Ci sono alcuni registi che mi sono segnato e i cui nuovi film vedo invariabilmente per il valore o l’originalità delle loro pellicole: uno di questi è Edgar Wright, che mi aveva colpito positivamente con L’alba dei morti dementi, che mi aveva intrattenuto piacevolmente in Hot fuzz e che mi aveva mezzo esaltato con Scott Pilgrim vs. the World, uno dei film più strani che abbia mai visto.
Era solo questione di tempo (anzi, ne ho fatto passare anche troppo) prima che mi vedessi il suo ultimo lavoro: La fine del mondo (fine che peraltro chiude la cosiddetta Trilogia del cornetto dopo i menzionati L’alba dei morti dementi e Hot fuzz).
Il regista britannico unisce qua due dei suoi generi preferiti: la commedia in salsa britannico-pub e il genere fantastico… ovviamente tutto in salsa umoristica, ciò che è il vero motore del film.
Ecco la trama sommaria de La fine del mondo, film che, così come L’alba dei morti dementi prendeva le mosse da alcuni topos del cinema horror, ovviamente riadattandoli in chiave comica, prende le mosse da un classico della fantascienza degli anni "50, ossia L'invasione degli ultracorpi… e riadatta anche questo in chiave ultracomica: Gary King è un uomo di mezz’età che è rimasto nel passato, quando con la sua banda di quattro amici imperversava nei locali di Newton Haven, la cittadina in cui erano cresciuti i cinque e in cui avevano compiuto le loro “imprese” da adolescenti, tra alcol, conquiste sessuali e bravate varie.
Egli è talmente tanto attaccato al passato che cerca di riviverlo, riunendo la banda di allora, ora trasformata in cinque uomini con le rispettive posizioni lavorative e familiari, per ottenere quello che non erano riusciti ad ottenere ai bei tempi: il cosiddetto “miglio dorato”, un tour dei dodici pub della suddetta cittadina, ovviamente a suon di birra e alcolici vari.
L’impresa si presenta già difficile in partenza, un po’ per l’età avanzata un po’ per i dissapori nel mentre intervenuti tra alcuni membri del gruppo, ma diventerà addirittura mitica per via…
… dell’invasione extraterrestre in cui il gruppo si imbatterà.
Ovviamente senza rinunciare nel mentre a percorrere e ottenere il miglio dorato.
Gli attori protagonisti de La fine del mondo sono Simon Pegg e Nick Frost, gli stessi de L’alba dei morti dementi, cosa che accresce il livello di confidenzialità e familiarità del film, cui si aggiungono peraltro alcuni altri volti noti: Martin Freeman (il protagonista dell’ottimo Guida galattica per autostoppisti, nonché de Lo hobbit - Un viaggio inaspettato), nonché il noto Pierce Brosnan.
Ma i singoli nomi sono un dettaglio in quella che diviene, alla fine della fiera, una sorta di avventura picaresca di genere fantascientifico, con tanto di difesa del pianeta Terra e dichiarazioni di forza della razza umana… che prevedo peraltro diverranno in futuro una sorta di scena cult in rete (per quanto sono precise, dietro di essere c’è per forza o conoscenza o ispirazione-intuizione).
Il film si presenta a tratti debole, ma propone comunque molto, e anzi più di quanto ci si aspetterebbe dopo il suo avvio, peraltro pregno di quell’humor inglese che a me piace tanto.
In conclusione, La fine del mondo è un film che non potrà per forza piacere a tutti (commistione fortissima di genere, umorismo britannico, etc), ma per quel che mi riguarda è l’ennesima buona prova di Edgar Wright, un regista quantomeno coraggioso, cosa che occorre riconoscergli al di là dei gusti individuali.
Titolo: La fine del mondo (The world’s end).
Genere: fantastico, drammatico.
Regista: Edgar Wright.
Attori: Simon Pegg, Nick Frost, Paddy Considine, Martin Freeman, Eddie Marsan, Rosamund Pike, Julian Seager, Paul Kennington, Mark Fox.
Anno: 2013.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.