Non avevo mai visto un film di Luis Bunuel, regista spagnolo famoso per i suoi film surreali e spesso dal contenuto sociale, politico e satirico, per cui La via lattea è stata in tal senso una primizia.
Andiamo a contestualizzare: intanto il film è del 1968, e in secondo luogo il titolo si riferisce non già alla galassia all’interno della quale si trova il sistema solare (anche se alcuni ricercatori non son d’accordo su questo, ho letto tempo fa), bensì a come era definita anticamente la strada che portava i pellegrini europei dalla Francia a Santiago di Compostela.
Insomma, parliamo dell’odierno “Cammino di Santiago”, che termina nel santuario dedicato a San Giacomo, di cui secondo la leggenda i resti riposano proprio in quel luogo, arrivativi in modo semi-miracoloso.
Il film di Luis Bunuel prende le mosse da ciò, e parte proprio dalla Francia, seguendo i passi di due viaggiatori, Pierre e Jean, che partono da Fontainebleau e intendono per l’appunto arrivare a Santiago, un po’ a piedi un po’ ottenendo passaggi in macchina, secondo come capita.
Detto così, La via lattea potrebbe sembrare un film d’avventura, o un film di formazione interiore, ma non lo è, segnalandosi invece come film fortemente surreale, e anche fortemente critico verso la religione cattolica.
Il viaggio dei due viandanti francesi è alternato con scene di varia collocazione storica: i tempi di Gesù, i tempi dell’inquisizione, qualche imprecisata ambientazione medievale, i tempi moderni… abbiamo persino una scena con il Marchese de Sade.
Globalmente parlando, il viaggio di Pierre e Jean diviene una sorta di viaggio nella religione cristiana, tra il cattolicesimo e le varie eresie che gli hanno conteso il primato, con tanto di disquisizione teologiche tra chi la pensava in un modo e chi nell’altro, e con tanto di duelli, roghi, diatribe, etc.
In ciò, ci passa davvero di tutto: ovvi riferimenti ai Vangeli e alla persona di Gesù, riferimenti a Dio Padre, allo Spirito Santo, alla Madonna, ad apparizioni e miracoli, alla transustanziazione.
Alternandosi alle disquisizioni dottrinali sull’esistenza o meno di Dio, sulla natura divina o meno di Gesù, sulla svolgimento dei rituali, etc, non mancano peraltro numerose scene surreali e spesso potentemente simboliche e persino didattiche, come la recita dei bambini indottrinati che scagliano anatemi e maledizioni su chi non si adegua alla dottrina in corso, come le suore che si fanno crocifiggere, come il duello con la spada tra due diversi esponenti della cristianità, ognuno convinto di essere nella ragione e che l’altro sia un eretico (che da solo illustra bene la ridicolaggine di tutti gli scontri religiosi), come lo scontro dialettico tra un vescovo e due osservatori sulla natura trinitaria o unitaria di Dio (idem come sopra), come la scena del sacerdote che incita due ragazzi a non commettere atti impuri secondo la dottrina ufficiale, come la breve scena della lampada e del moggio.
Insomma, ne La via lattea c’è molto da vedere, e ovviamente è un molto che al tempo non è piaciuto alla chiesa cattolica, pur avendo Bunuel solamente recitato a voce testi ufficiali antichi e moderni.
Dapprima il film mi ha lasciato un po’ perplesso, ma poi mi ha conquistato, e anzi devo dire che è da solo è un manifesto della stoltezza della razza umana nel corso dei secoli…
... e nell’indicare la direzione sbagliata, al contempo è utile per intuire la direzione giusta; non propone, dunque, non ha valenza positiva, ma ha comunque una sua utilità nella sua valenza negativa. In questo senso, il film, pur non proponendo principi esistenziali, ha una sua valenza educativa.
Complessivamente, La via lattea mi è piaciuto così tanto che mi vedrò altri film di Bunuel.
Fosco Del Nero
Titolo: La via lattea (La voie lactée).
Genere: drammatico, religioso, surreale.
Regista: Luis Bunuel.
Attori: Christine Simon, Pierre Clémenti, Georges Marchal, Michel Etcheverry, Agnès Capri, Ellen Bahl, Julien Bertheau, Muni, Claude Cerval, François Maistre, Bernard Verley, Edith Scob, Alain Cuny.
Anno: 1968.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.
Genere: drammatico, religioso, surreale.
Regista: Luis Bunuel.
Attori: Christine Simon, Pierre Clémenti, Georges Marchal, Michel Etcheverry, Agnès Capri, Ellen Bahl, Julien Bertheau, Muni, Claude Cerval, François Maistre, Bernard Verley, Edith Scob, Alain Cuny.
Anno: 1968.
Voto: 7.5.
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