Dopo la parentesi di Macross 7 Trash, letto nella sua interezza, torno a recensire un manga di cui non ho continuato la lettura oltre il primo numero.
Il manga in questione è Wedding peach, disegnato dal duo Sukehiro Tomita e Nao Yazawa negli anni tra il 1994 e il 1996, ma portato in Italia solo nel 2004.
Francamente, si potevano risparmiare di portarlo, e forse non è un caso che l’operazione è stata fatta negli anni del boom dei manga in Italia, laddove il genere del fumetto giapponese nei decenni precedenti era stato più che altro un fenomeno di nicchia (e, posto che era poca la domanda, era poca anche l’offerta, mentre poi sono state importate caterve di manga, spesso di dubbia qualità).
Ecco in breve la storia di questo fumetto: la protagonista è Momoko Hanasaki, che frequenta il primo anno delle scuole medie con le amiche Yuri Tanima e Hinagiku Tamano.
Le tre ragazze, oltre all’amicizia e alla scuola, hanno anche un’altra cosa in comune: la simpatia per Kazuya Yanagiba, capitano della squadra di calcio della scuola.
Un bel giorno, Momoko viene attaccata da un losco figuro, di nome Pluie, accompagnato peraltro da uno strano esserino, di nome Jama-Pi.
I due si rivelano essere degli emissari della Tribù dei Demoni, guidata da Reine Deviler.
Solamente l’intervento dell’Arcangelo Limone salverà dalla situazione Momoko, alla quale il suo biondo salvatore donerà il Saint Miroir, che, dietro la pronuncia di una formula magica (che vi risparmio), trasforma la ragazza in una supereroina.
Probabilmente l’Arcangelo Limone glielo dona per non doverla vedere un’altra volta, di modo che da lì in poi lei se la cavi da sola…
Per una curiosa coincidenza “non doverla vedere un’altra volta” è anche la mia posizione ufficiale verso Momoko e Wedding peach, un fumetto veramente inutile.
Già la scelta dei nomi di cose e personaggi (Saint miroir, Arcangelo Limone, Reine Deviler) fa intuire quanta scarsa o nulla originalità e senso estetico vi siano nell’opera, che dura solo sei volumi, ma che non merita nemmeno la lettura del primo.
Anzi, mi domando come mai la Star Comics abbia deciso di importare il fumetto in Italia… forse la fascia di pubblico supposta era quella delle bambine-adolescenti, e in particolare di quelle prive di buon gusto.
Ad ogni modo, io il mio parere ve l’ho dato, poi vedete voi che fare.
L’unica cosa buona di Wedding peach è che almeno non è fastidioso (ci sono film e fumetti che sono peggio che inutili, e per l’appunto irritanti).
Fosco Del Nero
Genere: sentimentale, commedia.
Autore: Sukehiro Tomita, Nao Yazawa.
Anno: 1994-1996.
Voto: 4.
Dove lo trovi: qui.