Pensavo di aver già visto tutti i film di Woody Allen, ma me ne mancava uno: Settembre. E forse non solo questo, visto che spuntano come funghi.
Ad ogni modo, me lo sono quindi visto… anche se a dire il vero c’era un motivo se lo avevo lasciato per ultimo…
Difatti, Settembre è uno dei film drammatici di Woody Allen, una specie di psicodramma lungo 80 minuti in cui ogni singola persona ha turbe mentali da seduta psicanalitica e desideri e aspettative regolarmente delusi (oddio, questo accade anche nei suoi film comici, ma almeno quelli fanno ridere).
E con questo la recensione del film potrebbe pure terminare, ma scriviamo qualche riga in più comunque.
Il film è del 1987, ossia il periodo in cui Woody Allen stava iniziando ad introdurre qualche film drammatico in mezzo alla sua filmografia essenzialmente comico-ironica, tanto che nei decenni successivi il dramma è divenuto la regola, e la commedia l’eccezione… purtroppo.
Ma ecco in sintesi la trama di Settembre: siamo in una casa del Vermont, dove si sono riuniti per passare le vacanze alcuni parenti e amici.
Abbiamo la fragile Lane (Mia Farrow; Crimini e misfatti, Hannah e le sue sorelle, La rosa purpurea del Cairo, Ombre e nebbia, Broadway Danny Rose, Una commedia sexy in una notte di mezza estate, Alice… ma soprattutto Rosemary's baby), la di lei vivacissima madre Diane (Elaine Stritch), l’amica Stephanie (Dianne Wiest; Hannah e le sue sorelle, La rosa purpurea del Cairo, Pallottole su Broadway), lo scrittore Peter di cui la giovane donna è invaghita (Sam Waterston; Crimini e misfatti, Urla del silenzio, Interiors), l’uomo maturo Howard che viceversa è invaghito di lei (Denholm Elliott; Una poltrona per due, Camera con vista, Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta, Indiana Jones e l’ultima crociata) e infine Lloyd, l’attuale compagno di sua madre (Jack Warden; Oltre il giardino, Shampoo, Un amore tutto suo, La dea dell’amore, Le riserve).
Questo sestetto si giostra tra reciproci desideri, malcontenti e accuse, spostandosi tra fatti gravi e meno gravi, ma comunque sempre nel segno della tristezza e dei drammi psicologici.
Insomma, del Woody Allen brillante non c’è traccia, mentre sfortunatamente c’è molta traccia del Woody Allen “psicotico”, ciò che rende il film un polpettone per chi ama i drammi umani.
Non io, casomai non si fosse capito.
Titolo: Settembre (September).
Genere: drammatico, sentimentale.
Regista: Woody Allen.
Attori: Mia Farrow, Dianne Weist, Elaine Stritch, Denholm Elliott, Sam Waterston, Jack Warden, Rosemary Murphy, Dianne Wiest, Ira Wheeler.
Anno: 1987.
Voto: 4.
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