Oggi recensisco un film che contraddice in modo palese il mio principio di scelta per film e libri (che uso più per i libri, a dire il vero, posto che si fa in fretta a vedere un film, mentre un libro ti porta via più tempo), basato sostanzialmente sulla qualità conosciuta o sulla fama di chi lo produce.
L’unico motivo di scelta de La coniglietta di casa (titolo che ho trovato in qualche elenco di film su internet), difatti, consisteva nel fatto che in esso recitava Anna Faris, un’attrice che mi è molto simpatica e che mi aveva fatto ridere non poco in film come Scary movie 3 (e in effetti essa si è specializzata nei film comico-demenziali).
A parte questo, onestamente mi aspettavo pochino dal suddetto film, e difatti pochino ho avuto.
Ma andiamo con ordine, partendo dalla trama de La coniglietta di casa: Anna Faris è Shelley, coniglietta storica della Playboy Mansion, la grande e lussuosa villa di Hugh Hefner, per l’appunto il magnate della nota rivista sexy.
Un bel giorno, però, Shelley riceve una lettera dello stesso Hugh, che la invita a lasciare la casa; la bionda, che sognava la sua prima copertina da playmate, passa così dalle stelle alle stalle.
La ragazza, tuttavia, di animo assai positivo, cerca subito una nuova sistemazione, e si accaserà al club femminile Alpha Zeta, che sta giustappunto cercando qualcuno capace di risollevarne le sorti…
La coniglietta di casa è un film comico, e anzi spesso demenziale, e questo è ok, non è una vergogna.
Anzi, esistono film comico-demenziali di grande qualità, come, secondo me, lo stesso Scary movie 3 o lo spassosissimo Fatti, strafatti e strafighe.
Il problema di questo film è che gli skatch sono spesso scontati e poco divertenti, e che non vi sono praticamente contenuti ad eccezione di qualche banale luogo comune, assai prevedibile ex ante.
Inoltre, la gran parte dei personaggi protagonisti (le ragazze del club, sostanzialmente) risulta imbarazzante sulle prime, e poco credibile sulle seconde, per via di una trasformazione troppo repentina.
Alla fine della fiera, il film produce solo tre effetti positivi:
- strappa qualche sorriso, anche se troppo pochi,
- mostra diverse belle ragazze,
- genera simpatia per il personaggio di Shelley, tanto ingenua e semplice quanto positiva e generosa.
E, peraltro, è proprio il personaggio di Shelley a rimanere più impresso de La coniglietta di casa, salvando il film da un misero 4 e portandolo a un meno catastrofico 5.
Comunque troppo poco…
Fosco Del Nero
Titolo: La coniglietta di casa (The house bunny).
Genere: demenziale, comico, commedia.
Regista: Fred Wolf.
Attori: Anna Faris, Colin Hanks, Emma Stone, Katharine McPhee, Kat Dennings, Beverly D'Angelo, Lauryn Hill, Rumer Willis, Kiely Williams.
Anno: 2008.
Voto: 5.
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