Qualche tempo fa mi sono fatto un giro su internet alla ricerca di film d’animazione di valore, giacché negli ultimissimi anni li avevo un po’ snobbati, pur essendo io un grande fan dei prodotti d’animazione, e tra gli altri mi sono imbattuto in Un'estate con Coo.
Il fatto che si trattava di un anime, ossia di un’animazione giapponese, era un ulteriore incentivo, giacché la scuola d’animazione giapponese è maestra nel mondo.
Tuttavia, devo dire che ne sono rimasto in buona parte deluso, e su diversi versanti.
Il primo è quello meramente visivo: semplicemente, il film, pur recente, visivamente non è bellissimo, rimanendo sul semplice per quanto riguarda i paesaggi e precipitando addirittura nello scarso per quanto riguarda le animazioni, soprattutto le animazioni dei visi, ossia le espressioni dei personaggi (raramente ho visto un film d’animazione così carente nell’espressività dei personaggi).
Il secondo punto negativo è la scarsa originalità: sostanzialmente Un'estate con Coo è una storia banale, nonostante a prima vista sembri il contrario, e senza l’“anomalia” del kappa come protagonista (chi non sa cosa sia un kappa attenda qualche riga per scoprirlo) sarebbe stata una storia insulsa… ma in realtà lo è anche col kappa.
Ancora: si mantiene sempre piuttosto melenso e drammatico, puntando su emozioni grossolane: violenza, cattiveria (ovviamente cattiveria umana, mentre animali e altri esseri son sempre buoni… solito copione da prodotto di serie B), tristezza, paura.
Ultimo punto: dura moltissimo, quasi due ore e venti… troppo per un film non originale che la tira molto per le lunghe e che propone sentimentalismo di livello basso.
Detto ciò, ossia smontato tutto il film, passiamo alla trama sommaria di Un'estate con Coo: Koichi, un ragazzino che vive a Tokyo, un bel giorno trova per caso, accanto a un fiumiciattolo di città, una pietra che contiene il fossile di una creatura…
… ma rimane stupefatto quando si rende conto che non è un fossile, ma una creatura ancora viva, o che comunque torna alla vita una volta bagnata con l’acqua. Si tratta di un kappa, un essere magrolino e con dei capelli a forma di cappello, che nella mitologia giapponese vive nei contesti di campagna, tra stagni, risaie, fiumi.
Essi, in passato facili da incontrare, si sono estinti, tanto che Coo, questo il suo nome, è probabilmente l’ultimo esemplare, fatto che susciterà un certo scalpore quando la notizia si diffonderà.
I protagonisti della storia sono Coo, Koichi e la sua famiglia, e il cane Boss, che si scopre essere essere intelligente come gli uomini, e anzi forse di più (dotato di poteri telepatici, peraltro).
Pochi protagonisti, poca storia e poca roba, nonostante le apparenze, ripeto: ci si muove tra Tokyo, campagna, Toono (zona famosa proprio per il mito dei kappa, come scoprii ani fa leggendo Ushio e Tora), si va in piscina, a scuola, e pure in tv, ma sempre senza troppo interesse e nerbo… e sempre con emozioni negative e basse (dai bulli piccoli ai bulli grandi, dai padroni che picchiano i loro cani, agli uomini che maltrattano i kappa).
Insomma, Un'estate con Coo vorrebbe forse essere un film di denuncia della cattiveria umana, o forse un film sui kappa… o forse voleva solo utilizzare un elemento fantastico per cambiare un poco un copione altrimenti scontato.
Fosco Del Nero
Titolo: Un'estate con Coo (Kappa no Coo to natsuyasumi).
Genere: anime, animazione, fantastico, drammatico.
Regista: Keiichi Hara.
Anno: 2007.
Voto: 4.
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