Oggi recensisco uno degli ultimi film di Woody Allen che mi sono rimasti da vedere della sua enorme filmografia: Hollywood ending, girato nel 2002, in un periodo particolarmente fecondo di film di qualità (La maledizione dello scorpione di giada, Anything else, lo stesso Hollywood ending), per quanto spesso non tanto apprezzati dal pubblico, particolarmente dal pubblico statunitense con cui Allen non ha mai avuto un grande feeling.
Il che, curiosamente (ma neanche troppo, conoscendo Allen) è proprio la trama di Hollywood ending, forse il film più autobiografico di Woody Allen.
Abbiamo difatti un regista di talento, Val Waxman (lo stesso Woody Allen), il quale, dopo aver avuto un grande successo in passato, con tanto di conquista di Oscar, al momento è snobbato dai produttori, costretto ad accettare ingaggi come regista di spot pubblicitari.
Il problema di fondo: la fama di persona volubile ed emotiva, nonché pretenziosa, peraltro reduce dallo squilibrio di due matrimoni falliti… proprio come Woody Allen.
Accade però che la sua seconda moglie, Ellie (Tea Leoni; Amori e disastri, Spanglish), lo stimi ancora grandemente come professionista, nonostante ne ammetta i problemi psicologici, tanto che lo propone per una pellicola ambiziosa ambientata a New York, città che Hal conosce come le sue tasche (proprio come Allen che ci è nato).
Tuttavia Hal Jaeger, nuovo compagno di Ellie e direttore della casa produttrice del film, non è convinto della proposta, come peraltro anche altri personaggi coinvolti.
Alla fine, comunque, il film andrà ad Hal, il quale troverà in esso anche una particina per la sua attuale compagna, Lori (Debra Messing; Will & Grace, Celebrity).
Hollywood ending propone il solito Woody Allen, o perlomeno il solito del passato, tutto vivacità e battute brillanti, ma in questo film c’è qualcosa di più: accanto ai problemi psicologici (insicurezze varie, nonché la trovata geniale della cecità psicosomatica proprio in avvio di riprese), c’è anche una visione più generale che sa di ispirazione, e che, conti alla mano, va a parlare di fiducia e di intuizione, di giudizio e di accettazione, di apprezzamento e di amore.
Certo, alcuni personaggi sono poco più che macchiette, e il comportamento di molti lascia intravedere semplice calcolo individuale (in pieno anticonformismo hollywoodiano, anch’esso tipico di Woody Allen), ma il conto generale è largamente positivo, e più ispirato di altri film di Allen, pur magari ugualmente divertenti.
Insomma, Hollywood ending va ad aggiungersi alla lista di film di Allen che mi sono piaciuti maggiormente, e lo fa con una nota di fondo un po’ particolare, che non presente negli altri film.
Fosco Del Nero
Titolo: Hollywood ending (Hollywood ending).
Genere: commedia, comico, sentimentale.
Regista: Woody Allen.
Attori: Woody Allen, Tea Leoni, Mark Rydell, Debra Messing, Tiffani-Amber Thiessen, George Hamilton, Treat Williams, Fred Melamed, Erica Leerhsen.
Anno: 2002.
Voto: 8.
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