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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 26 ottobre 2022

Earwig e la strega - Goro Miyazaki

Earwig e la strega non è stato il disastro che temevo, considerando il passaggio dall’incantevole animazione tradizionale dello Studio Ghibli alla computer grafica, ma in ogni caso il film si è rivelato al di sotto degli standard dello Studio Ghibli… persino non considerando i film di Hayao Miyazaki.

Eppure Goro veniva da due buone prestazioni, non all’altezza di quelle del padre Hayao, ma comunque di rilievo: I racconti di Terramare e La collina dei papaveri, che personalmente ho apprezzato di più nelle seconde e terze visioni che nella prima… cosa che considero un buon segno.

La sceneggiatura di Earwig e la strega si basa sull’omonimo libro per ragazzi scritto da Diana Wynne Jones, ch’era l’autrice anche del romanzo da cui era stato tratto Il castello errante di Howl. In questo caso, però, il target di pubblico è nettamente più infantile: niente dilemmi esistenziali, niente scene potenzialmente impressionabili, niente tematiche adulte.

Tra questa deriva anagraficamente verso il basso e la realizzazione tecnica, ne è, come logica conseguenza, venuto fuori un prodotto più adatto al largo pubblico, bambini e famiglie, ma certamente meno adatto ai fan tradizionali dello Studio Ghibli e della famiglia Miyazaki.

Ecco la storia di Earwig e la strega: la piccola Erica Wig cresce nell’orfanotrofio St. Morwald Home for Children, in cui è una piccola regina: grazie alla sua abilità nel trattare le persone, che va molto vicino alla manipolazione (il che non è certamente molto didattico per i bambini… e nemmeno per gli adulti), riesce a ottenere sempre quello che vuole. Ha però un altro lato del carattere, questo indubbiamente buono: è una persona molto positiva, una di quelle che tende a far uscire il meglio dalle altre persone.
Ci riuscirà persino con Bella Yaga e Mandragora, due individui alquanto inquietanti che si presenteranno un dì all’orfanotrofio per adottare una bambina… e sceglieranno proprio lei, con sua grande disdetta. I due, peraltro, non sono due persone qualunque, ma una strega e un demone… e nemmeno una strega e un demone qualunque!

Senza i disegni fatti a mani, al film manca quell’atmosfera magica che viceversa era ben presente in tutti i lavori di Miyazaki senior (tranne forse l’ultimo), nonché in molte delle altre opere dello Studio Ghibli, che vi fosse connesso o meno un elemento magico-fantastico.
Il risultato visivo non è nemmeno così malvagio, e si vede che dietro c’è stata una grande cura, sia nei fondali che nell’animazione… ma è proprio un’altra cosa.

La storia è più naif, come detto: simpatica ma non memorabile. Spero che non sia stata fatta una scelta di campo e di pubblico, e che Earwig e la strega rappresenti solo un esperimento, magari utile ad “allargare il campo” del pubblico dello studio d’animazione… giacché altrimenti questo significherebbe la fine dello Studio Ghibli come lo abbiamo conosciuto sinora.

Earwig e la strega, di per sé, è un film d’animazione sufficiente-più che sufficiente… ma scompare rispetto al resto del catalogo dello studio che lo ha prodotto (ma anche rispetto ai due precedenti film di Goro Miyazaki).

Un ultimo appunto: proprio come in Kiki – Consegne a domicilio, anche in questo caso la giovane streghetta ha la compagnia di un gatto nero parlante.

Fosco Del Nero



Titolo: Earwig e la strega (Aya to majo).
Genere: animazione, fantasy.
Regista: Goro Miyazaki.
Anno: 2020.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.



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