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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 22 febbraio 2023

Matrix resurrections - Lana Wachowski

Avevo delle forti remore nell’accostarmi a Matrix resurrections, il quarto film della saga girato a grande distanza dagli ultimi due… i quali a loro volta avevano seguito il primo non nell’immediato, ma sulla scia del grandissimo successo che Matrix aveva maturato negli anni successivi alla sua uscita, tanto da “imporre” due seguiti non previsti.
Un discorso simile si è verificato per Matrix resurrections: seguito non previsto, con l’aggravante di essere prodotto con un budget assai più limitato, nonché con idee ed energie assai più modeste, col risultato finale che è vicino al disastro completo.

Ecco la trama di Matrix resurrections: Thomas Anderson (Keanu Reeves) non si ricorda più di essere stato Neo ed è un programmatore di videogiochi famoso a livello mondiale; egli, infatti, ha realizzato “Matrix”, un videogioco in cui in pratica è riportata la trama del primo film, che egli si ricorda sotto forma di ricordi, che tuttavia tende a confondere con la realtà. Anche per questo, va da uno psicoterapeuta, il quale poi sarà chiamato l’Analista (Neil Patrick Harris).
Quanto a Trinity (Carrie-Anne Moss), è una madre di famiglia con due figli.
Stante il suo nuovo addormentamento, Neo dovrà essere risvegliato di nuovo: ci penseranno tale Bugs e un redivivo Morpheus (interpretato però da un altro attore, come pure l’Agente Smith, anch’egli redivivo e reinterpretato).
Nel corso della storia si scoprirà che è stato l’Analista a resuscitare sia Neo che Trinity, avendo scoperto che erano utili alla sua matrix rivisitata.
Tra gli altri personaggi ricomparsi, si vede anche il Merovingio… ridicolo come tutto il resto.

Riferita la trama per sommi capi, veniamo al commento dell’opera.
Il secondo e il terzo film della saga avevano già perso parecchio rispetto al primo, il quale infatti era stato concepito come film unico, poi “allungato” per sfruttare l’enorme successo del primo Matrix.
Matrix resurrections è talmente lontano dal primo film, ma anche dai due seguenti, da non poter nemmeno essere considerato parte della saga, la quale dal canto mio rimane una trilogia (anzi, un film unico con due seguiti eventuali che lo allargano a trilogia). È lontanissimo sia come qualità cinematografica, ma anche e soprattutto come qualità coscienziale.

Le possibilità sono due: nel realizzare la prima opera i due fratelli, poi divenute sorelle, o hanno avuto un colpo di genio artistico, accogliendo l’ispirazione loro venuta a suo tempo, per poi perderla senza essere più capaci di riproporla, come spesso capita agli artisti… oppure nel mentre si sono venduti al lato oscuro della forza, iniziando a produrre opere di basso tenore coscienziale, tendenti anzi alla ben nota propaganda globalista: sessualità confusa, materialismo, fisicità e adrenalina in luogo di introspezione e coscienza. 

Con lo studio e l’età che avanza le persone interessante ad argomenti “interiori” solitamente diventano più sagge, mentre in questo caso si è assistito a uno spettacolare salto all’indietro: dunque, o ci si è persi nel successo mondano oppure ci si è fatti corrompere per abbandonare quanto si era realizzato in precedenza e anzi divenire gli emblemi di qualcos’altro.

Tra le altre cose, in questo film abbiamo due tipi di mezz’età che ancora giocano con i combattimenti di arti marziali e i giubbotti di pelle, dei personaggi tra il marketing e i social media, un’analista dall’aria sadica che nella realtà è un emblema del mondo omosessuale, una coppia lesbica, una Miss Mondo, azione e combattimenti a non finire… e del discorso (e della sostanza) di Matrix, sull’addormentamento di massa e la necessità di risvegliarsi, non c’è quasi niente.

In verità qualcosina c’è, ed è lo stesso Analista a riferirlo a fine film. Sembra tuttavia quasi una dichiarazione di sconfitta del genere umano e di resa di chi ha prodotto il film: “I pecoroni non saranno con voi: a loro piace il mio mondo. Loro non voglino libertà o emancipazione: loro vogliono essere controllati”. A proposito, la figura di Neil Patrick Harris (in dimenticabile in How I met your mother) fa tendere il prodotto al comico, o comunque al grottesco.

La suddetta frase finale fa passare in sordina il poco che c’è stato in precedenza, che comunque riporto per dovere di cronaca. 

“Più uno cerca, più uno trova.”

“Questo non è il mondo reale.”

“Chi sei e che cosa devi fare?”

“Ho smesso di combattere.”

Un ultimo commento: l’autocitazionismo è quasi imbarazzante. Sono moltissimi gli spezzoni dei precedenti film riportati in questo, tipo "taglia e incolla", forse per carenza di idee o forse per mettere su schermo certi attori che non hanno partecipato a questo quarto film. Sta di fatto che, più che portare valore, tale auto citazionismo non fa altro che evidenziare, per contrasto, la pochezza di Matrix resurrections.

Fosco Del Nero



Titolo: Matrix resurrections.
Genere: fantascienza, azione.
Regista:  Lana Wachowski.
Attori:  Keanu Reeves, Carrie-Anne Moss, Neil Patrick Harris, Yahya Abdul-Mateen II, Jessica Henwick, Jonathan Groff, Priyanka Chopra, Ellen Hollman, Jada Pinkett Smith, Daniel Bernhardt, Christina Ricci.
Anno: 2021.
Voto: 3.
Dove lo trovi: qui



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