Mi fa veramente specie d’essere arrivato all’età che ho senza che in precedenza nessuno mi avesse mai parlato de Il racconto dell’ancella, romanzo o film; il primo del 1985 e il secondo del 1990.
Certamente in quel periodo le storie di genere distopico non avevano il grande successo che hanno oggi (periodo in cui hanno anticipato le tendenze distopiche della società reale), ma, come contraltare, i film del suddetto genere eran pochi, per cui avrebbero dovuto essere ben noti.
A titolo d’esempio, conosco già da molti anni opere come La fuga di Logan o Brazil, senza contare i classici come Fahrenheit 451 o Orwell 1984.
Ma veniamo a noi e a Il racconto dell’ancella, tratto dall’omonimo romanzo di Margaret Atwood, da cui è stata tratta anche una recente serie tv (datata 2017): in un futuro immaginario descritto come prossimo, gli Stati Uniti non esistono più, e al loro posto si è imposta la cosiddetta Repubblica di Gilead, una sorta di regime totalitario fondamentalista di stampo protestante e fortemente patriarcale, nel quale le donne sono trattate come oggetti o poco più.
A causa di guerre e di catastrofi ecologiche, quasi tutte le persone sono diventate sterili, per cui il bisogno primario della società è quello di generare il più possibile bambini. Così, le giovani donne sono rapite da qualunque contesto (distruzione della precedente famiglia, monasteri cattolici o altre situazioni non riconosciute dalle stato) e, a seguito di un processo di “rieducazione-manipolazione”, trasformate in “ancelle”, ossia concubine destinate all’accoppiamento e alla procreazione assegnate ai comandanti, i leader sociali maschili, i quali non riescono a procreare con le loro mogli e quindi necessitano di nuovi “supporti”. Se l’ancella non funziona, o perché non rimane incinta o perché crea problemi, semplicemente ce ne si disfa e se ne prende una nuova.
Oltre alle categorie delle Mogli (le compagne ufficiali di coloro che hanno diritto di sposarsi e di procreare) e delle Ancelle (le concubine legalizzate finalizzate alla riproduzione), vi sono le Marte (ossia le serve domestiche) e le Zie (le donne di mezz’età responsabili della morale e dell’educazione delle nuove leve di ancelle)… oltre che le prostitute, le quali però ufficialmente non esistono e che parimenti sono destinate agli uomini di alto rango, seppur in contesti non ufficiali.
La storia segue le vicende di Kate, la quale, dopo l’uccisione del marito e il rapimento e la “ridistribuzione” della sua piccola figlia, essendo sana e fertile viene avviata a essere una futura ancella, e poi assegnata a un comandante, tale Fred: lei, quindi, diviene Offred (“of Fred”: proprietà di Fred).
Segue la difficile convivenza: con la moglie gelosa da un lato, con l’uomo dall’altro lato, con le altre ancelle, che spesso spariscono e vengono sostituite senza che si sappia che fine hanno fatto le vecchie, con l’autista-amante Nick e col regime intero, che mostra il suo lato disumano in varie circostanze. Nelle cerimonie di “accoppiamento assistito”, per esempio, o negli assassini pubblici (di donne accusate di qualche reato o di politici sospettati di tradimento).
Il racconto dell’ancella, pur senza utilizzare grandi mezzi tecnici, fa alla grande il suo lavoro, dipingendo una società credibile da un lato e inquietante e disturbante dall’altro.
Ho letto che il romanzo originario è un poco diverso: nell’evoluzione e nel finale, ma non conosco i dettagli. Certamente l’autrice non deve essere una grande fan del genere maschile, visto il tipo di società e di uomini che ha tratteggiato.
Non che le donne ne escano molto meglio, tra le entusiaste collaborazioniste di regime (quasi tutte) e quelle che si adattano allo squallore per paura di ribellarsi (le poche rimanenti).
In conclusione, valutazione molto buona per Il racconto dell’ancella; forse vedrò anche la serie televisiva… e potrebbe valer la pena di leggere anche il romanzo.
Fosco Del Nero
Titolo: Il racconto dell’ancella (The handmaid's tale).
Genere: distopico, drammatico.
Regista: Volker Schlondorff.
Attori: Faye Dunaway, Robert Duvall, Natasha Richardson, Aidan Quinn, Elizabeth McGovern, Victoria Tennant, Blanche Baker, Traci Lind, Zoey Wilson, Kathryn Doby.
Anno: 1990.
Voto: 7.5.
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