Love Hina è uno degli ultimi manga che acquistai e lessi quando ero ragazzo.
Il fumetto uscì intorno agli anni 2000 e, parallelamente alla sua gestazione, fu prodotta anche una serie animata, di venticinque episodi… più alcuni episodi speciali usciti negli anni seguenti.
Passo subito a descrivere l’essenza dell’opera, ch’è in buona sostanza una commedia dai tratti più umoristici che sentimentali: il diciannovenne Keitaro ha due chiodi fissi, connessi tra di loro. Il primo è la promessa, fatta quand’era bambino a una bambina non meglio identificata, di entrare un giorno alla Todai, la più prestigiosa università di Tokyo. Il secondo è per l’appunto l’esame di ammissione alla suddetta università; assai difficile un po’ perché il giovane non brilla per intelletto, un po’ perché il test è particolarmente selettivo… tanto che Keitaro fallisce l’esame per tre anni di fila, guadagnandosi la condizione ormai piuttosto esperienziata, di “ronin”, ossia di studente non ammesso (in giapponese è anche sinonimo di “scansafatiche, buono a nulla”).
Tra la seconda e la terza bocciatura, il ragazzo finisce a fare l’amministratore in un condominio di famiglia nella località termale di Hinata. Un condominio femminile abitato esclusivamente da belle ragazze, alcune più grandi e alcune più giovani, situazione che darà luogo a mille fraintendimenti… soprattutto con la bella e talentuosa Naru, di cui il giovane si innamora quasi a prima vista.
Oltre a Keitaro Urashima e a Naru Narusegawa, gli altri protagonisti della storia sono Mitsune Konno, vecchia amica e compagna di studi di Naru, Motoko Aoyama, abile e serissima spadaccina, Shinobu Maehara, la più dolce e minuta del gruppo, Kaolla Su, anch’essa piuttosto giovane ma abilissima con la tecnologia ed esotica data la sua provenienza straniera (dalla zona indonesiana).
Si aggiungano anche Haruka Urashima, zia di Keitaro, Mutsumi Otohime, ragazza alquanto sventata proveniente da Okinawa, il giovane professore Noriyasu Seta e la figlia, nonché svariati altri personaggi secondari e terziari.
La serie animata è piuttosto fedele allo spirito del manga, anche se vi differisce parecchio in quanto a eventi e narrazione. Inoltre, da quel che mi ricordo del manga, tende assai più all’aspetto adolescenzial-sensuale, per quanto in modo sempre molto giocoso e mai volgare… anche perché a farla da padrone è sempre l’umorismo.
Nella versione video si aggiungono anche i vecchi monaci che spesso commentano qualche episodio in modo più o meno saggio (non mi pare vi fossero nel manga, ma magari ricordo male).
Nonostante la semplicità dell’impianto narrativo, per qualche motivo son sempre rimasto affezionato a Love Hina… forse perché, dietro la patina umoristica e ammiccante all’adolescenza maschile, al suo interno era pieno di buoni sentimenti e di nobiltà di spirito.
Carina la sigla italiana; strepitosa la sigla originale giapponese.
Fosco Del Nero
Titolo: Love Hina (Rabu Hina).
Genere: anime, commedia, sentimentale.
Regista: Yoshiaki Iwasaki.
Anno: 2000.
Voto: 6.5.
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