Un'altra produzione dello Studio Ghibli e un altro bellissimo film, sebbene probabilmente un poco sotto gli standard della casa nipponica... ma solo perché gli standard dello Studio Ghibli sono altissimi (Nausicaa, La città incantata, Il castello errante di Howl, etc).
Pom Poko nasce da un soggetto di Hayao Miyazaki, ma è diretto da Isao Takahata.
L'impronta del primo, comunque, si vede tutta, sia nella tematica ambientalista, sia nel tono delle vicende, a metà tra impegno e umorismo.
Tecnicamente, inoltre, Pom Poko è un film fantastico, giacché i protagonisti dello stesso sono i tanuki, dei cani-procioni parlanti e dotati di poteri magici.
Sì, avete letto bene!
La trama in breve è la seguente: la colonia dei tanuki viveva tranquilla nelle montagne, quando le stesse sono invase dagli uomini e dal loro progetto di espansione urbana. Il progetto umano è quello di realizzare dal niente una città, Tama New Town, di circa 300.000 abitanti.
Va da sé che i tanuki non gradiscono questa espansione e decidono di contrattaccare. In seno alla colonia, tuttavia, vi sono due correnti di pensiero: quelli che vorrebbero un'azione forte e violenta, atta a dissuadere definitivamente gli uomini, e quelli che preferirebbero una linea più morbida, utile a far capire agli umani che non sono graditi, senza tuttavia scatenare una vera e propria guerra.
Queste due linee di pensiero si alternano, con i tanuki impegnati sia in vere e proprie azioni distruttive, sia in messinscene dal taglio più burlesco. In entrambi i casi, essi si avvalgono di un loro potere, coltivato all'occorrenza: la metamorfosi.
Sì, perché nel film i tanuki, come altri animali (le volpi per esempio), possono mutare il loro corpo, assumendo le sembianze più disparate, tanto che la zona acquisterà presto fama di luogo infestato dai fantasmi (divertente in particolare la scena del poliziotto e delle persone senza faccia).
Il contrattacco dei tanuki subisce però un inconveniente: la cultura umana si affaccia lentamente nella loro vita, sotto forma di televisione, hamburger, patate fritte, etc. In sostanza, essi non vogliono più che gli uomini se ne vadano, per non dover rinunciare a queste cose, che si procurano di soppiatto, ma desiderano solo che non invadano i loro territori.
Ma l'uomo non si ferma, e in breve i tanuki avranno intorno a sé molto cemento e poco cibo. Chiameranno dunque in occorso tre procioni-santoni esperti nell'arte della metamorfosi...
Va detto che i disegni sono ottimi, anche se la cosa era quasi scontata, trattandosi di un prodotto dello Studio Ghibli, e anche le animazioni sono fluide e convincenti.
Ciò che colpisce maggiormente di Pom Poko è il mix tra commedia e dramma: entrambi gli elementi sono molto forti, e il film d'animazione sa far ridere quanto riflettere, in particolare sull'ignoranza umana e la sua incuranza nell'invadere e distruggere gli habitat altrui.
Inevitabilmente, si finisce per tifare per i tanuki, che sono vittime dell'urbanizzazione umana e che sono descritti come una razza allegra e positiva nonostante le difficoltà. Il genere umano, da questo quadro, non esce molto bene.
Commovente, pur nella sua semplicità, il finale del film, con una canzone essa stessa miscuglio tra spirito drammatico e ludico.
Fosco Del Nero
Titolo: Pom Poko (Heisei Tanuki Gassen Ponpoko).
Genere: anime, animazione, fantastico, commedia, drammatico, musicale.
Regista: Isao Takahata.
Anno: 1994.
Voto: 8.5.
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