Into the wild - Nelle terre selvagge è un film girato da Sean Penn nel 2007, dopo un lungo corteggiamento al romanzo da cui è stato tratto, Nelle terre estreme, scritto da Jon Krakauer e ispirato alla vera storia di Christopher McCandless.
Christopher è un giovane della West Virginia il quale, per un senso di rifiuto verso i suoi genitori e la società consumistica in cui è immerso, subito dopo gli studi, parte per girare il continente americano, dopo aver praticamente fatto terra bruciata dietro di sé: tutti i suoi risparmi dati in beneficenza, nessun recapito dato ai parenti e partito di punto in bianco verso il nulla (o il tutto, dipende dai punti di vista) della natura.
Nel suo girovagare per Stati Uniti e Messico, il giovane, che per la sua avventura sceglie lo pseudonimo di Alexander Supertramp, vive in molti luoghi, conosce molte persone, spesso viaggiatori come lui, effettua saltuariamente qualche lavoretto per procurarsi gli strumenti che gli servono.
Aiutato in questo anche dalle persone che conosce lungo il cammino: gli hippie Jan e Rainey, sorta di nuovi genitori del ragazzo; Wayne Westerberg, un agricoltore con qualche problema con la giustizia; Tracy, una giovane cantautrice (interpretata dall’ora famosa Kristen Stewart, protagonista di Twilight) che si innamorerà di lui; Ron, un anziano reduce della guerra che si affezionerà anch’egli al ragazzo.
Ragazzo che, tuttavia, non si ferma da nessuna parte, alla ricerca del suo sogno e in fuga dal tormento del suo passato (riproposto sotto forma di flashback durante l'arco di tutto il film).
In effetti, Christopher-Alexander non è dipinto tanto come un idealista alla ricerca dell’eden perfetto o di esperienze capaci di espandere la sua coscienza, ma come un’anima tormentata che fugge da qualcosa, e che perdonerà ciò da cui è fuggito solo negli ultimi istanti della sua vita.
La voce narrante del film è quella di Carine (Jena Malone; Donnie Darko, Sucker punch, Hunger games 2 - La ragazza di fuoco), sorella di Chris, che accompagna lo spettatore nei vari momenti della vita del fratello, suddivisa in cinque parti tra l’infanzia e l’ultimo periodo in Alaska.
Into the wild - Nelle terre selvagge in sostanza è un road movie che inneggia alla libertà, alla semplicità e all’anticonformismo, e che in questo senso ha avuto un grande successo soprattutto presso il pubblico giovanile (su Facebook a un certo punto era pieno di "Supertramp"... ma immagino solo su Facebook).
Film e attore principale (Emile Hirsch; Speed racer, Venuto al mondo), inoltre, hanno ricevuto anche dei premi dalla critica… ma anche delle critiche, legate soprattutto alle scene di uccisioni e smembramenti di animali (che la produzione ha dapprima definito finti, oppure trovati già morti, per poi divagare).
Oltre a questo punto, emerge inevitabile anche una domanda (che chi non ha ancora visto il film e lo vuol vedere farebbe meglio a non leggere): ha senso rifiutare la società in toto, specie se la destinazione è una morte di stenti ad appena 24 anni? Ma soprattutto ha senso andare a vivere nella natura in uno dei suoi luoghi meno ospitali e più impervi, quando invece il corpo umano è fatto per vivere nei climi caldi temperati e tropicali, dove peraltro c'è cibo naturale e adatto al corpo umano in abbondanza, mentre nei luoghi freddi bisogna per forza uccidere animali per trovare qualcosa da mangiare? E il rispetto per la vita, propria e delle altre creature, dov'è?
Lo stesso Christopher McCandless-Alexander Supertramp, pur non pentendosi della sua scelta, si accorge alla fine che “happiness is only real when shared”, ossia che la felicità è vera solo se condivisa, e che dunque, a suo dire, non ha senso cercarla nelle cose materiali o negli eventi in sé, ma solo nell’incontro con gli altri.
Punti di vista, e scelte di vita, visto che vi è anche chi pensa che l’unico posto in cui trovare la felicità sia dentro se stessi, e quindi nemmeno nell’incontro con gli altri come arriva a pensare il protagonista di Into the wild , il quale peraltro giunge al suo epilogo solitario dopo una vita sì all'insegna della libertà, ma anche motivata da una fuga da qualcosa e da un senso di carenza onnipervadente, ciò che è quel che lo spinge a cercare... e a cercare fuori, peraltro, ossia nel posto sbagliato, anche se pure il fuori può aiutare.
Comunque, alla fine della fiera, Into the wild - Nelle terre selvagge è un film che ho gradito nel suo incedere, nonostante le varie criticità indicate, compreso il finale... il quale pare dimostrare il fallimento piuttosto che il successo della scelta di vita del giovane, e quindi per converso la negazione di quanto proposto nel film.
Ma, anche questa, è una considerazione personale, e come sempre basta prendere dalle cose ciò che è bello e ispirante e depositare ciò che è difficile nel cassetto di quello che è servito per arrivare a un certo punto e per imparare qualcosa.
In conclusione, seguono alcune frasi estratte dal film.
"Così ora, dopo due anni di cammino, arriva l'ultima e più grande avventura. L'apogeo della battaglia per uccidere il falso essere interiore suggella vittoriosamente la rivoluzione spirituale. "
"Non mi servono i soldi; rendono le persone prudenti."
"Puoi fare tutto, puoi andare dappertutto."
"I soldi, il potere, sono illusioni.
E' già tutto quassù."
"Se vuoi qualcosa nella vita, allunga la mano e prendila."
"L'essenza dello spirito dell'uomo sta nelle nuove esperienze."
"Ti sbagli se pensi che le gioie della vita vengano soprattutto dai rapporti con le persone.
Dio ha messo la felicità dappertutto, è ovunque: in tutto ciò di cui possiamo fare esperienza... abbiamo solo bisogno di cambiare il modo in cui guardiamo le cose."
"Quando si perdona si ama, e quando si ama la luce di Dio scende su di noi."
Fosco Del Nero
Titolo: Into the wild - Nelle terre selvagge (Into the wild).
Genere: drammatico, avventura.
Regista: Sean Penn.
Attori: Emile Hirsch, Jena Malone, William Hurt, Marcia Gay Harden, Brian Dierker, Kristen Stewart, Catherine Keener, Jim Gallien, Vince Vaughn, Hal Holbrook.
Anno: 2007.
Voto: 6.5.
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