Slide # 1

Slide 1

Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

Slide # 2

Slide 2

L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

Slide # 3

Slide 3

Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

Slide # 4

Slide 4

Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

Slide # 5

Slide 5

Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 5 ottobre 2022

Appuntamento a Belleville - Sylvain Chomet

Avevo visto il film d’animazione Appuntamento a Belleville molti anni fa… e a essere onesto non mi fece una buona impressione. Tuttavia, ho deciso di dare al film di Sylvain Chomet un’altra opportunità a distanza di oramai molto tempo.

Ma anche stavolta non mi ha convinto, pur non avendo difficoltà a riconoscere i punti di valore del film franco-belga-canadese.
Il primo e più rilevante è senza dubbio il disegno: se i personaggi umani, e in generale quelli animati, non son particolarmente gradevoli da vedere, gli sfondi, ossia i disegni a mano e i colori, son molto belli, e letteralmente proiettano lo spettatore decenni e decenni indietro, grossomodo nella Francia degli anni “50, anche se il tutto assume contorni non troppo storici e discretamente surreali, soprattutto quando si arriva nella città immaginaria di Belleville, un incrocio tra una città francese e una metropoli nordamericana.

Ecco la trama sommaria di Appuntamento a Belleville, film che inizia con uno spettacolo anni “30 aventi per protagoniste Les Triplettes de Belleville, un trio di donne che fa musica e canta, affiancate dalle esibizioni-caricature di Joséphine Baker, Fred Astaire e Django Reinhardt (i primi due li avevo riconosciuti per conto mio, il terzo non sapevo chi fosse), per poi saltare a una scena casalinga: Madame Souza è una vecchia signora che alleva da sola il nipote Champion, i cui genitori son tristemente morti. Il bambino pare piuttosto apatico e la donna le tenta tutte per vivacizzarlo un po’, regalandogli anche un cane, Bruno, che inizia piccolissimo e poi diviene enorme. Infine, la donna scopre la passione segreta del bambino, il ciclismo, e gli regala un triciclo: finisce che il giovane, cresciuto, diviene un ciclista importante, allenato dalla nonna stessa, e partecipa al Tour de France
… durante il quale, però, viene rapito insieme ad alcuni colleghi e portato a Belleville dalla mafia locale, al fine di sfruttarle lui e alcuni suoi colleghi per spettacoli e scommesse clandestine.
In qualche modo, però, la nonna riuscirà a seguirlo, insieme al cane Bruno, e si muoverà per ritrovarlo… aiutata da Les Triplettes, ora piuttosto anziane ma sempre arzille.

Appuntamento a Belleville è certamente un prodotto particolare: il tratto grafico può non piacere a tutti (specialmente nelle figure mobili); praticamente non vi sono dialoghi (ma il commento sonoro, musicale ed effetti, è notevole); è pervaso da un’atmosfera sia retrò che malinconica; offre squarci di povertà, tristezza e dolore non da poco; è colmo di riferimenti vari (difficili però da cogliere per un pubblico medio, e dunque de facto inutili); contiene vari elementi surreali (a cominciare dai sogni simbolici del cane Bruno).

Personalmente non mi sento molto affine al prodotto in questione, che valuto poco ispirante e anche discretamente rozzo e volgare. Però ne apprezzo al contempo gli elementi di valore, nonché lo spirito originale e innovativo, che gli ha permesso di mettersi in evidenza e di vincere dei premi.

Fosco Del Nero



Titolo: Appuntamento a Belleville (Les Triplettes de Belleville).
Genere: animazione, drammatico.
Regista: Sylvain Chomet.
Anno: 2003.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.



Il mondo dall'altra parte