediano, mediocre, di non rilevante valore, per quanto innocuo e dal suo punto di vista scorrevole.
Insomma, Il cacciatore di giganti non è affatto un film irrinunciabile, per quanto abbia una sua gradevolezza.
Fosco Del Nero
Titolo: Il cacciatore di giganti (The giants’ slayer).
Genere: fantasy, fantastico, avventura, sentimentale.
Regista: Bryan Singer.
Attori: Nicholas Hoult, Eleanor Tomlinson, Stanley Tucci, Ewan McGregor, Ian McShane, Bill Nighy, Warwick Davis, Ewen Bremner, Eddie Marsan, John Kassir.
Anno: 2013.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.