Spesso ho sottolineato come io ami il cinema francese, che trovo ispirato, divertente e delicato, decisamente più elegante ed originale del cinema nostrano (certo, non si può generalizzare, ma il concetto è quello).
Parente stretto del cinema francese è il cinema belga; stretto non solo per la lingua in comune (almeno, parzialmente in comune nel dualismo tra parte vallona-francese e parte fiamminga-olandese), ma anche per la cultura (pure questa almeno parzialmente in comune), come evidenzia il film recensito quest’oggi: Dio esiste e vive a Bruxelles, composto di un misto di attori belgi e francesi (i più noti sono la francese Catherine Deneuve, già recensita in 8 donne e un mistero e in La mia droga si chiama Julie, e la belga Yolande Moreau, già recensita ne Il favoloso mondo di Amelie e ne L’esplosivo piano di Bazil).
Ma passiamo subito alla trama di Dio esiste e vive a Bruxelles, a dir poco originale: Dio (Benoît Poelvoorde) esiste effettivamente sotto forma di personalità, e anzi in perfetto corpo umano… e non solo esiste, ma abita a Bruxelles, insieme alla moglie (Yolande Moreau) e alla figlia secondogenita Ea (la giovanissima e bravissima Pili Groyne).
Parente stretto del cinema francese è il cinema belga; stretto non solo per la lingua in comune (almeno, parzialmente in comune nel dualismo tra parte vallona-francese e parte fiamminga-olandese), ma anche per la cultura (pure questa almeno parzialmente in comune), come evidenzia il film recensito quest’oggi: Dio esiste e vive a Bruxelles, composto di un misto di attori belgi e francesi (i più noti sono la francese Catherine Deneuve, già recensita in 8 donne e un mistero e in La mia droga si chiama Julie, e la belga Yolande Moreau, già recensita ne Il favoloso mondo di Amelie e ne L’esplosivo piano di Bazil).
Ma passiamo subito alla trama di Dio esiste e vive a Bruxelles, a dir poco originale: Dio (Benoît Poelvoorde) esiste effettivamente sotto forma di personalità, e anzi in perfetto corpo umano… e non solo esiste, ma abita a Bruxelles, insieme alla moglie (Yolande Moreau) e alla figlia secondogenita Ea (la giovanissima e bravissima Pili Groyne).
Quanto al figlio primogenito, Gesù (interpretato tra l’altro dall’italiano David Murgia), se n’è andato da tempo da casa… cosa che progetta di fare anche la giovanissima Ea, pur ancora bambina, sempre più insofferente alle angherie e alle prepotenze del padre, personaggio burbero e cattivo.
Ecco che così, consigliata in questo anche da Gesù, il quale ogni tanto compare sotto forma di statue che prendono a muoversi e a parlare, la piccola Ea progetta la sua fuga da casa, nonché la ricerca di nuovi apostoli… e giacché c’è scombussola l’intero pianeta comunicando a ogni persona (tramite la ricezione di un sms) la propria data di morte.
Lo scopo finale è la scrittura del Nuovo Nuovo Testamento, per il quale Ea si avvarrà della collaborazione di un barbone, presto eletto al rango di scriba.
Dio esiste e vive a Bruxelles è un film che vale la pena di vedere, peraltro diretto da quel Jaco Van Dormael (belga anche lui) già regista dell’altrettanto innovativo e apprezzabile Mr. Nobody… ed evidentemente qua siamo di fronte a del talento, e non solo a un colpo fortunato.
Parlato del prodotto cinematografico, come detto godibile e vivace, spendiamo due parole su alcuni contenuti del film, espressione evidente della cultura (più propaganda, in verità, che cultura) globalista: abbiamo (finto) femminismo contrapposto al (non esistente) patriarcato, film porno e spettacoli erotici, sessualizzazione dei bambini, prostituzione, sesso con animali, teoria gender (infantile, per di più), gravidanze maschili, riscaldamento globale... e ovviamente la messa in ridicolo del cristianesimo.
Non per niente, il film è patrocinato dal Consiglio d'Europa... e peraltro nel titolo afferma che Dio, ossia colui che detta le regole, persino quelle più stupide (come il cambio di sesso per i bambini o la gravidanza per gli uomini), sta a Bruxelles: sembra quasi un'affermazione di sudditanza del genere umano governato da tale "deità". Peccato che un regista valido come Van Dormael si presti a tale manipolazione/propaganda; per tale motivo, eviterei di far vedere il film in questione a bambini e giovanissimi.
Titolo: Dio esiste e vive a Bruxelles (Le tout nouveau testament).
Genere: fantastico, surreale, commedia.
Regista: Jaco Van Dormael.
Attori: Pili Groyne, Benoît Poelvoorde, Catherine Deneuve, François Damiens, Yolande Moreau, Laura Verlinden, Serge Larivière, Didier de Neck, Marco Lorenzini, Romain Gelin, Anna Tenta.
Anno: 2015.
Voto: 7.
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