Da ragazzo avevo appezzato molto il film horror Haunting – Presenze, tanto che dopo averlo visto mi ero letto anche il romanzo che lo aveva ispirato, ossia L'incubo di Hill House (intitolato anche La casa degli invasati) di Shirley Jackson.
Avendo saputo che di recente era stata prodotta una serie dedicatagli, intitolata The haunting, ho deciso di guardarla, pur avendo visto che solo una stagione era dedicata a Hill House, mentre l’altra era dedicata invece a Bly Manor, un’altra antica dimora misteriosa e pericolosa.
Anzi, ho fatto l’errore di guardare per prima la seconda stagione, quella su Bly Manor: errore veniale, comunque, visto che le due stagioni sono completamente indipendenti, se si eccettua la curiosa scelta di riciclare molti degli attori, utilizzati nelle due serie per diversi personaggi.
Dico subito una cosa: si vede che The haunting è prodotta da Netflix per via della (solita) propaganda mondialista che vi è stata messa dentro, a cominciare dalle relazioni omosessuali-lesbiche inserite in entrambe le stagioni, che non solo non c’entravano niente con le due trame (e in particolare con la trama di L'incubo di Hill House, letteralmente stravolta rispetto alla storia e ai personaggi originali), ma che rendono tutto quanto tra l’imbarazzante e il ridicolo. Già solo questo elemento rischia di mandare a monte l'opera… purtroppo, quando si è costretti a mettere certi elementi perché costretti dal “padrone”, l’intero progetto perde di valore, com’è sempre quando di mezzo ci sono propaganda e manipolazione.
Detto questo, e facendo finta di nulla relativamente a tale fattore, la seconda stagione, ossia Bly Manor, si rivela molto ben fatta e interessante, sia nell’atmosfera sia nella sceneggiatura. Alcuni personaggi sono ben caratterizzati, anche se non tutto convince.
Riguardo alla prima stagione, invece, ossia Hill House, le cose sono peggiori: si inizia subito con la scena omosessuale e poi si va avanti, tuttavia incespicando spesso, tra personaggi, dialoghi, sceneggiatura e i numerosi effetti sonori/visivi spaventanti, tipici dei prodotti orrorifici di basso livello. Peraltro, essendovi un discreto numero di personaggi, ritratti sia da giovani che da adulti, ed essendovi molti cambi di scena e salti tra passato e presente, sulle prime si fa fatica a seguire la narrazione.
In effetti, forse se avessi iniziato dalla prima stagione-storia non sarei arrivato alla seconda… nonostante anche la serie dedicata a Hill House possa vantare scene o episodi di valore, come quello dedicato alla “Donna dal collo storto”.
Essendo partito dalla seconda stagione, invece, ho poi guardato (e concluso) la prima, per poi recensire il tutto.
Preciso peraltro che l’ideatore del prodotto è Mike Flanagan, creatore del gioiello Midnight mass, una breve serie indipendente… nella quale non ha dovuto mettere per forza la solita (e imbarazzante) propaganda globalista. Ma magari è solo un caso. In compenso, ci ha messo antichi angeli veterotestamentari e vampirismo: un elemento comunque interessante.
Concludendo, The haunting è un'opera interessante, a cominciare dalla concezione delle due stagioni parallele, da un lato sorelle ma dall'altro lato indipendenti: ci sono elementi filmici di valore e il tutto è ben confezionato. Peccato per gli elementi forzati che stonano col tutto e ne abbassano livello e valore.
Fosco Del Nero
Titolo: The haunting (The haunting).
Genere: serie tv, horror.
Ideatore: Mike Flanagan.
Attori: Victoria Pedretti, Tahirah Sharif, Alex Essoe, Oliver Jackson-Cohen, Martin McCreadie, Jim Piddock, Kate Siegel, Henry Thomas, Rahul Kohli, T'Nia Miller, Michiel Huisman, Carla Gugino, Timothy Hutton, Elizabeth Reaser, Amelia Eve, Tahirah Sharif, Amelie Bea Smith, Benjamin Evan Ainsworth.
Anno: 2018-2020.
Voto: 6.
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