Slide # 1

Slide 1

Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

Slide # 2

Slide 2

L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

Slide # 3

Slide 3

Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

Slide # 4

Slide 4

Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

Slide # 5

Slide 5

Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

giovedì 20 novembre 2014

Il codice da Vinci - Ron Howard

Il film recensito questa volta è il famoso Il codice da Vinci, famoso a dire il vero più per il libro da cui è stato tratto che non per il film in sé.
Dico subito che non solo non ho mai letto il libro di Dan Brown, ma che non ne conoscevo minimamente la trama, per cui nel vedere il film non sono stato influenzato dal confronto col libro né dal conoscere già personaggi o trama.

L’unica cosa che mi era nota era l’argomento del film: ossia segreti, misteri, religione, cospirazioni e mistificazioni varie.
Così come mi era noto il genere: un thriller investigativo.

Ecco in sintesi la trama de Il codice da Vinci, diretto peraltro da quel Ron Howard (ossia il Ricky di Happy days), già regista di film di valore come A beautiful mind o Cocoon: l’anziano Jacques Saunière, curatore del Museo del Louvre di Parigi, viene trovato morto nel museo stesso, vittima di una pallottola ma soprattutto cosparso di segni e tagli, nonché circondato da scritte sul pavimento, cose che pare abbia fatto egli stesso nel tempo di vita rimanentegli.

A indagare sul caso, il Capitano Fache (Jean Reno; Subway, Wasabi, Sta’ zitto, non rompere), il quale coinvolge Robert Langdon (Tom Hanks; Cloud Atlas, La retata, Forrest Gump), scrittore statunitense in quel momento a Parigi per presentare il suo ultimo libro. Ai due si aggiunge subito Sophie Neveu (Audrey Tautou; Il favoloso mondo di Amelie, Una lunga domenica di passioni), crittografa consultata per il caso in questione…

… nonché nipote dell’assassinato, la quale, sapendo che Langdon è l’unico sospettato dell’omicidio, lo avverte in modo nascosto, cominciando con lui una vorticante fuga per Parigi e nel mondo, alla ricerca di indizi e risposte per il caso in questione, che coinvolge storia e fede, tra Chiesa cattolica, Priorato di Sion, cavalieri templari, Leonardo da Vinci e Isaac Newton, santo graal, Gesù e Maria Maddalena.
E ancora, tra sequenza di Fibonacci, simboli dei rosacroce e dei templari stessi, Gioconda e altri dipinti, croci varie, uomo vitruviano, etc.

Il film peraltro è stato centro di accese e feroci discussioni, come sempre quando c’è di mezzo la religione e in particolare la Chiesa cattolica, tra chi lo ha considerato blasfemo e chi viceversa lo ha salutato come ventata di verità.
Anche se, a dire il vero, la storia scritta da Dan Brown non ha mai avuto pretese storiche, dichiarandosi mero romanzo.

Pur con all’interno degli elementi in precedenza assai discussi da ricercatori vari, come il matrimonio tra Gesù e Maria Maddalena, peraltro affermato da svariati vangeli e testi antichi.

Ciò che convince poco della trama, ma anche dell’incedere del film, è la commistione assolutamente globale e priva di discernimento, in cui si è fatto un grande calderone, mettendo dentro tutto ciò che aveva un vago alone di mistero, da Fibonacci a Leonardo da Vinci, passando per i templari (che certamente qualche mistero da custodire lo avevano).

A ciò si aggiunga, tornando al film, che la sceneggiatura convince poco (il ricercatore nemico del Priorato di Sion che riesce ad infiltrarsi in esso tanto da arrivare al suo vertice; due persone qualunque che riescono a sfuggire miracolosamente a tutto e a tutti, e sempre per un pelo; la grande facilità con cui vengono risolti all’istante enigmi che richiederebbero ben maggiore riflessione, e avanti così con continui capovolgimenti di fronte davvero poco realistici).

Senza contare che, personalmente, non ho mai apprezzato Tom Hanks, qua ancora meno brillante del solito; che Audrey Tautou, che ho amato come Amelie, è in fase decisamente calante; che non ho mai visto Jean Reno così rigido e monoblocco; e che uno degli attori più talentuosi del cast, Alfred Molina, ha un ruolo assolutamente marginale.
Per non parlare della figura del monaco masochista Silas, praticamente mutuata da Blade Runner, e pari pari, quasi a livello di sosia.

Nel complesso, Il codice da Vinci è un thriller sufficientemente interessante, in cui azione e dinamismo sono assicurati, ma niente di più: voto 5.5-6.

Fosco Del Nero



Titolo: Il codice da Vinci (The da Vinci’s code).
Genere: thriller, giallo, azione, storico.
Regista: Ron Howard.
Attori: Tom Hanks, Audrey Tautou, Jean Reno, Alfred Molina, Paul Bettany, Jurgen Prochnow, Ian McKellen, Francesco Carnelutti.
Anno: 2006.
Voto: 5.5.
Dove lo trovi: qui.

Il mondo dall'altra parte