Mulan è un film d’animazione ormai piuttosto datato, essendo stato realizzato più di vent'anni fa: un’intera era geologica per tecnologia in generale e animazione in particolare.
Tuttavia, il film non fa affatto sentire la mancanza della computer grafica moderna o di altri mirabolanti effetti speciali, e propone una storia tutto sommato semplice, ma al contempo vivace e ricca. E gradevole all’occhio.
Ecco la trama di Mulan, diretto dal duo Tony Bancroft-Barry Cook (che non conosco) e ispirato a un vecchissimo e famoso poema cinese (La ballata di Mulan): Mulan è una ragazza cinese carina ma un poco imbranata e non troppo ligia ai doveri di una donna, tanto da permettersi di rispondere agli uomini a viso aperto. Un giorno arriva nel villaggio la chiamata alle armi: ogni famiglia dovrà prestare un uomo all’esercito dell’Imperatore per fronteggiare la pericolosa invasione degli Unni. Il padre di Mulan, Fa Zhou, pur già avanti negli anni e parzialmente disabile, intende rispondere alla chiamata per conservare l’onore della famiglia, ma Mulan lo anticipa e si arruola di nascosto, fingendo d’essere un uomo.
L’inizio dell’addestramento, sotto il capitano Li Shang, è molto duro, specialmente perché la ragazza cerca di scimmiottare quello che ritiene dovrebbe essere il comportamento degli uomini, ottenendo però solo d’essere considerata strana od offensiva, tuttavia col passare del tempo le cose andranno meglio, e anzi la ragazza finirà per salvare molte persone…
Nella storia non mancano degli elementi fantastici: gli spiriti protettori della famiglia di Mulan si attivano per proteggerla, e Mulan viene seguita da un piccolo draghetto, Mushu, non particolarmente potente ma sufficientemente astuto da esserle d’aiuto.
In generale, la storia, che ha un’ambientazione per noi esotica, tra le terre cinesi, il tempo del VII secolo e le tante differenze culturali tra Oriente ed Occidente, in generale è una storia di emancipazione femminile ante-litteram: la protagonista Mulan è continuamente contrapposta a qualche autorità maschile: prima il padre Fa Zhou, poi il capitano Li Shang, poi il draghetto Mushu… e c’è persino un breve confronto tra Mulan e l’Imperatore.
Tuttavia, il film Disney mantiene sempre un tono delicato e dolce, nonostante addestramenti, guerre e difficoltà varie. Anche l’umorismo, ben presente, si propone come moderato, pur se discretamente ironico in tanti frangenti, soprattutto per via del draghetto.
Personalmente ho gradito Mulan, che non a caso ha ottenuto buoni risultati in ogni direzione: ottimi incassi, numerosi premi da parte della critica, apprezzato dal pubblico: praticamente un en plein, che ha generato anche il sequel di Mulan 2… che forse mi guarderò.
Termino la recensione con una bella frase estratta dal film:
“Il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e il più bello di tutti”.
Fosco Del Nero
Titolo: Mulan (Mulan)
Genere: animazione, commedia, azione, fantastico.
Regista: Tony Bancroft, Barry Cook.
Anno: 1998.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.