Partiamo da un punto: si sono visti opere migliori di Kusturica (Underground; Gatto nero, gatto bianco; La vita è un miracolo).
Sgombrato il campo da questo dubbio, veniamo al film in questione, Il tempo dei gitani, una delle prime del regista bosniaco, con la quale egli intendeva descrivere lo stile di vita rom.
Il protagonista è Perhan, figlio di una zingara ma praticamente allevato dalla nonna, sorta di guaritrice del sobborgo di Sarajevo in cui iniziano le vicende.
Lo stesso Perhan è dotato di strani poteri, sotto forma di telecinesi (sposta con la forza del pensiero coltelli e oggetti metallici).
Il ragazzo ha anche una sorellina, la quale ha un serio problema a una gamba. Inoltre ha anche un'innamorata, Azra.
I quindici anni però ci mettono poco a diventare età adulta e a portare preccupazioni e problemi: lo zio del ragazzo è una testa calda, Perhan deve accompagnare la sorellina e il boss della zona in Italia perchè sia curata, viene costretto a "lavorare" per gli "uomini d'affari" rom, viene deluso dalla sua Azra e anche dal boss.
Il tempo dei gitani, iniziato con toni ludici, finisce nel sangue, tra vendette e controvendette.
Ciò che maggiormente colpisce del film è, paradossalmente, la sua seconda ambientazione: una Milano vista dall'altra parte, quella dei rom che vivono nelle roulotte e pensano che l'Italia sia un paese da sogno.
Un aspro contrasto con la povera ma calda umanità dei rom.
E' proprio questo, a mio avviso il pregio maggiore di Kusturica: il fascino di un nuovo punto di vista.
Fosco Del Nero
Titolo: Il tempo dei gitani (Dom za vesanje).
Genere: drammatico, commedia, sentimentale.
Regista: Emil Kusturica.
Attori: Bora Todorovic, Davor Dujmovic, Ljubica Adzovic.
Anno: 1989.
Voto: 6.
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